
La regola dei 3 giorni da seguire e quella scatola nera che tutti stanno comprando (mistergadget.tech)
Negli ultimi mesi abbiamo parlato spesso di blackout, e questa interruzione di corrente generalizzata ora inizia a spaventare.
Il blackout nelle città si verifica di tanto in tanto, in maniera comunque molto limitata: magari può riguardare un piccolo comune o una strada, e viene solitamente risolto nel giro di 24 ore. Dopo i recenti avvenimenti che negli scorsi mesi hanno interessato interi paesi, è chiaro che l’attenzione si è spostata verso un tema che ha iniziato a spaventare gli utenti.
Le motivazioni sono chiare: dopotutto, il blackout porta a un’interruzione di corrente totale, magari in un momento inaspettato. Ad esempio, quando si ha lo smartphone scarico, quando il computer non è carico, quando ci sono dei dispositivi in corrente che smettono di funzionare, o quando il cibo nel frigo rischia di andare a male. Si possono avere una serie di ripercussioni ben più gravi di quello che ci aspettiamo, per il semplice fatto che ormai sono cose per noi così scontate che nemmeno pensiamo a cosa potrebbe realmente accadere nel momento in cui ci trovassimo in condizioni di vivere senza elettricità.
Blackout in Italia: come prepararsi
Eppure, quello che è accaduto e soprattutto quello che sta accadendo in questi giorni, per via dell’uso intensivo dei condizionatori che sta portando rallentamenti e deficit sulla rete, apre una questione molto interessante. Il primo luglio si è verificato un blackout in diverse città italiane, che sono rimaste letteralmente isolate. Questo apre a una considerazione importante di cui tutti dobbiamo comprendere lo spessore e le ripercussioni, perché potrebbe accadere nuovamente. Non parliamo di piccoli paesini: parliamo di interi quartieri di città come Milano, Firenze e Bergamo che sono rimasti senza corrente a causa dell’utilizzo intensivo dei condizionatori.

È interessante capire tutto questo perché ad oggi l’Europa è quella che utilizza meno i condizionatori: solo il 19% delle abitazioni ne è dotato. Quindi, in realtà, rispetto soprattutto agli Stati Uniti, parliamo di un’incidenza minima. È indispensabile capire non soltanto quali possano essere le problematiche laddove si verificasse un blackout, magari nel mese di agosto, per città intere come Napoli, Milano, Bologna e anche piccoli centri, ma anche cosa potrebbe accadere.
Nel momento in cui si verifica un blackout, la prima cosa da fare è scollegare subito gli elettrodomestici: TV, computer, lavatrice, qualsiasi cosa, chiaramente tranne i grandi elettrodomestici come il frigorifero. Questo perché lo spegnimento e l’accensione improvvisa, laddove venissero effettuati dei tentativi di ripristino a breve termine, potrebbero portare a malfunzionamenti. È importante non aprire frigorifero e congelatore, nemmeno per controllare, perché in questo modo l’aria fredda sarà mantenuta per un periodo di tempo maggiore.
Ovviamente, se ci sono dei generatori, tanto meglio: si possono semplicemente accendere. Altrimenti, è bene avere la soluzione dei “tre giorni”, una regola indispensabile spiegata da Susan Clark che permette di strutturare una serie di piccoli accorgimenti che consentono a chiunque di sopravvivere tranquillamente per tre giorni.
Secondo le linee guida, è importante avere:
- Quattro litri d’acqua a persona al giorno per l’emergenza.
- Apparecchiature di supporto dell’elettricità se ci sono persone malate o strumenti medici che si utilizzano in casa.
- Una torcia elettrica, batterie di riserva, power bank carichi e potenti che possono essere utilizzati sia per cellulari che per i computer.
- Radio portatili di tipo semplice e standard, proprio perché non utilizzano strumenti a elettricità per funzionare.
- Alimenti non deperibili, come ad esempio del tonno in scatola.
- Un kit di pronto soccorso ben strutturato.
- Con questi elementi si può sopravvivere tranquillamente senza elettricità per tre giorni.