
Perché la VRAM è così importante per giocare in 1440p e 4K? (mistergadget.tech)
Scegliere una nuova GPU non è solo una questione di potenza bruta. Scopriamo perché la quantità di memoria video è diventata il fattore cruciale per un’esperienza di gioco fluida ad alta risoluzione e quanta ne serve davvero nel 2025.
Quando si parla di schede grafiche (GPU), l’attenzione si concentra spesso sulla potenza di calcolo, ma c’è un componente altrettanto vitale che determina la fluidità della nostra esperienza di gioco: la VRAM (Video Random Access Memory). Possiamo pensarla come una scrivania di lavoro ultra-veloce a esclusiva disposizione della GPU. Invece di dover recuperare continuamente i dati dalla memoria principale del computer, la GPU tiene sulla sua “scrivania” tutto ciò che le serve per un accesso immediato: texture, modelli 3D, shader ed effetti grafici.
Più grande e ordinata è questa scrivania, più velocemente la GPU può lavorare, regalandoci immagini fluide e dettagliate. Il problema è che i giochi moderni e le risoluzioni più elevate stanno diventando sempre più esigenti, richiedendo scrivanie (e quindi VRAM) sempre più capienti.
Indice
Più pixel, più dettagli: la fame di VRAM ad alta risoluzione
Uno dei fattori principali che determina il fabbisogno di VRAM è la risoluzione a cui si gioca. Un monitor 1440p (2560×1440 pixel), sempre più popolare tra i gamer, ha circa il 75% di pixel in più rispetto al classico 1080p. Un display 4K (3840×2160 pixel) ne ha quasi quattro volte tanto. Più pixel ci sono da gestire, più dati devono essere memorizzati e processati, e questo compito spetta quasi interamente alla VRAM.
Ma non è solo una questione di risoluzione. I giochi moderni sono graficamente molto più complessi rispetto al passato. I modelli dei personaggi sono più elaborati, le texture più definite e gli effetti di illuminazione, come il ray tracing, richiedono un’enorme quantità di memoria per calcolare il percorso di ogni singolo raggio di luce. Ecco perché un vecchio gioco può girare tranquillamente in 4K su una scheda con poca VRAM, mentre un titolo recente fatica persino a 1080p con le stesse specifiche.
Quanta VRAM serve davvero nel 2025?
Uno degli errori più comuni nell’acquisto di una nuova scheda grafica è sottovalutare la quantità di VRAM necessaria. È ancora facile trovare laptop da gioco economici con GPU da soli 4 GB, una quantità ormai del tutto insufficiente. Per dare un contesto, un gioco di oltre dieci anni fa come Assassin’s Creed IV: Black Flag a 1080p utilizza già circa 3,3 GB di VRAM, ma se si passa al 4K, il fabbisogno sale a 6,6 GB.

Quindi, quanti GB servono oggi?
- 8 GB: È considerato il minimo sindacale per giocare a 1080p, ma molti titoli recenti lo mettono già in crisi. Giochi come Indiana Jones e il Grande Cerchio o Ratchet & Clank: Rift Apart possono superare gli 8 GB di utilizzo anche a impostazioni medie, costringendo a ridurre la qualità grafica per evitare scatti.
- 12 GB: È la quantità consigliata per un’esperienza solida e senza troppi compromessi a 1440p. Permette di attivare texture ad alta risoluzione nella maggior parte dei giochi attuali.
- 16 GB (o più): Diventa un requisito fondamentale per giocare in 4K. Per sfruttare le impostazioni “Ultra” e il ray tracing nei titoli più esigenti, avere 16 GB o addirittura 20 GB di VRAM offre il margine necessario per un’esperienza fluida e visivamente appagante.
In generale, per il gaming a 1440p si dovrebbe considerare un minimo di 12 GB di VRAM, mentre per il 4K è quasi d’obbligo puntare ad almeno 16 GB.
Come ottimizzare l’uso della VRAM se non puoi fare l’upgrade
Se una nuova scheda grafica non è un’opzione al momento, non tutto è perduto. È possibile ottimizzare l’uso della VRAM agendo sulle impostazioni grafiche all’interno del menu di gioco per ridurre il carico sulla memoria video.
Ecco le opzioni che hanno il maggiore impatto:
- Qualità delle Texture: È la prima impostazione da abbassare. Passare da “Ultra” ad “Alto” o “Medio” può liberare una quantità enorme di VRAM con un impatto visivo spesso trascurabile.
- Ray Tracing, Ombre e Riflessi: Questi effetti, per quanto spettacolari, sono estremamente avidi di risorse. Disattivarli o abbassarli può garantire un notevole aumento delle prestazioni.
- Occlusione Ambientale: Un’altra impostazione che migliora il realismo delle ombre ma che consuma molta memoria.
Infine, si possono sfruttare le tecnologie di upscaling come DLSS di NVIDIA, FSR/RSR di AMD o XeSS di Intel. Queste tecnologie permettono alla GPU di renderizzare il gioco a una risoluzione interna più bassa (consumando meno VRAM) per poi “ricostruire” l’immagine alla risoluzione nativa del monitor tramite algoritmi di intelligenza artificiale, offrendo un notevole incremento di fluidità senza sacrificare troppo la qualità visiva.