
dazi su smartphone e laptop (mistergadget.tech)
I nuovi dazi commerciali voluti da Trump potrebbero far salire i prezzi di smartphone e laptop fino al 10% già nella seconda metà del 2025.
La nuova stretta commerciale voluta da Donald Trump potrebbe causare un aumento generalizzato dei prezzi nei settori tecnologici. Una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha confermato l’intenzione di applicare tariffe commerciali del 30%, alimentando preoccupazioni a livello europeo e globale.
Qual è il rischio per l’elettronica di consumo?
Secondo le stime, i prezzi di smartphone, computer portatili e altri dispositivi elettronici negli Stati Uniti potrebbero aumentare almeno del 10% nella seconda metà del 2025. Questo a causa di una tariffa media del 20% applicata su scala globale, che impatterebbe in particolare l’elettronica di consumo. Le aziende, nel tentativo di limitare gli effetti a catena, potrebbero essere costrette a tagliare i costi lungo l’intera catena di approvvigionamento.
La situazione è aggravata dal fatto che molti produttori hanno anticipato le spedizioni nei magazzini USA per cercare di evitare l’impatto immediato dei dazi. Tuttavia, le scorte stanno per esaurirsi. ASUS, ad esempio, dispone di un’autonomia tra i 3 e i 6 mesi, mentre Acer potrebbe trovarsi senza inventario già entro 8 settimane, a seconda dei modelli. Una volta esaurite, le importazioni soggette a dazio faranno inevitabilmente lievitare i prezzi.
Il comparto PC ha registrato una crescita del 6,5% nel secondo trimestre del 2025, con 68,4 milioni di unità speditea livello globale. Tuttavia, si tratta di un aumento gonfiato proprio dalle strategie di rifornimento anticipato. Le proiezioni indicano che già dal terzo trimestre potrebbero emergere i primi segnali di rallentamento sul mercato statunitense, proprio a causa dell’impatto combinato tra l’esaurimento delle scorte e l’aumento dei prezzi.
L’Europa osserva con cautela
Anche l’Italia potrebbe subire conseguenze indirette, soprattutto nei settori agroalimentare, meccanico, farmaceutico e moda, in caso di escalation nei rapporti commerciali. La Commissione Europea si è detta disponibile a trattare, ma esclude modifiche alla normativa UE, ponendo come unica base negoziale le barriere non tariffarie. Il termine fissato per l’entrata in vigore dei dazi è il 1° agosto, e resta forte l’incertezza sulle ripercussioni a medio termine.