Recensioni

Nothing Headphone (1) recensione: design trasparente e suono KEF a 299 euro

Il mondo delle cuffie over-ear attraversa una fase di maturità che rasenta la noia. Tra Sony che replica le sue WH-1000X e Bose che perfeziona all’infinito le QuietComfort, trovare qualcosa di veramente originale sta diventando un’impresa. È in questo panorama di prodotti tecnicamente validi ma esteticamente anonimi che arrivano le Nothing Headphone (1), le prime cuffie over-ear del brand londinese di Carl Pei.


Nothing Headphone (1)
Le Nothing Headphone (1) stupiscono per design trasparente e controlli fisici unici, ma il suono firmato KEF convince solo a metà. Autonomia straordinaria di 80 ore e comfort prolungato le rendono interessanti per chi cerca qualcosa di diverso dal solito. Il prezzo di 299 euro appare giusto considerando l’originalità del progetto.
Pro
+ Design trasparente davvero unico
+ Controlli fisici precisi
+ Autonomia straordinaria
+ Comfort prolungato
Contro
– Bassi non sempre convincenti
– ANC adattivo poco efficace
– Custodia ingombrante


Qualità audio: spazialità e dettaglio

Diciamolo chiaramente: il suono delle Nothing Headphone (1) è il loro tallone d’Achille più sorprendente. Non perché sia oggettivamente scarso, ma perché la collaborazione con KEF aveva fatto sperare in qualcosa di più. La firma sonora è indubbiamente calda e coinvolgente, con una personalità definita che evita la piattezza di molte concorrenti. I medi emergono con naturalezza e gli alti risultano ben definiti, mai taglienti anche a volumi sostenuti.

Il problema arriva quando ci si concentra sui bassi, promessi come uno dei punti di forza ma che nella nostra unità di test mostrano evidenti limitazioni. A volumi elevati, le frequenze più basse manifestano distorsioni che sembrano più un difetto di fabbricazione che una scelta progettuale. Il dubbio che la nostra unità sia difettosa è forte, considerando che altri colleghi non hanno riscontrato lo stesso problema. Se confermato, sarebbe un caso di controllo qualità da rivedere urgentemente.

La struttura di Nothing Headphone 1 è maneggevole e le rende trasportabili (mistergadget.tech)

La spazialità rappresenta l’elemento più interessante dell’offerta audio. Il sistema di head tracking funziona effettivamente, creando un palcoscenico sonoro tridimensionale che si muove con la testa. L’effetto è impressionante nei contenuti cinematografici e nei videogame, meno convincente con la musica tradizionale dove può risultare artificioso. La trasformazione da stereo a 3D funziona meglio con artisti come Ed Sheeran o Adele, dove la separazione degli strumenti beneficia della spazializzazione, mentre con generi più complessi come l’elettronica di Swedish House Mafia l’effetto può confondere più che arricchire.

Il dettaglio e la separazione strumentale si attestano su livelli notevoli per la fascia di prezzo. Ogni elemento del mix emerge con chiarezza e la gamma dinamica estesa permette di apprezzare le sfumature anche nei passaggi più complessi. Il carattere sonoro caldo e profondo rende l’ascolto piacevole per sessioni prolungate, anche se manca quella precisione chirurgica che ci si aspetterebbe da una collaborazione con KEF.

La vera sorpresa arriva dalla versatilità: che si usi l’ANC, la modalità trasparenza o il collegamento cablato, la qualità rimane costante. Non tutti i produttori riescono in questa impresa, e Nothing merita credito per aver mantenuto coerenza tra le diverse modalità d’uso.

Comfort per sessioni prolungate

Dopo settimane di utilizzo quotidiano, possiamo affermare che il comfort rappresenta uno dei punti meglio riusciti delle Headphone (1). Il peso di 329 grammi si distribuisce in modo equilibrato grazie a un archetto ben progettato che non crea punti di pressione fastidiosi. I padiglioni dalla forma esterna piatta potrebbero sembrare un compromesso estetico, ma si rivelano sorprendentemente comodi anche durante sessioni di 3-4 ore consecutive.

La regolazione telescopica funziona con precisione millimetrica e mantiene stabilmente la posizione scelta. Il meccanismo è silenzioso e solido, senza giochi o scricchiolii che potrebbero infastidire durante l’uso. L’imbottitura in memory foam si adatta gradualmente alla forma della testa, creando una tenuta efficace senza stringere eccessivamente.

L’uso con gli occhiali non presenta problemi significativi. I padiglioni si adattano alle stanghette senza creare fastidiose perdite di tenuta o punti di pressione. È un aspetto tutt’altro che scontato in questa categoria di prodotti, e Nothing dimostra di aver considerato attentamente le esigenze dell’utente medio.

La stabilità in movimento è adeguata per l’uso quotidiano, ma queste cuffie non nascono per attività sportive intense. Durante camminate veloci o salite delle scale rimangono saldamente in posizione, mentre movimenti più bruschi ne rivelano la natura da utilizzo statico o semi-statico.

Il materiale dei padiglioni resiste efficacemente a oli e trucco, mantenendosi pulito anche dopo settimane di utilizzo intensivo. La superficie liscia si pulisce facilmente con un panno umido, aspetto non secondario per chi usa le cuffie quotidianamente.

Chiamate e comunicazione

Il sistema di cancellazione del rumore per le chiamate rappresenta una delle sorprese più positive del test. I quattro microfoni integrati, supportati dall’intelligenza artificiale addestrata su 28 milioni di scenari reali, riescono effettivamente a isolare la voce anche in ambienti rumorosi. Durante le call in strada o in ambienti affollati, l’interlocutore riceve una voce pulita e comprensibile.

La qualità dell’audio in entrata è altrettanto convincente. Le voci arrivano naturali e ben bilanciate, senza quella compressione eccessiva che caratterizza molte cuffie Bluetooth. Il posizionamento dei microfoni è studiato per catturare la voce senza creare effetti di prossimità fastidiosi.

Durante chiamate prolungate, il comfort rimane ottimale e il sistema di gestione dell’energia evita surriscaldamenti o cali di prestazione. La transizione tra chiamata e musica è fluida, senza ritardi o interruzioni che potrebbero compromettere l’esperienza d’uso.

Il peso di Nothing Headphone 1 è intorno ai 300 grammi (mistergadget.tech)

L’integrazione con i diversi assistenti vocali funziona correttamente, anche se la personalizzazione tramite app Nothing X offre maggiori possibilità di adattare i comandi alle proprie esigenze specifiche.

Cancellazione rumore e isolamento

L’ANC delle Nothing Headphone (1) si attesta su livelli buoni ma non eccezionali. Il sistema ibrido con microfoni feedforward e feedback riesce a tagliare efficacemente i rumori costanti di bassa frequenza, come il ronzio degli aerei o il traffico cittadino. La scansione dell’ambiente ogni 600 millisecondi mantiene l’adattamento in tempo reale, anche se non sempre con la rapidità desiderata.

Il problema principale emerge con l’ANC adattivo, che dovrebbe regolarsi automaticamente in base al contesto. Nella pratica, questa modalità risulta inaffidabile e spesso meno efficace del settaggio manuale. In ambienti che cambiano rapidamente caratteristiche acustiche, l’algoritmo sembra perdere il controllo, creando momenti di isolamento insufficiente.

La modalità trasparenza funziona decisamente meglio, permettendo di restare connessi con l’ambiente circostante senza sacrificare eccessivamente la qualità audio. L’attivazione è immediata e il bilanciamento tra suoni esterni e contenuto riprodotto è ben calibrato.

L’isolamento passivo, pur essendo limitato dalla natura del design, offre comunque una base solida su cui l’ANC può lavorare. La tenuta dei padiglioni è sufficiente per la maggior parte degli utilizzi quotidiani, anche se non raggiunge i livelli di prodotti più tradizionalmente chiusi.

L’impatto dell’ANC sulla qualità audio è praticamente nullo, aspetto che non tutti i concorrenti riescono a garantire. Sia con cancellazione attiva che disattivata, il carattere sonoro rimane coerente e piacevole.

Autonomia e gestione energetica

La vera stella delle Nothing Headphone (1) è senza dubbio l’autonomia. Le 80 ore dichiarate senza ANC si avvicinano molto alla realtà d’uso, e anche i 35 ore con cancellazione attiva rappresentano un risultato di tutto rispetto. Durante i test, abbiamo facilmente superato i 4-5 giorni di utilizzo intensivo prima di dover ricorrere alla ricarica.

La ricarica rapida funziona come promesso: 5 minuti di carica garantiscono effettivamente circa 2,4 ore di ascolto con ANC attivo. Il tempo per la ricarica completa di 120 minuti è nella media della categoria, senza particolari eccellenze ma senza nemmeno deludere.

L’indicatore di batteria nell’app è preciso e ben dettagliato, mostrando sia la percentuale residua che una stima realistica del tempo di ascolto rimanente in base alle impostazioni correnti. Peccato per l’assenza di indicatori fisici sulle cuffie stesse, che obbliga a controllare il telefono per conoscere lo stato della batteria.

Il sistema di risparmio energetico è intelligente: le cuffie si spengono automaticamente quando non rilevano movimento per un periodo prolungato, e si riaccendono immediatamente quando vengono indossate nuovamente. Questa funzione funziona in modo affidabile e contribuisce significativamente all’autonomia complessiva.

L’impossibilità di utilizzare le cuffie durante la ricarica rappresenta una limitazione fastidiosa per chi le usa intensivamente. Una volta scariche, bisogna necessariamente attendere almeno qualche minuto di ricarica prima di poterle riutilizzare.

Portabilità e design quotidiano

Il design trasparente delle Nothing Headphone (1) è indubbiamente il loro elemento distintivo più forte. La possibilità di vedere quelli che sembrano componenti interni crea un impatto visivo unico nel panorama delle cuffie consumer. L’effetto è certamente scenografico e attira inevitabilmente l’attenzione, per chi cerca un prodotto che si distingua dalla massa.

La pieghevolezza è ben studiata: le cuffie si richiudono in modo compatto e la custodia rigida offre protezione adeguata durante i trasporti. Però, l’ingombro complessivo rimane significativo. La custodia è decisamente voluminosa e non si adatta facilmente a zaini già pieni o borse di dimensioni contenute.

I materiali utilizzati trasmettono una sensazione di solidità. L’alluminio formato e le plastiche di precisione resistono bene all’uso quotidiano, mentre le cerniere e gli snodi mantengono precisione anche dopo settimane di utilizzo intensivo. La certificazione IP52 offre tranquillità per l’uso in condizioni non ideali, proteggendo da polvere e schizzi d’acqua.

Il cavo per l’uso passivo è un’aggiunta gradita che non tutti i concorrenti includono. La possibilità di utilizzare le cuffie completamente spente, collegandole via jack da 3,5mm, può salvare situazioni di emergenza quando la batteria è completamente scarica.

L’estetica rimane una questione di gusti personali: il design trasparente piace o non piace, senza mezze misure. Chi cerca discrezione probabilmente opterà per soluzioni più tradizionali, mentre chi vuole farsi notare troverà nelle Nothing un alleato perfetto.

App e personalizzazione

L‘app Nothing X rappresenta uno degli aspetti meglio riusciti dell’ecosistema. L’interfaccia è pulita, intuitiva e offre tutte le personalizzazioni necessarie senza risultare eccessivamente complessa. L’equalizzatore a 8 bande permette regolazioni precise e i preset preimpostati coprono la maggior parte delle preferenze musicali comuni.

I controlli fisici meritano un plauso particolare. Roller, Paddle e Button offrono un’esperienza tattile molto più precisa e affidabile rispetto ai controlli touch che caratterizzano la maggior parte dei concorrenti. Il feedback fisico elimina incertezze e errori di comando, rendendo l’uso delle cuffie più intuitivo e soddisfacente.

Nothing Headphone 1 ha controlli fisici comodi da usare (mistergadget.tech)

La connessione multipoint con due dispositivi contemporaneamente funziona correttamente, permettendo di passare automaticamente tra smartphone e computer senza dover riassociare i dispositivi. Lo switch è rapido e generalmente affidabile, anche se occasionalmente può richiedere qualche secondo di troppo.

Il supporto per codec LDAC garantisce qualità audio elevata con dispositivi compatibili, mentre la modalità a bassa latenza riduce efficacemente i ritardi durante gaming e visione di video. La compatibilità è ampia e non abbiamo riscontrato problemi di connessione con nessuno dei dispositivi testati.

Le funzioni avanzate legate all’ecosistema Nothing, come Channel Hop per il cambio rapido tra app audio, rappresentano un valore aggiunto interessante per chi usa smartphone del brand, anche se l’utilità per utenti di altri ecosistemi rimane limitata.

Che faccio, le compro?

Le Nothing Headphone (1) rappresentano un tentativo coraggioso di portare personalità in un mercato troppo spesso omologato. Il design trasparente funziona davvero e i controlli fisici offrono un’esperienza d’uso superiore ai tradizionali touch. L’autonomia straordinaria e il comfort prolungato le rendono compagne affidabili per l’uso quotidiano.

Il problema principale rimane il suono, che pur essendo piacevole e caratterizzato, non raggiunge l’eccellenza che la collaborazione con KEF aveva fatto sperare. I possibili problemi di controllo qualità sui bassi sono preoccupanti e meritano attenzione da parte di Nothing. L’ANC adattivo ha margini di miglioramento evidenti.

Al prezzo ufficiale di 299 euro, il rapporto qualità-prezzo rimane comunque interessante, soprattutto per chi cerca qualcosa di diverso dal solito e può accettare alcuni compromessi tecnici in cambio di originalità e personalità. Le Nothing Headphone (1) non saranno perfette, ma hanno il merito di provare a essere diverse in un mercato che ne aveva bisogno. Non possono competere con la qualità superlativa di Sony WH-1000XM6, ma sono una gradita sorpresa nel panorama audio contemporaneo.

Nothing Headphone 1 si indossano a lungo senza fastidio (mistergadget.tech)
Luca Viscardi

Radio Anchor, Blogger, Tech Enthusiast. Ogni weekend su RTL 102.5. In versione podcast con Mister Gadget Daily. Papà di Andrea.

Pubblicato da
Luca Viscardi

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