
Stanno raccogliendo dati, dovresti disattivarle se vuoi essere al sicuro (mistergadget.tech)
È chiaro che le app ormai sono su tutti gli smartphone e che di fatto andiamo ad utilizzarle praticamente per qualsiasi cosa.
Ormai ne troviamo per ogni esigenza: dai social media ai navigatori, passando per strumenti che ci indicano il bagno più vicino o addirittura rilevano presenze “paranormali”. Basta una connessione attiva, un salto sull’App Store di iOS o sul Play Store di Google, e via col download.
Ma se la maggior parte di queste app sono gratuite, come fanno le aziende a guadagnarci? Semplice: con i nostri dati. Nel momento in cui creiamo un profilo e accettiamo le condizioni d’uso, diamo il via libera al trattamento delle nostre informazioni.
Le App che usano i dati degli utenti
Il dibattito sulla raccolta dei dati da parte delle app è acceso da anni, eppure non tutti sono pienamente convinti. Le app “rubano” davvero i nostri dati? La risposta, in senso lato, è sì, ma è cruciale fare delle distinzioni. Molti software usano le informazioni per migliorare e personalizzare la tua esperienza, ma altri creano veri e propri “pacchetti” di dati da vendere ai broker, trasformando la tua impronta digitale in un guadagno.

Prendiamo, ad esempio, le app torcia. Sembrerà incredibile, ma anche una semplice applicazione per accendere la luce del tuo telefono può acquisire una quantità sorprendente di dati personali, inclusi posizione, contatti e abitudini. Poi ci sono le app per la salute: quelle che tracciano le tue corse in bici, ti danno consigli alimentari, conoscono il tuo peso, dove vivi o la tua altezza. Le app dei social network, non sono certo una novità: questa categoria è in assoluto tra quelle che trattengono più dati degli utenti, utilizzandoli per scopi secondari. Non possiamo dimenticare le app di navigazione che, nei loro database, registrano ogni tuo spostamento, la tua posizione in tempo reale, quanto tempo sei stato in un certo luogo e molto altro.
La lista delle app che raccolgono più dati non è un allarme che ti impone di agire subito e disinstallare tutto. Ma richiede attenzione, verifica e soprattutto parola d’ordine: limitazioni. Il problema è che quando le installiamo concediamo loro il permesso di fare ciò che vogliono, in realtà dovremmo dunque settarle correttamente per un utilizzo più consapevole. Ovviamente questo per quelle lecite e scaricate in via ufficiale. Occorre poi optare per app con recensioni affidabili, politiche sulla privacy chiare e sviluppatori noti può fare una grande differenza.