
Addio improvviso al colosso della tecnologia (mistergadget.tech)
Un doloroso lutto ha colpito il mondo della tecnologia: il fondatore di uno dei colossi più importanti a livello globale è venuto a mancare.
Tutto era partito dal suo garage, dove aveva dato vita a una delle aziende più significative a livello internazionale. Il fondatore e presidente di Technoprobe, azienda italiana tra le più costanti e all’avanguardia a livello internazionale per la produzione di microelettronica e prob card, si è spento all’età di 90 anni. Si tratta di un momento delicato per l’intero settore; non a caso, l’intera produzione è stata fermata per 24 ore in segno di rispetto.
Nato a Lecco nel 1935, Giuseppe Crippa aveva iniziato la sua carriera in Breda per poi approdare alla SGS-ATES, dove aveva lavorato anche come inviato nella sede comunale. Dopo l’esperienza aziendale, nel 1993, quindi in età matura e in prossimità della pensione, iniziò proprio a lavorare nel suo garage, sperimentando e dando vita alla produzione di quegli strumenti che risultano essere indispensabili per la produzione e il funzionamento dei microchip.
Addio al genio italiano della tecnologia
Nel 1995, arrivò dunque Technoprobe, che Crippa gestì insieme al figlio Cristiano e alla moglie MariaRosa Lavelli. Le “probe card”, divenute poi famose nel corso del tempo, hanno una funzione cruciale: in pratica, devono verificare che i microchip funzionino correttamente, che siano asciutti e che tutti i circuiti siano ripristinati. L’azienda è partita dall’Italia, ma secondo uno stile prettamente americano, e oggi è una multinazionale che vanta quasi 3.000 dipendenti in tutto il mondo, con ben 23 sedi e 600 brevetti depositati. Un patrimonio stimato da Forbes l’anno scorso in oltre 3 miliardi di euro, a testimonianza di un successo straordinario.

Nonostante questo grande successo in termini pratici ed economici, Crippa è sempre stato un uomo molto legato al territorio e alla sua comunità. Durante il periodo della pandemia, ad esempio, aveva messo a disposizione capannoni e le risorse della sua azienda per una causa affascinante e finale, garantendo così la possibilità di somministrare su tutto il territorio quasi 200.000 dosi di vaccino. Aveva retribuito direttamente il personale sanitario coinvolto, sostenendo quindi l’interesse di tutta la popolazione. Insieme alla moglie, aveva fondato anche una fondazione che si occupa di iniziative benefiche in ambito sanitario, di inclusione e di cultura, la quale nel tempo ha dato supporto a moltissimi cittadini.
Un lutto, dunque, che non ha scosso solo il mondo della tecnologia, ma anche la sua comunità di Merate, che ha voluto rendere omaggio a un cittadino tanto amato. Nel 2015, era stato nominato per il “Premio Ambrogino d’Oro” per il suo impegno, la sua forza e la sua umiltà. Nella nota ufficiale del team di Technoprobe si legge come il fondatore sia sempre stato un uomo molto generoso e come avesse utilizzato la sua passione per la tecnologia anche a beneficio di tutti.
L’evoluzione della sua azienda è stata rapida in modo veramente impressionante. La sua storia ricorda molto quella di colossi a cui siamo abituati e che sentiamo sempre come un punto di riferimento. È bene ricordare che ci sono stati tanti geni italiani, e Giuseppe Crippa è stato sicuramente uno dei più importanti, un esempio di imprenditoria, innovazione e generosità che lascia un segno indelebile.