
Addio allo SPID, la questione si complica per gli italiani (mistergadget.tech)
Prima dell’avvento dello SPID, c’è stato un grande lavoro per diffondere questo nuovo sistema, il suo funzionamento e unificare gli accessi alla Pubblica Amministrazione.
È sorprendente per molte persone leggere che ora lo SPID si appresta ad andare in pensione. Si tratta di un meccanismo che è già in corso e progressivamente avverrà per tutti gli utenti, determinando non solo lo slittamento verso il nuovo sistema ma anche la fine di quello che abbiamo utilizzato ad oggi.
Non sarà facile, dal momento che è stato richiesto tempo e abitudine prima di poter approcciare tutti ai nuovi sistemi di accesso. A quanto pare, per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione, le prenotazioni sanitarie, i bonus statali, la dichiarazione dei redditi, l’accesso a siti come quello dell’INPS e molto altro, si utilizzerà la Carta d’Identità Elettronica (CIE). È un cambio di rotta per molti inaspettato, per altri invece era già abbastanza chiaro.
Addio allo SPID, la questione si complica per gli italiani
Il governo vuole “spegnere” lo SPID e lo aveva già annunciato nel 2022. L’obiettivo era armonizzare il territorio con un solo strumento che si potesse magari utilizzare anche all’estero per facilitare non soltanto gli accessi ma anche per avere un servizio unificato, quindi più facile da gestire. Adesso che abbiamo saputo che la Carta d’Identità Elettronica dovrà essere diffusa per tutti in maniera obbligatoria, è chiaro che si compie un passo avanti verso questa direzione.

La Carta d’Identità Elettronica è un sistema digitale che rappresenta sicuramente uno strumento molto utile. Il problema è che non è mai decollata veramente: sono pochissime le persone che la usano per accedere online. Con il nuovo portafoglio digitale in cui si trova, è chiaro che l’obiettivo dello Stato italiano è proprio utilizzare il microchip contenuto al suo interno, quindi tutte le opzioni compatibili. Ad esempio, questa si può usare anche per l’NFC.
Il problema principale resta chiaramente la categoria degli anziani, perché se per i giovani questo prodotto non è ampiamente conosciuto, si tratta comunque di andare a comprendere come utilizzare questo strumento, che cos’è questo strumento al di fuori di un documento di riconoscimento. Per quanto possa sembrare fantastico dal punto di vista tecnico e tecnologico, bisogna chiarire che non è assolutamente così scontato. Stiamo parlando infatti di un prodotto complesso da utilizzare che richiede dei sistemi esterni per la lettura del chip, oppure che può leggere l’NFC per chi ha uno smartphone di ultima generazione dotato di questa tecnologia. Ma si tratta comunque di casistiche che sono molto complesse.
Basti pensare che se si parla con un anziano di queste cose, difficilmente riuscirà a comprendere immediatamente di cosa stiamo parlando. Ad oggi, già l’utilizzo dello SPID è molto limitante, soprattutto per chi ha una certa età, perché bisogna fare una combinazione con lo smartphone e i dati di accesso.
Molti si fanno aiutare da CAF territoriali o da sistemi di questo tipo. L’avvento della CIE utilizzata come sistema di accesso online completamente digitalizzato è sicuramente una svolta, ma bisogna ammettere che per un Paese come l’Italia è anche molto limitante. Non bisogna solo pensare che siano tutti giovani e tutti super tecnologici; ci sono persone magari anche giovanissime che hanno difficoltà con la gestione della tecnologia, che non comprendono come si utilizzano questi dispositivi, che magari non hanno uno smartphone di ultima generazione e che di fatto vanno incontro a una serie di limitazioni.