
Se salta la corrente c'è un dettaglio da controllare (mistergadget.tech)
In questo periodo, sta accadendo con una certa frequenza che improvvisamente manchi la corrente in casa.
Un problema che, nella maggior parte dei casi, viene descritto come attinente all’utilizzo eccessivo dei condizionatori. In realtà, come ho anche detto, molto spesso utilizziamo in maniera impropria dei dispositivi, e chiaramente il periodo estivo è quello di massimo carico, in cui si tende a gravare ancor di più sull’energia elettrica. C’è poi il limite dettato, appunto, dall’impossibilità di utilizzarla per chi salta di frequente.
La prima cosa da capire è se questa situazione si verifica in maniera individuale, quindi sul proprio appartamento, oppure in maniera generalizzata su un intero quartiere. È una questione molto importante perché, se a saltare di continuo è la corrente nella nostra abitazione, vuol dire che c’è qualcosa che stiamo sbagliando.
Se salta la corrente c’è un dettaglio da controllare
Di norma, questa “scatola” nel momento in cui si va a produrre un eccesso, è dato tendenzialmente da due fattori: il primo è la limitazione del contatore, che ha solitamente un limite massimo di 3 o 6 kW. Può essere comunque bilanciato in base alle proprie necessità semplicemente con il fornitore di riferimento. Tipicamente, parliamo di una produzione non elevatissima, che viene mantenuta solitamente dalle persone proprio per regolarsi, quindi per non strafare e magari ritrovarsi con delle bollette dell’energia eccessive a fine mese.

Tuttavia, c’è una questione con cui bisogna confrontarsi, cioè la limitazione della potenza che solitamente, praticamente, molti enti corrispondono anche un 10% di margine in più per non far scattare il contatore, ma che può avere un influsso negativo nel momento in cui noi andiamo a utilizzare più prodotti. Ad esempio, se accendiamo il condizionatore insieme al forno e al phon, sarà plausibile che la corrente elettrica salti. Ovviamente, questo impedimento può diventare fastidioso, soprattutto nelle case in cui ci sono 3 kW, che ovviamente sono un limite abbastanza serrato.
Il primo consiglio, quindi, è quello magari di spostare leggermente il contatore e, di fatto, aumentare l’erogazione che viene data. Nel caso specifico, però, che la situazione si verifichi in realtà semplicemente con uno o due elettrodomestici alla volta, è chiaro che c’è qualcosa che non sta funzionando. Quindi, non si tratta di un problema di tensione, o addirittura ci sono degli elettrodomestici che consumano molto più di quello che pensiamo e quindi dobbiamo fare un check nel nostro appartamento per capire che cosa sta gravando sull’elettricità. Talvolta ci sono dei prodotti insospettabili che hanno comunque un peso impegnativo sulla corrente e, di conseguenza, anche sulla bolletta a fine mese.
Tendiamo tutti a pensare che sia colpa della lavatrice o del condizionatore, quindi di questi soliti strumenti che sono però anche indispensabili, ma talvolta sono proprio quelli insospettabili a gravare maggiormente. L’esempio più plausibile è quello dei caricabatterie. Abbiamo caricabatterie per ogni cosa, per il computer, per il telefono, e tendiamo a immaginare che il consumo di questi sia veramente irrisorio.
Di base è così, ma il problema sul sistema si presenta nel momento in cui in una famiglia ci sono magari quattro telefoni e tre computer, e quando si vanno a mettere tutti in carico contemporaneamente (perché solitamente appunto lo si fa la sera, quando si rientra a casa), è chiaro che si genera un sovraccarico. Questo è un esempio per delineare come non bisogna escludere determinati oggetti piuttosto che degli altri, perché tutto dipende non solo dalla portata di quel dato oggetto, ma anche chiaramente dal quantitativo in cui noi ne facciamo un utilizzo effettivo ogni giorno.