
Se le senti devi intervenire in 10 secondi o scatta la truffa e sei obbligato a pagare (mistergadget.tech)
Le forze dell’ordine hanno lanciato un nuovo allarme, e questa volta, l’attenzione deve essere massima per tutti noi.
Non parliamo solo delle classiche chiamate “fastidiose” ma lecite, ma di qualcosa di ben più grave: vere e proprie chiamate fraudolente, volte a scatenare truffe ai nostri danni. È cruciale comprendere questa distinzione: c’è un abisso tra il telemarketing selvaggio e le chiamate spam che mirano a orchestrarti una truffa, con l’obiettivo finale di rubare dati e denaro.
Addirittura sulla questione è dovuto intervenire l’FBI, parliamo quindi di una delle massime forze al mondo. Dobbiamo imparare a riconoscere un potenziale pericolo dall’altra parte del filo e, soprattutto, a sapere come rispondere per bloccare queste situazioni sul nascere. Un consiglio fondamentale, ribadito più volte, è quello di non pronunciare mai la parola “Sì” al telefono, o “ok”, o qualsiasi altro segno di assenso che possa essere interpretato come l’accettazione di condizioni che non abbiamo assolutamente intenzione di concordare.
Se senti queste parole a telefono devi agganciare subito
Purtroppo, la tecnologia odierna ha raggiunto livelli incredibili. E se da un lato questo è un elemento positivo e interessante per gli utenti, dall’altro rappresenta anche il punto di partenza per nuovi pericoli. Il rischio è sempre che venga utilizzata in modo sbagliato, a nostro discapito.

La cosa essenziale è procedere con estrema cautela. Quando si ricevono telefonate strane, potenzialmente sospette, il cui contenuto è strano, non bisogna assolutamente lasciarsi andare alla condivisione di dati. E con “dati” non intendiamo solo elementi sensibili come password o dettagli della propria privacy personale, ma anche informazioni apparentemente innocue come nome e cognome. Basta davvero poco per ritrovarsi in grossi guai, senza nemmeno capire cosa sia successo, in condizioni a volte molto severe.
A lanciare l’allerta in questo caso è direttamente l’FBI, il che rende la situazione ancora più seria. La Polizia Postale chiarisce anche un dettaglio cruciale: “Le strategie utilizzate per rendere credibili le nuove truffe telefoniche mirano a superare la naturale diffidenza degli utenti verso numerazioni internazionali e contatti sconosciuti, utilizzando nomi presenti in rubrica e utenze con prefisso +39”. Questo significa che la minaccia può arrivare da numeri che ci sembrano familiari, rendendo la truffa ancora più insidiosa.