
Booking e Airbnb, dilagano le truffe online e prima delle vacanze si teme un disastro (mistergadget.tech)
Come sappiamo e come abbiamo condiviso più volte, esiste sempre il problema delle truffe legate alla periodicità.
Questo vuol dire che, se in inverno ci sono determinati elementi che vengono sfruttati ad uso e consumo dei malintenzionati, l’estate ovviamente converge in maniera importante soprattutto sulla questione vacanze. Questo significa che vengono sfruttati tutti i sistemi di prenotazione per fare leva sul terrore delle persone, magari facendo presente che un viaggio è stato cancellato, che c’è stato un problema di diverso tipo, o che manca qualcosa nella prenotazione. Addirittura, purtroppo, le email e i contatti arrivano direttamente attraverso i canali principali, anche se in realtà si tratta di sistemi esterni che in qualche modo riescono a bucare o violare le applicazioni delle aziende per contattare gli utenti.
La stagione delle vacanze è ormai in pieno ritmo, quindi è chiaro che siamo tutti rivolti al cuore dell’estate. Ma con il phishing che si è diffuso in maniera così incisiva, risulta veramente difficile riuscire a gestire queste situazioni.
Raggiri a tema vacanze, è boom in Italia
Secondo le ultime ricerche, è stato determinato un aumento del 55% dei domini creati sul tema “vacanze” con l’unico scopo di truffare gli utenti. Parliamo praticamente di un dominio su venti che risulta fraudolento, numeri veramente importanti. Molto spesso, tra i nomi che vengono utilizzati con maggiore frequenza, figurano Booking e Airbnb che, ovviamente, essendo molto famosi, sono scelti come bersagli elettivi per ingannare gli utenti.

Tendenzialmente, la truffa si consuma soprattutto via email. Molti contattano l’utente fingendosi proprietari di immobili o agenzie, e quindi danno seguito poi, purtroppo, agli accadimenti. In alcuni casi chiedono dati personali, in altri contattano per avere informazioni differenti, ma la questione non cambia ed è sempre la stessa: purtroppo, gli utenti facilmente vengono tratti in inganno. Si tratta infatti di una condizione che si sta diffondendo a macchia d’olio, ed è quindi chiaro per tutti che bisogna fare estrema attenzione. Il fenomeno si evolve costantemente, e la vigilanza è l’unica vera difesa.
I ricercatori di Check Point Research hanno chiarito la questione, “La campagna comprendeva diverse e-mail pressoché identiche, che affermavano che un ospite aveva inviato un messaggio all’albergatore riguardo a un oggetto forse smarrito da una visita passata. I nomi dei mittenti delle e-mail sono stati falsificati e appaiono come numeri di prenotazione, mentre in realtà si tratta di indirizzi e-mail che sembrano appartenere a utenti aziendali le cui e-mail potrebbero essere state compromesse o contraffatte“, quindi massima attenzione.