
Sta accadendo a tutti quando vanno a fare i controlli (mistergadget.tech)
Per tuttti è chiaro che viaggiare con lo smartphone è necessario, anche perché ormai facciamo tutti direttamente con internet.
Quindi è chiaro che l’arrivo di uno strumento come Massistant desti preoccupazione. Ma di cosa si tratta? È uno strumento ampiamente utilizzato dalle forze dell’ordine, progettato per estrapolare informazioni dai dispositivi elettronici, sia dei cittadini locali che, e qui sta il punto cruciale, dei viaggiatori stranieri. Se state pianificando o sognando un viaggio, è essenziale che siate consapevoli dei potenziali pericoli a cui potreste andare incontro.
Non sono solo gli hacker, per definizione fuorilegge, a minacciare la sicurezza dei dati personali che transitano sui nostri smartphone. Qui siamo di fronte a qualcosa di diverso: una violazione della privacy legalizzata. Gli agenti di polizia cinesi utilizzano un software malevolo collegando i dispositivi a una macchina, riuscendo così a ottenere accesso a informazioni private.
Attenzione ai controlli durante i viaggi: ora riguardano anche gli smartphone
Il rischio maggiore si corre, per esempio, durante i controlli in aeroporto. La “buona” notizia, se così si può dire, è che per accedere ai dati, le autorità devono materialmente entrare in possesso del dispositivo. Non si tratta quindi di violazioni nascoste, ma di monitoraggi di cui ci si può accorgere. L’agente, infatti, dovrà chiedervi di sbloccare lo smartphone.

Una volta avuto accesso, sono a rischio messaggi, immagini, dati di geolocalizzazione, registrazioni audio, contatti della rubrica e molti altri dati personali e sensibili. Questa metodologia di sorveglianza è quantomeno discutibile e solleva serie domande sulla democrazia e sulla tutela dei diritti individuali. Molti esperti del settore hanno già denunciato apertamente questa pratica.
Massistant è un’evoluzione di MSSocket, uno strumento forense, balzato alle cronache nel 2019. Purtroppo, la situazione è diventata delicata anche negli Stati Uniti. I controlli alla dogana non riguardano più solo i bagagli, ma possono includere richieste di accesso ai dispositivi elettronici. Non sono state poche le persone a cui è stato negato l’ingresso in seguito a presunte anomalie riscontrate.
Fortunatamente, in questo contesto, esistono alcune soluzioni per tutelarsi. Prima del viaggio, è consigliabile identificare e rimuovere dati sensibili, facendo un backup e cancellando i dati originali dal telefono. È fondamentale usare password e passcode robusti per proteggere i dispositivi e disconnettersi dalla rete e crittografare i dispositivi per rendere i dati illeggibili senza la chiave di decrittazione. In generale è sempre bene informarsi con attenzione prima di qualsi sono i rischi e le pratiche in sede.