
Multa da 5000 euro: c'era un apposito divieto (mistergadget.tech)
Sembra che l’estate porti con sé non solo il caldo, ma anche una stretta decisa su alcuni siti e anche sui loro visitatori.
Al centro dell’attenzione c’è Streaming Community, una piattaforma ben nota per offrire gratuitamente film, serie TV e documentari. Il problema? Questi contenuti sono prelevati senza alcuna autorizzazione da servizi a pagamento come Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video, configurando una pratica chiaramente illegale. Ora, la novità è che gli utenti di queste piattaforme potrebbero presto trovarsi a fronteggiare multe salatissime. Ma cosa sta succedendo esattamente?
L’AgCom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha ribadito il suo impegno nel contrastare l’uso e la diffusione delle piattaforme illegali. Il commissario dell’AgCom, ha spiegato che l’obiettivo è sanzionare non più solo i gestori dei siti, ma anche, e questa è la novità cruciale, gli utenti finali.
Scatta la multa per chi ha visitato questo sito
Finora, gli strumenti adottati dall’AgCom si sono concentrati principalmente sullo streaming sportivo, con il sistema Piracy Shield già operativo in Italia per oscurare le trasmissioni illecite di eventi sportivi in tempo reale. La notizia è che questo sistema verrà esteso anche alle piattaforme che distribuiscono illegalmente film e serie TV. È importante notare, però, che Piracy Shield non è ancora attivo per i contenuti non sportivi, quindi le recenti chiusure e i cambi di dominio di Streaming Community non dipendono da questo.

Il sistema sanzionatorio per gli utenti della piattaforma prevede due livelli. Per la prima violazione, è prevista una multa di 154 euro, che può essere ridotta a circa 51 euro seguendo le procedure standard delle sanzioni amministrative. La punizione diventa decisamente più pesante per i recidivi: la seconda violazione comporta immediatamente una sanzione di 5.000 euro, senza possibilità di riduzione.
Capitanio ha inoltre specificato un dettaglio fondamentale: la semplice apertura della piattaforma non costituisce automaticamente una violazione. È la visione prolungata di contenuti cinematografici o televisivi protetti da copyright che viene registrata e può portare all’irrogazione della multa. Oltre alle sanzioni, l’AgCom ha sottolineato che, pur offrendo un accesso facile e gratuito, piattaforme come Streaming Community presentano rischi ben più gravi delle pubblicità invasive. L‘accesso al sito, anche se non si guarda nulla, comporta il rischio di cedere dati personali a reti gestite da soggetti legati alla criminalità organizzata.
L’identificazione degli utenti comunque non è così facile e diretta perché anche conoscere il relativo indirizzo IP non porta alla persona, quindi è chiaro che questo è un tassello determinante ma che comunque è parte di un lavoro progressivo che vediamo in atto.