
Spunta un addebito improvviso, pochi attimi e il conto è vuoto (mistergadget.tech)
Per la maggior parte di noi, pagare con la carta è diventato la normalità, sinonimo di sicurezza e praticità.
E, in linea di massima, lo è. Ma l’evoluzione delle frodi ci impone di allargare lo sguardo oltre i rischi che tradizionalmente associamo ai pagamenti online, quelli in cui digitiamo codici e confermiamo transazioni dal nostro conto. La realtà è che il pericolo si annida anche quando effettuiamo acquisti in un negozio fisico.
Un recente episodio ne è la prova lampante. Un utente, dopo aver effettuato un acquisto di routine per una cifra modesta in un’attività commerciale, si è ritrovato con un addebito anomalo sul proprio conto. La sorpresa è stata scoprire che, oltre all’importo corretto della spesa, c’era una seconda transazione, ben più consistente, eseguita pochi istanti dopo l’originale.
Ancora un pericolo per gli utenti: attenzione
Cosa si cela dietro questa nuova ondata di frodi? Siamo di fronte a uno schema complesso, messo in atto con sistemi miniaturizzati e astuti. I malintenzionati stanno utilizzando piccoli apparecchi che vengono abilmente ancorati o installati direttamente sui POS, i classici terminali di pagamento che troviamo in ogni negozio.

Il fatto che questi dispositivi siano sempre rivolti verso il cliente finale rende l’operazione di installazione sorprendentemente facile. Con i cassieri spesso intenti a garantire la privacy del cliente non osservando il momento del pagamento, un criminale può, in un attimo, applicare un minuscolo strumento capace di clonare le carte degli ignari acquirenti.
Queste tecniche, sebbene al limite, sono rese sempre più accessibili dalle dimensioni ridotte degli strumenti tecnologici odierni, ampiamente disponibili sul mercato nero. È una situazione non solo potenzialmente fraudolenta, ma estremamente pericolosa, poiché ci espone a rischi continui. Oggi, l’attenzione non deve più essere rivolta solo ai pagamenti online, ma anche a tutte quelle situazioni “offline” che possono trasformarsi in pericoli imprevisti.
L’esperienza di questo utente è un monito. Molti altri, specialmente chi utilizza spesso la carta per numerose transazioni o la condivide con familiari, potrebbero non accorgersi nemmeno di un addebito extra. La costante movimentazione di denaro, o l’abitudine a fare molte spese, rende più difficile notare uscite minori ma non autorizzate.
In queste nuove truffe, i prelievi non sono cifre astronomiche che salterebbero immediatamente all’occhio. Si tratta piuttosto di importi corposi ma non impensabili, proprio per sfuggire a un’immediata individuazione. Un addebito anomalo di 5.000 o 10.000 euro verrebbe subito notato anche dall’utente più disattento. Ma se la carta viene usata spesso e si ritrova un prelievo non autorizzato di 200 o 300 euro, è molto meno probabile che l’attenzione venga catturata.
Per proteggersi, è fondamentale monitorare costantemente gli estratti conto, anche per le cifre apparentemente meno rilevanti, e segnalare immediatamente qualsiasi transazione sospetta alla propria banca. La prudenza, oggi più che mai, è la nostra migliore difesa nel complesso ecosistema dei pagamenti digitali.