
Samsung Exynos 2600 a 2 nanometri presto sul mercato (mistergadget.tech)
Il nuovo Exynos 2600 di Samsung, realizzato a 2nm, registra punteggi da flagship su Geekbench. Ecco le novità su prestazioni, frequenze e debutto con Galaxy S26.
Il futuro della divisione chipset Exynos di Samsung sembra molto più luminoso di quanto i primi test avessero lasciato intendere. Dopo i risultati poco entusiasmanti registrati a luglio, il nuovo Exynos 2600 è riapparso su Geekbench con punteggi decisamente più convincenti, tanto da superare persino il Snapdragon 8 Elite e avvicinarsi al livello del più recente 8 Elite 2. Un risultato che segna un passo importante non solo per i futuri smartphone Galaxy, ma anche per l’intera strategia di semiconduttori di Samsung.
Samsung Exynos 2600: dai risultati deludenti al salto di qualità
A luglio, il nuovo SoC di casa Samsung aveva raccolto numeri che non lasciavano ben sperare: 2.155 punti in single-coree 7.788 in multi-core, valori sotto la soglia dei principali concorrenti.
Un mese dopo, la situazione è cambiata radicalmente. Il nuovo test Geekbench mostra un single-core di 3.309 e un multi-core di 11.256, un balzo che porta l’Exynos 2600 direttamente nella fascia alta del mercato. Non solo: il punteggio complessivo mette il chip sopra lo Snapdragon 8 Elite e appena sotto l’Elite 2, che continua a mantenere un leggero vantaggio nelle prime misurazioni preliminari.
Questi progressi evidenziano come Samsung sia riuscita a ottimizzare il tuning del processore, migliorando sensibilmente la sua efficienza e capacità di calcolo in poche settimane.
Gran parte dei miglioramenti deriva dall’aumento delle frequenze operative dei core:
- Cortex-X930: da 3,55 GHz a 3,8 GHz
- Tre Cortex-A730 “performance”: da 2,96 GHz a 3,26 GHz
- Sei Cortex-A730 “efficiency”: da 2,46 GHz a 2,76 GHz
Questa nuova configurazione consente al chip di spingersi oltre i limiti precedenti, garantendo prestazioni più elevate in ogni scenario d’uso. Si tratta di un salto notevole che riduce il divario con i SoC Qualcomm e dimostra la capacità di Samsung di spingere i propri design verso un livello competitivo globale.
Il primo chip Exynos a 2 nm
Oltre ai benchmark, l’Exynos 2600 si distingue per essere il primo chip Exynos realizzato a 2 nm con tecnologia GAA (Gate-All-Around) di Samsung Foundry. Questo passaggio rappresenta una svolta storica per l’azienda, che insegue TSMC nella corsa ai nodi avanzati.
I vantaggi del nodo a 2 nm sono molteplici:
- Migliore efficienza energetica, con consumi ridotti a parità di prestazioni.
- Gestione termica più solida, fondamentale per smartphone sempre più sottili e potenti.
- Incremento delle capacità AI, grazie a unità dedicate ottimizzate per il machine learning e l’elaborazione on-device.
Con il 2600, Samsung non solo aggiorna la sua proposta mobile, ma manda anche un segnale chiaro al settore: l’azienda vuole tornare protagonista nel campo dei semiconduttori avanzati.
Uno dei problemi storici dei chip Exynos è sempre stato il surriscaldamento. Per affrontare la sfida, l’Exynos 2600 dovrebbe integrare una nuova soluzione denominata Heat Path Block (HPB).

Si tratta di un dissipatore in rame microscopico collocato direttamente sopra processore e memoria all’interno della struttura package-on-package del chip. Questo strato aggiuntivo avrebbe lo scopo di distribuire meglio il calore, riducendo le temperature e mantenendo stabili le prestazioni anche sotto carichi prolungati.
Una soluzione che, se confermata, segnerebbe un importante passo avanti per Samsung nella gestione termica, storicamente un punto debole rispetto ai rivali Qualcomm e MediaTek.
Debutto con Galaxy S26 Pro ed Edge
Il lancio ufficiale dell’Exynos 2600 è previsto all’inizio del 2026, quando debutterà a bordo dei nuovi Galaxy S26 Pro e Galaxy S26 Edge.
Secondo le indiscrezioni, invece, il modello di punta Galaxy S26 Ultra dovrebbe continuare a utilizzare in esclusiva il Snapdragon 8 Elite 2, probabilmente per mantenere prestazioni di riferimento assoluto sul dispositivo premium più atteso.
Questa strategia “ibrida” non è nuova: Samsung ha spesso alternato Exynos e Snapdragon nelle proprie line-up, ma l’Exynos 2600 potrebbe rappresentare un ritorno in grande stile, finalmente competitivo con le alternative Qualcomm.
Non solo smartphone: accordo con Tesla
La portata del nuovo chip va oltre il settore mobile. Samsung ha firmato un accordo dal valore di 16,5 miliardi di dollari con Tesla per la fornitura di chip a 2 nm destinati alle auto elettriche della casa di Elon Musk.
Un’intesa che dimostra come la tecnologia Exynos non sia pensata esclusivamente per smartphone e tablet, ma possa trovare applicazione anche in settori ad alta intensità computazionale come l’automotive, dove AI, gestione energetica e affidabilità sono fattori chiave.
Se l’Exynos 2600 convincerà nel mondo mobile, non è difficile immaginare una sua espansione anche in altri segmenti, consolidando la posizione di Samsung come partner strategico globale.
Il confronto diretto con la concorrenza resta inevitabile.
- Qualcomm: lo Snapdragon 8 Elite rimane dietro al nuovo Exynos nei benchmark, ma la variante Elite 2 mantiene un vantaggio grazie a frequenze più spinte e ottimizzazioni superiori.
- MediaTek: con il prossimo Dimensity 9500, atteso a settembre, anche l’azienda taiwanese punta a superare i 4 milioni di punti su AnTuTu. La sfida per la leadership resta dunque serrata.
Il risultato è che il 2026 potrebbe aprire un nuovo capitolo nella guerra dei chip mobile, con tre player capaci di competere quasi alla pari su prestazioni e innovazione.
Se le prestazioni dell’Exynos 2600 saranno confermate anche nei dispositivi commerciali, Samsung potrebbe riconquistare la fiducia di un pubblico che negli ultimi anni ha visto i chip Exynos come una scelta di ripiego rispetto agli Snapdragon.
In particolare, i progressi in efficienza energetica e gestione del calore potrebbero convincere anche gli utenti più scettici, storicamente critici verso i SoC Samsung.
L’accordo con Tesla, inoltre, indica che la tecnologia sviluppata non è un progetto a breve termine, ma parte di una strategia più ampia che guarda a settori diversi e a un futuro dominato da chip sempre più efficienti e integrati con l’intelligenza artificiale.