
Perplexity AI vuole comprare Google Chrome (mistergadget.tech)
Perplexity propone 34,5 miliardi per acquistare Google Chrome, puntando su un futuro browser AI-first. Google difficilmente venderà.
Perplexity, startup statunitense attiva nel campo dell’intelligenza artificiale, ha presentato un’offerta non sollecitata da 34,5 miliardi di dollari per l’acquisizione di Google Chrome. La cifra, riportata dal Wall Street Journal e da Bloomberg, è quasi il doppio dell’attuale valutazione della società, stimata in circa 18 miliardi di dollari. La mossa ha immediatamente attirato l’attenzione del settore tecnologico, sia per l’entità dell’offerta sia per le implicazioni strategiche.
Perplexity vuole Google Chrome: un’operazione che sfida le logiche di mercato
L’iniziativa arriva a pochi mesi dalle dichiarazioni di Perplexity, che già in precedenza aveva espresso interesse per Chrome qualora un’azione antitrust costringesse Google alla cessione. Lo scenario non è puramente teorico: diverse autorità regolatorie hanno avviato indagini sull’azienda di Mountain View, con particolare attenzione al suo dominio nel settore dei browser. In questo contesto, anche OpenAI aveva manifestato la possibilità di entrare in gioco, segnalando che eventuali negoziazioni potrebbero trasformarsi in una competizione tra più attori di alto profilo.
L’offerta per Chrome non è la prima iniziativa aggressiva di Perplexity. All’inizio del 2024, la società aveva tentato di acquisire TikTok, mossa che si era però arenata tra ostacoli normativi e strategici. Mentre il social network cinese continua a fronteggiare pressioni legislative negli Stati Uniti e in Europa, Google non ha mai dato segnali di voler mettere in vendita Chrome. Al momento, inoltre, nessuna decisione giudiziaria obbliga l’azienda a cederlo.
I dettagli dell’offerta
Secondo quanto dichiarato da Dmitry Shevelenko, Chief Business Officer di Perplexity, fondi d’investimento di primo piano avrebbero già garantito copertura finanziaria completa per l’operazione. In caso di acquisizione, la startup prevede di investire oltre 3 miliardi di dollari nello sviluppo di Chrome e Chromium nei due anni successivi. L’obiettivo dichiarato sarebbe quello di migliorare prestazioni, sicurezza e integrazione con soluzioni basate sull’intelligenza artificiale.
Nonostante la proposta, appare improbabile che Google prenda in considerazione la cessione. Chrome detiene una quota di mercato del 65% a livello globale e rappresenta un pilastro strategico per l’ecosistema dell’azienda, integrandosi con servizi come Google Search, Gmail e Google Drive. Cedere il browser significherebbe rinunciare a uno strumento chiave per la raccolta di dati, la profilazione degli utenti e la promozione dei propri servizi.
L’offerta di Perplexity sembra essere, almeno in parte, una mossa simbolica. La società punta a rafforzare la propria immagine come alternativa credibile a Google, sfruttando la visibilità generata da un’operazione di questo calibro. In particolare, Perplexity mira a posizionare la propria piattaforma di ricerca basata sull’AI come punto di riferimento, supportata dal browser proprietario Comet. L’acquisizione di Chrome, pur improbabile, rappresenterebbe un salto strategico, garantendo l’accesso diretto a centinaia di milioni di utenti.
Il browser Comet, lanciato da Perplexity, è progettato per integrare funzioni avanzate di intelligenza artificiale direttamente nella navigazione web. L’obiettivo è creare un’esperienza in cui ricerca, assistenza virtuale e personalizzazione dei contenuti siano strettamente connesse. L’eventuale acquisizione di Chrome consentirebbe di accelerare questa visione, integrando le capacità AI in una piattaforma già leader di mercato.
Se l’offerta venisse presa in considerazione, la concorrenza potrebbe non restare a guardare. OpenAI, già indicata come potenziale interessata, potrebbe rilanciare con una propria proposta. Altri attori del settore tecnologico, in particolare grandi gruppi con risorse finanziarie ingenti, potrebbero vedere nella cessione di Chrome un’opportunità strategica unica. Tuttavia, la probabilità che Google decida di vendere rimane estremamente bassa.
Antitrust e scenari futuri
Il contesto normativo resta il fattore decisivo. Le autorità antitrust di Stati Uniti, Unione Europea e altri mercati hanno più volte messo sotto esame il ruolo dominante di Google nei browser e nei motori di ricerca. Un’eventuale imposizione alla cessione di Chrome cambierebbe radicalmente lo scenario, aprendo la strada a operazioni come quella proposta da Perplexity. Fino a quel momento, però, l’offerta appare più come un’operazione di comunicazione che una trattativa concreta.