La struttura di Vivo V50 5G è compatta e maneggevole (mistergadget.Tech)
Il mercato dei medio gamma è diventato un campo di battaglia dove ogni brand cerca disperatamente la propria nicchia distintiva. Mentre Samsung e Xiaomi si contendono il mainstream, marchi come Vivo continuano a costruire la propria identità puntando su elementi specifici: fotografia d’autore e autonomia estrema, gli elementi distintivi di Vivo V50 5G.
V50 5G rappresenta l’ennesimo tentativo di Vivo di ritagliarsi uno spazio nel segmento 400-600 euro, quello più competitivo e spietato dell’intero ecosistema Android. La strategia è chiara: partnership tecnica con Zeiss per le ottiche, batteria generosa da 6000 mAh e certificazioni premium per giustificare un posizionamento che, almeno sulla carta, promette di non lasciare indifferenti gli appassionati di fotografia mobile.
Diciamolo chiaramente: il primo impatto con il Vivo V50 5G è quello di un déjà-vu stilistico che richiama inevitabilmente gli Honor della scorsa generazione. Non è necessariamente un male, considerando che parliamo di un design funzionale e maturo, ma l’originalità non è certo il punto forte di questo smartphone. La verità è che Vivo ha scelto la strada della sicurezza progettuale, e in questo caso specifico ha funzionato.
Con i suoi 189 grammi nella variante Black (199g per la Purple, una differenza dovuta ai materiali del retro – composito plastico contro vetro), il V50 mantiene una compattezza sorprendente considerando la batteria da 6000 mAh che ospita. Le dimensioni di 163,29 × 76,72 × 7,39 mm (7,57 mm per la Purple) traducono l’impegno Vivo nel contenere l’ingombro nonostante la capacità energetica generosa. Lo spessore contenuto e l’ergonomia ben calibrata rendono l’uso prolungato più che tollerabile, anche se dopo alcune ore di utilizzo intensivo il peso si fa comunque sentire.
I materiali utilizzati trasmettono una sensazione di solidità genuina, senza fronzoli ma con quella sicurezza costruttiva che ti fa capire di avere tra le mani un prodotto che non teme l’uso quotidiano. La doppia certificazione IP68 e IP69 rappresenta probabilmente l’aspetto più sorprendente di questo smartphone in relazione al prezzo. Non prendiamoci in giro: trovare una protezione così avanzata in questa fascia di prezzo non è scontato, e Vivo merita riconoscimento per aver mantenuto questo standard senza compromessi evidenti su altri fronti costruttivi.
Il pannello AMOLED da 6,77 pollici con risoluzione 2.392 × 1.080 pixel del V50 5G rientra nella categoria “fa il suo lavoro senza eccellere”, ma con alcune specifiche che meritano attenzione. La densità di 387 PPI garantisce una nitidezza più che sufficiente per l’uso quotidiano, mentre la luminosità di picco di 4.500 nit permette un uso confortevole anche sotto la luce solare diretta. Parliamo di valori che, pur non raggiungendo i livelli premium dei flagship, risolvono efficacemente le necessità quotidiane senza compromessi evidenti.
Il refresh rate offre tre livelli di regolazione (60/90/120 Hz), ma manca quella gestione dinamica che ormai consideriamo standard su molti concorrenti. È una scelta comprensibile dal punto di vista dei costi, ma che si avverte nell’uso quotidiano quando il sistema non riesce a ottimizzare automaticamente la fluidità in base al contenuto visualizzato. La fluidità generale dell’interfaccia risulta comunque più che accettabile, anche se non raggiunge i picchi di scorrevolezza dei migliori dispositivi della categoria.
L’esperienza visiva complessiva si attesta su standard solidi: colori bilanciati, neri sufficientemente profondi e una gestione della luminosità che, pur non brillando per sofisticazione, risolve efficacemente le necessità quotidiane. È il classico display che non ti farà esclamare “wow” al primo utilizzo, ma che difficilmente ti deluderà dopo settimane di utilizzo intensivo.
Ecco dove il Vivo V50 5G mostra le sue carte migliori e, contemporaneamente, alcuni limiti che ne definiscono chiaramente il posizionamento. La partnership con Zeiss non è marketing di facciata: la qualità fotografica generale è genuinamente superiore alla media della categoria, con risultati che in condizioni di luce favorevoli possono rivaleggiare con smartphone di fasce superiori.
Il sensore principale da 50MP con apertura f/1.88 e stabilizzazione ottica OIS produce immagini con un livello di dettaglio e una gestione cromatica che giustificano pienamente l’investimento Zeiss. L’obiettivo 6P garantisce nitidezza fino ai bordi, mentre il campo visivo di 84° offre inquadrature naturali senza distorsioni eccessive.
I colori risultano naturali senza essere piatti, il contrasto è ben calibrato e la nitidezza generale soddisfa anche gli utenti più esigenti. Il sistema di elaborazione dell’immagine dimostra una maturità tecnica che si avverte soprattutto nelle situazioni miste di illuminazione, dove molti concorrenti della stessa fascia tendono a sbandare verso sovraesposizioni o ombre troppo marcate.
Il grandangolo da 50MP f/2.0 con campo visivo di 119,4° mantiene standard qualitativi accettabili, anche se in condizioni di scarsa illuminazione la differenza rispetto al sensore principale diventa evidente. Non è un problema specifico del V50, ma una costante del settore che qui si manifesta in modo più marcato rispetto ai flagship.
La fotocamera frontale da 50MP con apertura f/2.0 e campo visivo di 92° rappresenta invece una vera sorpresa positiva: selfie dettagliati e video chiamate di qualità superiore alla media, con un angolo di ripresa sufficientemente ampio per i selfie di gruppo.
Il limite più evidente è rappresentato dalla velocità di scatto, particolarmente penalizzante per le foto in movimento. Se il vostro utilizzo principale include bambini, animali domestici o sport, questo smartphone mostrerà i suoi limiti più evidenti. La mancanza di un sensore zoom dedicato si fa sentire, costringendo a fare affidamento solo sullo zoom digitale con risultati prevedibilmente deludenti.
Il comparto video beneficia della stabilizzazione sul sensore principale, mentre il grandangolo si affida solo alla stabilizzazione elettronica. Il software fotografico integra funzionalità interessanti per la creazione di contenuti video e sfrutta l’intelligenza artificiale per il ritocco automatico delle immagini, con risultati generalmente convincenti. Il flash Aura Light 2.0 con doppia temperatura di colore rappresenta un dettaglio tecnico apprezzabile per chi fotografa spesso in condizioni di illuminazione difficili.
Il processore Snapdragon 7 Gen3 realizzato con processo produttivo a 4nm integrato non è certamente il più potente della categoria, ma si difende egregiamente nelle operazioni quotidiane garantendo un livello di reattività che raramente lascia l’utente in attesa. La configurazione octa-core (1 × 2,63 GHz + 3 × 2,4 GHz + 4 × 1,8 GHz) abbinata ai 12GB di RAM LPDDR4X gestisce il multitasking con fluidità, mentre lo storage UFS 2.2 da 512GB garantisce tempi di caricamento delle app ragionevoli, anche se non ai livelli degli standard UFS più recenti.
Il gaming non rappresenta la vocazione principale di questo smartphone, e Vivo è stata onesta nel non promettere miracoli in questo ambito. I titoli più popolari girano senza problemi evidenti, ma non aspettatevi prestazioni da flagship o sessioni di gaming intensive senza qualche compromesso su dettagli grafici e frame rate. La gestione termica è discreta, senza surriscaldamenti preoccupanti ma con un lieve aumento della temperatura durante l’uso più intensivo.
E qui arriviamo al vero tallone d’Achille del V50 5G: l’interfaccia Funtouch OS 15 basata su Android 15. Definirla “Frankenstein” non è eccessivo. Il sistema presenta una frammentazione stilistica che lascia perplessi: alcune sezioni richiamano Android stock nella sua forma più pura, altre mostrano una personalizzazione tipica di Vivo, mentre altre ancora sembrano provenire da versioni obsolete del sistema operativo. È come se diversi team di sviluppo avessero lavorato su parti diverse dell’interfaccia senza mai confrontarsi tra loro.
Nonostante questa incoerenza estetica, la velocità di navigazione rimane buona e la stabilità generale del software non presenta criticità particolari. I quattro anni di aggiornamenti promessi rappresentano un impegno apprezzabile per la categoria di prezzo, ma non giustificano l’approccio schizofrenico all’interfaccia utente.
Se la fotocamera rappresenta il punto di forza principale, l’autonomia si posiziona come secondo asso nella manica del V50 5G. La batteria da 6000 mAh agli ioni di litio offre una durata reale che può facilmente raggiungere i due giorni di utilizzo normale, con picchi di quasi 20 ore di riproduzione video continua. Sono numeri che non temono confronti nella categoria e che rendono questo smartphone ideale per chi vive costantemente fuori casa o viaggia frequentemente.
La ricarica 90W Flash Charge permette di recuperare il 40% della capacità in soli 15 minuti, raggiungendo la ricarica completa da zero in 46 minuti. Sono tempi che rendono l’ansia da batteria scarica praticamente inesistente, trasformando anche una pausa caffè in un’opportunità per recuperare ore di utilizzo. L’assenza della ricarica wireless rappresenta una mancanza comprensibile considerando il posizionamento di prezzo, anche se alcuni concorrenti diretti hanno iniziato a includerla.
Attenzione però: il caricabatterie non è incluso nella confezione, una scelta sempre più comune ma che rappresenta un costo aggiuntivo da considerare al momento dell’acquisto.
Il Vivo V50 5G è uno smartphone che sa esattamente cosa vuole essere: un dispositivo fotografico con autonomia da record, destinato a chi considera questi due aspetti prioritari rispetto a tutto il resto. La partnership con Zeiss produce risultati concreti e misurabili, l’autonomia è genuinamente impressionante e la costruzione trasmette affidabilità.
Il prezzo online di 469 euro lo posiziona in una zona competitiva del mercato, offrendo un rapporto qualità-prezzo che diventa interessante per il target specifico di riferimento. L’interfaccia Funtouch OS rimane un mistero stilistico che potrebbe infastidire chi cerca coerenza estetica, e le prestazioni pure non brillano per potenza grezza.
Ma se siete appassionati di fotografia mobile e cercate uno smartphone che vi accompagni per due giorni senza pensieri di ricarica, il V50 5G merita una considerazione seria. È un prodotto di nicchia che sa essere onesto sui propri limiti e genuinamente eccellente nei propri punti di forza.
In un mercato saturo di compromessi generalisti, un approccio specialistico come quello del V50 5G può avere senso. Purché siate consapevoli di cosa state comprando e, soprattutto, di cosa state sacrificando.
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