
Il designi di Nothing Phone 3 è inconfondibile(mistergadget.tech)
Nel panorama degli smartphone Android del 2025, dove l’omologazione regna sovrana e le differenze si misurano spesso in millimetri di cornice o megapixel di troppo, Nothing continua a rappresentare un’eccezione che fa discutere. Con il Phone 3, l’azienda di Carl Pei compie un ulteriore passo verso la maturità tecnologica, mantenendo quel DNA estetico che l’ha resa riconoscibile fin dal primo modello. Forse l’effetto sorpresa iniziale si è un po’ attenuato, per cui ora tocca alla sostanza dimostrare se dietro il design accattivante si nasconde uno smartphone all’altezza delle ambizioni flagship. Dopo una settimana di test intensivo, possiamo affermare che il Nothing Phone 3 rappresenta un compromesso interessante tra originalità e performance, anche se non privo di alcune criticità.
+ Prestazioni eccellenti con Snapdragon 8s Gen 4
+ Fino a 16 gb di RAM
+ Sistema fotografico versatile
+ Ottima autonomia con 5.150 mah
+ Glyph interface originale
– Da capire utilità Glyph Interface
– Prezzo elevato per brand giovane
– Software migliorabile
Indice
Design e costruzione
La prima impressione fisica del Nothing Phone 3 è inequivocabile: ci si trova di fronte a un prodotto che ancora oggi riesce a distinguersi dalla massa. Il design trasparente ha raggiunto una maturità estetica notevole, con una cura dei dettagli che si percepisce immediatamente. I materiali premium sono evidenti al tatto, dalla certificazione IP68 che garantisce resistenza ad acqua e polvere, fino all’utilizzo del Gorilla Glass sia frontalmente che posteriormente.
Però, non possiamo ignorare quella che rimane una criticità ricorrente di Nothing: l’ergonomia. Gli spigoli molto accentuati dei bordi non sono mai particolarmente gradevoli durante l’uso prolungato, e questo dettaglio continua a essere un elemento divisivo del design aziendale.
Il peso importante di 218 grammi, unito alle dimensioni generose di 160.6 x 75.59 x 8.99 mm, rende l’utilizzo nel lungo periodo decisamente impegnativo. La sensazione di robustezza è indiscutibile, ma viene a volte compromessa da una percezione di qualità complessiva che, pur essendo buona, non raggiunge sempre i picchi che ci si aspetterebbe da un prodotto di questa fascia di prezzo.

Il retro del dispositivo celebra l’asimmetria con un linguaggio geometrico che bilancia espressione creativa e struttura ordinata. Il sistema a tre colonne dona ritmo e movimento alla superficie, mentre l’integrazione della Glyph Matrix e della luce rossa di registrazione conferisce al telefono un carattere distintivo che va oltre la mera decorazione estetica.
Ci sono alcune soluzioni curiose, come il quadratino rosso, segno distintivo degli smartphone Nothing, che ora si accende e lampeggia quando si girano video.
Tra le caratteristiche uniche c’è senza dubbio il tasto dedicato a quello che viene chiamato “essential space”, una sorta di collettore di informazioni che vengono poi elaborate utilizzando l’intelligenza artificiale.
Display ed esperienza visiva
Il pannello AMOLED da 6.67 pollici rappresenta senza dubbio uno dei punti di forza del Nothing Phone 3. La risoluzione di 1260 x 2800 pixel garantisce una densità di 460 ppi che rende invisibili i singoli pixel, mentre la luminosità di picco di 4500 nit in riproduzione HDR e i 1600 nit di luminosità outdoor assicurano una visibilità eccellente anche sotto la luce diretta del sole.

La gestione dei colori appare ben calibrata, con tonalità vivaci ma non sovrasature e un contrasto gestito molto bene grazie alla natura AMOLED del pannello. La frequenza di aggiornamento adattiva fino a 120Hz garantisce una fluidità sempre al massimo livello, mentre il supporto HDR10+ valorizza contenuti video e fotografici di alta qualità.
Particolarmente apprezzabile nel Nothing Phone (3) la riduzione delle cornici del 18% rispetto al Phone 2, con i 1.87mm uniformi su tutti i lati che creano una cornice raffinata per l’esperienza visiva. Il rapporto schermo-corpo del 92.89% contribuisce a un’immersione che convince pienamente. La frequenza PWM elevata protegge inoltre dall’affaticamento visivo durante le sessioni d’uso prolungate.
Fotocamera e video
Il comparto fotografico del Nothing Phone 3 segna un deciso passo avanti rispetto alla generazione precedente, abbracciando finalmente le caratteristiche che ci si aspetta da un flagship moderno. Il sistema quad-camera da 50MP su tutti i sensori offre una versatilità notevole, con il sensore principale da 1/1.3″ che cattura il 44% di luce in più rispetto al Phone 2.
La fotocamera principale convince sia per la qualità delle immagini in condizioni di luce favorevoli che per la gestione delle situazioni più complesse. Il supporto per focali multiple (35mm e 48mm senza perdita di qualità) amplia le possibilità creative, mentre la stabilizzazione ottica mantiene nitide anche le riprese a mano libera.
La vera novità è rappresentata dalla fotocamera periscopica da 70mm con zoom ottico 6x, che introduce finalmente Nothing nel segmento degli smartphone con capacità teleobiettivo professionali. La qualità delle immagini a pieno zoom è convincente, mentre lo zoom digitale fino a 60x, pur utilizzando algoritmi AI, mantiene un livello di dettaglio accettabile per situazioni specifiche come concerti o fotografia naturalistica.

L’ultrawide da 114° completa un sistema ben equilibrato, mentre la frontale da 50MP si dimostra capace di risultati di buon livello sia per i selfie che per il vlogging. I filtri fotografici rappresentano probabilmente la funzione più interessante a livello software, con un effetto particolarmente gradevole sulle immagini in bianco e nero che conferisce un carattere distintivo agli scatti.
Sul fronte video, il supporto 4K a 60fps su tutti i sensori con stabilizzazione rappresenta un traguardo importante per Nothing. La qualità è discreta e la stabilizzazione funziona bene, anche se manca ancora qualcosa per raggiungere i livelli dei migliori flagship del segmento. Il TrueLens Engine 4 dimostra comunque progressi notevoli nella gestione computazionale delle immagini.
Prestazioni e software
Qui troviamo probabilmente il punto di forza principale del Nothing Phone 3. Il processore Snapdragon 8s Gen 4 si dimostra all’altezza delle aspettative, garantendo una fluidità quotidiana che raramente delude. Non stiamo parlando del processore più potente in assoluto disponibile sul mercato, ma l’ottimizzazione software di Nothing riesce a estrarre il massimo dalle specifiche hardware disponibili.
Il multitasking con 12 o 16 GB di RAM LPDDR5X scorre senza intoppi, mentre il gaming con titoli impegnativi viene gestito senza problemi significativi. I benchmark mostrano incrementi sostanziali rispetto al Phone 2: +36% nelle prestazioni CPU, +88% nella GPU e +60% nell’elaborazione AI. Questi non sono solo numeri su carta, ma si traducono in un’esperienza d’uso concretamente più fluida e reattiva.
La gestione termica merita una menzione particolare: si avverte un leggero riscaldamento durante le sessioni più intense, ma nulla di particolarmente significativo o preoccupante. La stabilità software rappresenta probabilmente l’aspetto più convincente dell’intero pacchetto, con un sistema che si dimostra incredibilmente regolare nel funzionamento quotidiano.

Nothing OS 3.5, basato su Android 15, mantiene la filosofia minimalista che contraddistingue l’azienda. L’interfaccia utente rimane uno dei veri punti di forza di questo smartphone, offrendo una versione pulita e veloce di Android con personalizzazioni grafiche uniche che non compromettono mai le prestazioni.
Essential Space, Glyph Interface e Glyph Matrix rappresentano gli elementi distintivi principali, anche se il loro utilizzo pratico quotidiano potrebbe risultare più limitato di quanto le specifiche facciano immaginare. Una delle principali difficoltà per chi acquisterà questo smartphone sarà probabilmente è quella di calarsi completamente nella filosofia del brand per sfruttare tutti gli strumenti che sono messi a disposizione, differenti rispetto a quelli di altri marchi.
Qui il vero dubbio riguarda l’effettiva efficacia di una soluzione come quella della Glyph Matrix, il piccolo display con 489 LED che può trasmettere i messaggi, piccole animazioni e icone che funzionano come notifiche. È un’idea divertente, bisogna capire se sarà sviluppata a tal punto da diventare qualcosa di utile nell’uso di tutti i giorni dello smartphone e non solo un classico “gimmick”, quelle soluzioni che piacciono molto nei primi momenti d’uso e poi scemano velocemente.
E’ la vera sfida di Nothing, non ci sono valutazioni tecniche da fare, solo gli utenti potranno dare le risposte necessarie.
Autonomia e ricarica
La batteria da 5150mAh con tecnologia silicio-carbonio rappresenta un upgrade significativo rispetto ai 4700mAh del Phone 2. Nella pratica, l’autonomia riesce effettivamente a garantire due giorni consecutivi di utilizzo normale, un risultato che pochi competitor riescono a raggiungere in questa fascia di prezzo.
Gli scenari d’uso intensivo vengono gestiti senza particolare affanno, e anche durante le sessioni fotografiche più lunghe o il gaming sostenuto, l’autonomia rimane sempre rassicurante. La densità energetica superiore della nuova chimica della batteria si traduce in una durata reale che soddisfa le aspettative.
La ricarica rapida da 65W (incrementata rispetto ai 45W del modello precedente) permette di raggiungere il 50% in circa 20 minuti, mentre per una ricarica completa servono poco meno di un’ora. La ricarica wireless da 15W, pur non essendo la più veloce del mercato, rappresenta comunque un’aggiunta gradita per un utilizzo quotidiano più comodo.
Che faccio, lo compro?
Il Nothing Phone 3 rappresenta l’evoluzione naturale di un concetto che ha saputo ritagliarsi uno spazio distintivo nel panorama Android. Al prezzo ufficiale di 799 euro per la versione base, si posiziona in una fascia di prezzo competitiva ma non aggressiva, dove deve dimostrare il proprio valore non solo attraverso l’originalità estetica ma anche mediante prestazioni concrete.
La verità è che Nothing ha creato uno smartphone maturo, capace di soddisfare le esigenze quotidiane con eleganza e efficienza. Il design rimane il principale elemento differenziante, ma ora è supportato da una sostanza tecnica che non delude. Le prestazioni convincono, l’autonomia soddisfa e il comparto fotografico ha compiuto progressi significativi.
D’altro canto, dobbiamo riconoscere però anche che l’effetto novità si è un po’ attenuato. La Glyph Interface, pur essendo stata ulteriormente sviluppata, rischia ancora di essere percepita come un elemento più spettacolare che realmente utile. L’ergonomia rimane parzialmente criticabile per utilizzi prolungati, e il rapporto qualità-prezzo, pur essendo onesto, non risulta particolarmente aggressivo. Sono elementi di cui tenere conto quando si sceglie.
Il Nothing Phone 3 si rivolge a un pubblico specifico: gli appassionati di tecnologia che cercano un’alternativa distintiva ai soliti flagship, senza voler rinunciare a prestazioni moderne e affidabilità. Per questo target, rappresenta una scelta sensata e appagante e non è vero che non si parla di un vero flagship, solo perché il processore non è il migliore in assoluto.
Non si tratta di valutare questo smartphone, capendo se sia migliore o peggiore degli altri: Nothing Phone (3) nel complesso è semplicemente diverso e questo, nel mare degli smartphone tutti uguali, è di per sé già un dettaglio rilevante, che può bastare per orientare le proprie scelte. A noi è piaciuto.
