
Amazon ha deciso che non sarà più gratuito per gli utenti: (mistergadget.tech)
Amazon in questi giorni è al centro dell’attenzione per il Prime Day, ma c’è da dire che una novità importante riguarda l’interruzione di un servizio gratuito.
Si tratta di un cambiamento significativo che si inserisce in un contesto più ampio, evidenziando una condizione particolare: Amazon sta cambiando.
L’azienda aveva già iniziato a farlo nel momento in cui ha ridotto il periodo di reso. Adesso è stato comunicato che il periodo di reso sarà ulteriormente ridotto per tutti i prodotti che in precedenza avevano una disponibilità di 30 giorni, passando a due settimane.
Amazon, addio: ormai è ufficiale, c’è la comunicazione
Ci saranno anche limitazioni per i resi, che saranno gestiti diversamente onde evitare abusi di questa concessione, data ovviamente a fronte di acquisti che poi devono essere cambiati o restituiti solo in caso di effettiva necessità, e non semplicemente per “shopping compulsivo” senza cognizione di causa.

Una parte significativa delle nuove restrizioni riguarda un’altra questione che Amazon ha deciso di affrontare. Rientra sempre all’interno di questa modifica strutturale dell’azienda la decisione di chiudere le piattaforme di streaming gratuite fruibili solo in alcuni paesi in Europa e negli Stati Uniti. Queste piattaforme permettono di vedere film, serie TV, programmi e canali di intrattenimento, il tutto senza sottoscrivere alcun abbonamento.
Questa piattaforma sarà disponibile fino alla fine di agosto. Dopodiché, i contenuti saranno trasferiti e inglobati all’interno di Prime Video, dove ovviamente si potrà continuare a vederli pagando un abbonamento Prime, sia per guardare video che per fruire di tutti i servizi di Amazon.it.
Amazon lo aveva già anticipato a novembre, ma molti non ci avevano fatto caso, proprio come la questione della riduzione per i resi. Dietro questa decisione c’è ovviamente una motivazione strategica e la volontà da parte dell’azienda di cambiare il proprio approccio. È chiaro che negli anni Amazon ha dovuto costruire la sua fama e intraprendere una certa strategia per consolidare la sua presenza sul mercato. Adesso che la sua presenza è consolidata sia in Europa che negli Stati Uniti – infatti, Amazon rappresenta il primo e-commerce in tantissimi paesi – non c’è più bisogno di procedere in questo senso, e quindi iniziano le restrizioni.
Questo per molti sarà una seccatura anche se di base la piattaforma in Italia non è attiva. Tuttavia quando ci sono queste modifiche vanno lette in una chiave ben più estesa, stiamo parlando infatti di una questione che non riguarda solo la decisione ma piuttosto il complesso di azioni che l’azienda sta interpretando e svolgendo.