
Gmail, utenti stufi: ora c'è un nuovo obbligo (mistergadget.tech)
Sembra che Google abbia deciso di introdurre un altro “obbligo” che potrebbe complicarci un po’ la vita, anche se l’intento è buono.
Ricordate la spunta blu arrivata circa un anno fa? Quella pensata per rendere le nostre email più sicure, per aiutarci a distinguere le email vere da quelle di spam e a proteggerci dalle frodi. Un’idea che, all’inizio, ci ha lasciato un po’ perplessi, ma con il tempo ci siamo abituati.
Ebbene, un anno dopo, Google ci riserva un’altra sorpresa. Il problema, lo sappiamo tutti, è che ogni volta che un servizio che usiamo quotidianamente cambia, ci tocca reimparare tutto da capo. E diciamocelo, non tutti sono nati con uno smartphone in mano e una predisposizione naturale per le novità tecnologiche. Per i meno giovani, in particolare, questi continui stravolgimenti possono diventare un vero e proprio incubo.
Gmail, si cambia ancora
L’obiettivo di Google è chiaro: vogliono aiutarci, rendere il servizio più sicuro, bloccare i truffatori e darci la certezza che le email che riceviamo siano autentiche. E questo è sicuramente apprezzabile. Però, c’è sempre un “però”. Dobbiamo guardare la medaglia anche dall’altro lato, quello dell’utente finale che poi si ritrova a dover gestire queste continue modifiche.

Fino ad oggi compariva quella famosa spunta blu. Questo sistema ci permetteva di capire subito se il mittente era affidabile, se il logo e il marchio erano autentici, e ci dava un’indicazione importante sulla sicurezza dell’email. Era un bel passo avanti, perché, diciamocelo, per quanto si stia attenti, a tutti può capitare di cliccare sul link sbagliato, magari convinti che provenga da un mittente sicuro. Le truffe via email sono una piaga, e arginarle è un’impresa titanica.
Ma ora Gmail ha introdotto un nuovo obbligo: il Common Mark Certificate. Che cos’è? In pratica, questo certificato permette a un numero molto più ampio di mittenti, anche quelli non strettamente legati a un marchio specifico, di utilizzare lo stesso sistema di sicurezza e di apparire quindi più affidabili ai nostri occhi.
Certamente, un certificato in più può essere un aiuto per la sicurezza. Però, in questo vortice di cambiamenti continui, mantenere il passo diventa davvero complicato. Quello che dovrebbe semplificarci la vita, alla fine, rischia di renderla più complessa, soprattutto per chi non ha tempo o voglia di stare dietro a ogni singola novità tecnologica.
Insomma, mentre l’intento di Google è lodevole, tuttavia la frequenza e la complessità di queste modifiche rischiano di mettere in difficoltà un sacco di utenti.