
Google Chrome domina la classifica dei browser web (mistergadget.tech)
Chrome supera il 70% di quota desktop. La competizione tra browser si concentra ora sull’integrazione dell’intelligenza artificiale.
I dati di Statcounter relativi ad agosto 2025 confermano la supremazia di Google Chrome. Il browser ha superato una soglia simbolica importante, consolidando la sua leadership assoluta sia su desktop sia su mobile. Ma mentre il dominio sul mercato appare stabile, il nuovo terreno di confronto tra i principali attori non riguarda più le funzioni classiche di navigazione, bensì l’integrazione dell’intelligenza artificiale.
Google Chrome ha oltre il 70% di quota su desktop
Per la prima volta, Chrome ha oltrepassato il 70% di quota di mercato sui computer, raggiungendo il 70,25%. Una cifra che testimonia il radicamento del browser nella quotidianità di milioni di utenti.
La crescita non si ferma al settore desktop. Anche su mobile, Chrome conferma una posizione dominante con una quota pari al 69,15%. Un dato che sottolinea come la strategia di Google abbia funzionato nel garantire continuità tra i vari dispositivi e mantenere una base utenti stabile e in espansione.
Il confronto con i concorrenti mette in evidenza un divario abissale. Su desktop, il principale rivale è Microsoft Edgecon l’11,8%, seguito da Safari con il 6,34%, Firefox con il 4,94% e Opera con appena il 2,06%.
Sul fronte mobile, dietro Chrome si collocano Safari con il 20,32% e Samsung Internet con il 3,33%. Questi numeri ribadiscono l’ampiezza della distanza tra Google e gli altri player, che faticano a competere con una quota così elevata.
La nuova frontiera: l’intelligenza artificiale
Se le quote di mercato non sembrano in discussione, la vera battaglia si sta spostando sul fronte dell’AI. Google ha deciso di puntare su Gemini, il suo modello di intelligenza artificiale, integrandolo in Chrome con funzioni che vanno dalla scrittura assistita all’elaborazione di contenuti.
Microsoft, dal canto suo, ha rafforzato Edge con la “modalità Copilot”, che mette l’AI al centro dell’esperienza di navigazione. Persino Mozilla, nonostante una tradizione orientata alla privacy e al minimalismo, ha introdotto strumenti basati sull’intelligenza artificiale, scatenando reazioni contrastanti nella propria comunità di utenti.
Non tutti, però, hanno accolto questa tendenza. Vivaldi, browser basato su Chromium e sviluppato da ex ingegneri di Opera, ha preso una posizione netta contro l’eccessiva integrazione di AI. Secondo i suoi sviluppatori, l’aggiunta continua di funzioni guidate dall’intelligenza artificiale rischia di ridurre gli utenti a spettatori passivi, togliendo spontaneità e libertà all’esperienza di navigazione.
La filosofia di Vivaldi è quella di offrire un’alternativa priva di “aiuti” forzati, puntando su personalizzazione e controllo diretto da parte dell’utente. Una scelta che lo colloca come voce critica in un panorama dominato dalle strategie dei colossi tecnologici.
Nonostante le differenze di approccio, i dati mostrano un mercato sempre più polarizzato. Chrome continua a crescere, Edge prova a inseguire sfruttando la leva dell’AI, mentre gli altri browser restano confinati a quote marginali.
La sfida non è più quella di competere con le funzioni tradizionali, come velocità o compatibilità, ma di trasformare il browser in una piattaforma arricchita da strumenti di intelligenza artificiale capaci di fidelizzare gli utenti e attrarne di nuovi.
In sintesi
Con oltre il 70% del mercato desktop e quasi la stessa quota su mobile, Chrome si conferma leader indiscusso del settore. Ma la battaglia si è già spostata: la nuova competizione si gioca sull’integrazione dell’AI. Mentre Google e Microsoft guidano questa trasformazione, altri attori scelgono strategie diverse, chi seguendo la tendenza, chi opponendosi apertamente. Il futuro dei browser non sarà deciso solo dai numeri di utilizzo, ma da come l’intelligenza artificiale riuscirà a ridefinire l’esperienza di navigazione.