
Serie A in TV, quali sono i rischi e perché c'è questa grande attesa (mistergadget.tech)
Manca poco all’inizio della Serie A ed è chiaro che c’è tanta trepidazione tra i tifosi per un nuovo anno incredibile.
C’è però un discorso che si affronta tutti gli anni prima dell’avvio, che riguarda la visione dei diritti e che comprende, quindi, anche sostanzialmente quello che come spettatori andremo a vedere sul piccolo schermo. C’è chi segue le partite dal vivo, chi preferisce vederle a casa con gli amici e la famiglia, e chi le segue direttamente all’interno di locali specializzati che offrono la visione in contemporanea.
Per quanto riguarda la Serie A, al momento è in corso lo studio per la suddivisione dei diritti. Tuttavia, la questione è abbastanza complessa, sicuramente più degli altri anni, in particolar modo per quanto riguarda la Premier League che, in termini numerici, ha delle cifre nettamente più alte rispetto agli anni precedenti. Ovviamente, il calcio, come ogni altro settore trasmesso in TV, ha bisogno di fondi adeguati per poter sostanzialmente mantenere quel tipo di attività.
Serie A in TV, quali sono i rischi e perché c’è questa grande attesa
Guardando alla Liga spagnola, le cifre sono piuttosto sostanziali: parliamo di 1,35 miliardi di euro che sono stati ripartiti tra le 20 squadre. La Bundesliga tedesca mostra uno stacco rispetto alla Serie A con 1,06 miliardi di euro. Il campionato italiano, invece, è fermo a 900 milioni di euro, quindi la distribuzione in Italia è sicuramente più bassa, soprattutto se si considera la legge Melandri con cui il 50% viene diviso in parti uguali, il 28% dipende dai risultati sportivi, mentre il restante 22% riguarda il radicamento sociale.

In pratica, guardando le squadre di Serie A, come riportato nel dettaglio dai calcoli effettuati dagli specialisti di Calcio e Finanza, si tratterebbe, per quanto riguarda la Serie A, dell’Inter come il club che avrà il maggiore incasso con 82 milioni di euro, seguita dal Napoli con 69 milioni, e poi Milan e Juventus con 67,4 milioni ciascuno, e la Roma con 61,4 milioni. Il Monza, ultimo in classifica, invece, è a 25 milioni.
Volendo comprendere più facilmente il divario che c’è rispetto alle squadre estere, basti fare ad esempio un rapporto con il Liverpool, che in Premier League ha ricevuto 213 milioni di euro. Questo confronto diretto in termini numerici aiuta a comprendere qual è la situazione.
In sostanza, c’è un gap che penalizza sicuramente il campionato italiano, mentre i club degli altri paesi, ad esempio l’Inghilterra, hanno ovviamente una capacità di investimento piuttosto importante anche grazie proprio alle entrate televisive. Le società italiane, invece, devono comunque lavorare con delle risorse inferiori ed è proprio da qui che nasce l’allarme per le partite della Serie A, soprattutto per quel che concerne i diritti TV.
Quello che si potrebbe probabilmente prospettare è che il governo valuti una riforma per l’assegnazione dei diritti televisivi. Questo potrebbe farlo slittare in qualche modo; la situazione generale adesso è di grossa attesa. Sappiamo che qualora dovesse andare in porto, entrerebbe in vigore nel 2030, quindi comunque quando finirà quella attuale. Questo ci porterà a una vera e propria rivoluzione che potrebbe riguardarci da vicino in quanto spettatori e appassionati del settore.