Cos'è un SoC (System on a Chip) e perché è il cuore di ogni smartphone? (mistergadget.Tech)
Dall’iPhone ai TV smart, passando per le auto a guida autonoma: scopriamo come questi “cervelli” miniaturizzati hanno rivoluzionato la tecnologia moderna e perché i PC desktop ne fanno ancora a meno.
Quando esce un nuovo smartphone, i riflettori sono quasi sempre puntati su fotocamere rivoluzionarie o display sbalorditivi. Solo una volta passata l’eccitazione iniziale, l’attenzione si sposta su ciò che è davvero più importante: le prestazioni. E il motore di tutto è un componente tanto piccolo quanto potente: il System on a Chip, o SoC.
Un SoC (System on a Chip) è un circuito integrato che unifica e controlla tutti i componenti principali di un sistema o dispositivo elettronico. Per dirla in modo semplice, agisce come il cervello del dispositivo, regolando ogni operazione e assicurandosi che tutte le funzioni vengano eseguite correttamente.
Nonostante le sue dimensioni ridotte, un SoC è un intero “sistema” perché consolida su un unico pezzo di silicio diversi componenti fondamentali, tra cui:
L’obiettivo principale di questa integrazione è centralizzare le funzioni, ridurre il consumo energetico e risparmiare spazio prezioso. Questa architettura è radicalmente diversa da quella dei computer tradizionali, dove ogni componente (CPU, GPU, RAM) è un chip separato installato su una scheda madre. L’integrazione stretta permette ai componenti del SoC di comunicare più velocemente, con una latenza inferiore e una maggiore efficienza energetica. Questo spiega perché i chip della serie M di Apple o gli Snapdragon di Qualcomm riescono a offrire prestazioni così elevate con un consumo energetico contenuto.
I SoC sono fondamentali per quasi tutti i dispositivi digitali moderni dove spazio, efficienza energetica e costi sono priorità.
Mentre i SoC dominano il mondo dell’elettronica compatta, i computer desktop tradizionali e molti laptop ad alte prestazioni utilizzano ancora un’architettura hardware convenzionale. La ragione principale risiede in tre parole: flessibilità, potenza ed espandibilità.
Un PC desktop utilizza componenti separati (CPU, GPU, RAM, archiviazione) installati singolarmente su una scheda madre. Questo design modulare è un vantaggio chiave, poiché permette agli utenti di aggiornare o sostituire singole parti, come installare una scheda grafica più potente o aggiungere più RAM. È una caratteristica essenziale per attività che richiedono prestazioni estreme, come il gaming ad altissimi livelli, l’editing video professionale, il rendering 3D e il calcolo scientifico.
I produttori di PC preferiscono ancora questo approccio perché i SoC, per loro natura, non sono progettati per sostenere carichi di lavoro pesanti e prolungati o per integrare memorie cache enormi. Una scheda grafica di fascia alta come la (futura) RTX 5090 di NVIDIA o una Radeon RX 9700 di AMD è semplicemente troppo grande e richiede troppa energia per essere integrata in un SoC. Allo stesso modo, le workstation e i server dei data center necessitano di un’architettura multi-componente per gestire enormi quantità di dati, cosa che i SoC attuali non possono fare.
Tuttavia, con i continui progressi tecnologici, è possibile che in futuro vedremo SoC sempre più potenti fare il loro ingresso anche in questi settori, continuando a ridefinire i confini della tecnologia.
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