
La novità fa infuriare i cittadini, ci sono rischi gravi (mistergadget.tech)
Una novità sta agitando il dibattito pubblico, e se per alcuni è sorprendente, per molti è estremamente preoccupante.
Si sta parlando dell’obbligatorietà di dotare tutti gli smartwatch di funzioni avanzate per il monitoraggio della salute, con l’obiettivo, pare, di bypassare le visite mediche tradizionali. È innegabile che la tecnologia abbia fatto passi da gigante, consentendoci oggi di tenere sotto controllo parametri che un tempo richiedevano necessariamente l’intervento di un medico.
Tuttavia, stiamo parlando di strumenti di uso quotidiano, progettati per fornire informazioni personali, non certo per sostituire il ruolo insostituibile di un professionista. Un medico, infatti, valuta non solo il singolo “campanello d’allarme”, ma l’insieme di tutti gli elementi per formulare una diagnosi accurata. È noto che una diagnosi affidabile deriva da un insieme complesso di dettagli, non da un singolo dato.
Il nuovo obbligo spaventa i cittadini: meno cure?
Eppure, il governo degli Stati Uniti sembra intenzionato a muoversi in questa direzione, scatenando polemiche accese che rendono ancora più stridente la questione della sanità e della salute pubblica. In particolare, si farebbe riferimento al monitoraggio di parametri come la glicemia e la pressione sanguigna, che i principali smartwatch sono già in grado di rilevare.

Il primo punto da considerare è che si tratta pur sempre di rilevazioni esterne. Per quanto riguarda la glicemia, ad esempio, gli strumenti specifici nati per questo scopo sono già di per sé solo orientativi; pensare di gestire tutto tramite smartwatch risulta davvero singolare. Questo perché, per quanto performanti, questi dispositivi sono intrinsecamente diversi dalle analisi di laboratorio o dalle indagini approfondite condotte dai medici.
Attualmente, è in atto una vasta campagna pubblicitaria che promuove le tecnologie indossabili, presentandole come ausilio nelle diagnosi, nella gestione della salute e nello sviluppo di sistemi di allerta precoce. Sicuramente, laddove questi prodotti incoraggino un utilizzo più consapevole di tutto ciò che riguarda la propria salute – come la necessità di fare attività fisica o di evitare alimenti processati – possono rappresentare un valido aiuto.
Tuttavia, pensare di sostituire un elettrocardiogramma, una visita medica approfondita o delle analisi del sangue con i dati di uno smartwatch è francamente assurdo. Questa prospettiva ha generato una legittima ondata di polemiche, che si sta intensificando proprio in questi giorni. La posta in gioco è alta: si tratta della qualità e della sicurezza delle cure sanitarie per tutti i cittadini.