
Google Foto trasforma le foto in video con l'AI (mistergadget.tech)
Google Photos introduce la generazione video AI: con Veo 3 le immagini diventano clip da 4 secondi. Disponibile negli USA, presto anche altrove.
Google Photos non è più soltanto un archivio digitale per conservare immagini, ma si avvicina sempre di più a una vera piattaforma creativa. Negli Stati Uniti, infatti, gli utenti possono già testare una nuova funzione basata su Veo 3, il più recente modello di generazione video dell’azienda, capace di trasformare le fotografie in brevi clip di quattro secondi direttamente dall’app, all’interno della sezione “Crea”.
Google Photos: foto che prendono vita
La novità permette di dare movimento a scatti statici, creando piccoli video che arricchiscono i ricordi personali e rendono le immagini più dinamiche. Una trasformazione che non punta all’effetto spettacolare, ma a un risultato naturale e coerente con la scena originale.
Gli utenti possono scegliere tra due modalità: “Subtle Motion”, che aggiunge un leggero movimento, oppure “I’m Feeling Lucky”, che affida all’AI la generazione di effetti più variabili e sorprendenti. L’obiettivo è rendere il contenuto più coinvolgente senza esagerare con animazioni innaturali o artificiose.

Il modello Veo 3 è stato annunciato a maggio durante Google I/O e presentato ufficialmente a luglio come successore di Veo 2. Rispetto al passato, offre risultati più nitidi e realistici, sia per definizione dell’immagine sia per fluidità dei movimenti. Secondo Google, l’effetto finale si avvicina maggiormente a un vero video, evitando i difetti tipici delle prime generazioni di modelli AI.
Veo 3 si inserisce in un ecosistema più ampio di strumenti di intelligenza artificiale creativa, che comprende Flow, un sistema di generazione video a partire da testo, e Vids, un editor video alimentato dall’AI. L’azienda punta a differenziare i livelli di accesso: le funzioni più avanzate rimangono riservate agli abbonamenti premium, ma Google Photos offre ora un assaggio gratuito a tutti.
Accessibilità e piani di utilizzo
Per la prima volta, Google porta un modello di generazione video all’interno di Photos, aprendo la sperimentazione non solo agli abbonati ma anche agli utenti del piano gratuito. La possibilità è però limitata a un certo numero di clip al giorno, mentre chi sottoscrive gli abbonamenti AI Pro o AI Ultra può contare su limiti di utilizzo più generosi.
Il piano AI Ultra, che include anche strumenti come la generazione vocale realistica, resta disponibile a un costo elevato (250 dollari al mese). Tuttavia, l’inserimento di Veo 3 in Photos dimostra la volontà di Google di rendere più accessibili i suoi esperimenti AI, offrendo almeno una versione ridotta al grande pubblico.
Il tab “Crea” di Google Photos non ospita soltanto questa nuova funzione. Al suo interno si trovano già strumenti come la conversione delle immagini in animazioni 3D o la creazione automatica di highlight reel basati su parole chiave. Con queste aggiunte, l’app si trasforma gradualmente in un ambiente in cui l’utente non solo conserva i ricordi, ma li rielabora e arricchisce con l’aiuto dell’intelligenza artificiale.
La combinazione di archiviazione cloud e strumenti creativi rende Photos un potenziale punto di riferimento non solo per chi vuole organizzare le proprie immagini, ma anche per creatori di contenuti alla ricerca di soluzioni rapide e intuitive. La possibilità di trasformare una semplice foto in un breve video, con pochi tocchi, apre la strada a nuove forme di espressione personale.
Implicazioni per la competizione AI
L’arrivo di questa funzione in Google Photos segna anche un passo importante nella competizione tra le grandi aziende tecnologiche sul fronte AI generativa. Se altri colossi si concentrano su piattaforme dedicate o su servizi a pagamento, Google porta una tecnologia complessa e costosa direttamente in una delle sue app più diffuse.
Questa strategia potrebbe ampliare la base di utenti attivi di Gemini e dei modelli collegati, favorendo una maggiore integrazione nell’ecosistema Google. Non è un caso che i test partano dagli Stati Uniti: un mercato ideale per capire l’impatto reale prima di un rilascio globale.
Con l’integrazione di Veo 3, Google Photos diventa uno strumento capace di trasformare immagini statiche in video realistici e coinvolgenti, aprendo nuove possibilità di narrazione personale. Da semplice archivio, l’app evolve in piattaforma creativa, avvicinando gli utenti comuni alle potenzialità dell’AI.
Se i test confermeranno l’entusiasmo iniziale, questa novità potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Google Photos, in cui la linea tra ricordo e contenuto multimediale prende vita grazie all’intelligenza artificiale.