
Tutti ci stanno cadendo: la nuova tecnica è una trappola (mistergadget.tech)
Una nuova truffa sta circolando sul web, e questa volta ha preso una piega del tutto inaspettata, relativa a qualcosa di così semplice eppure così potenzialmente pericoloso: le emoticon.
Ci riferiamo a quelle piccole icone che ritroviamo praticamente in ogni sistema e applicazione di messaggistica, come ad esempio WhatsApp, Messenger, nei classici SMS e persino all’interno delle email. È chiaro, quindi, che sono un elemento largamente diffuso e molto facile da utilizzare, impiegato semplicemente per rappresentare lo stato d’animo di una persona e, di conseguenza, per dare un maggiore senso o sfumatura al contenuto del messaggio.
Tra le piattaforme che le utilizzano maggiormente ci sono, ovviamente, i social network, dove le emoticon sono diventate un vero e proprio metodo di comunicazione. Tuttavia, molte persone non sanno che queste possono diventare anche un elemento dannoso. Il principio è insidioso: queste icone potrebbero celare la possibilità di accedere direttamente al profilo privato di quella persona, a tutto ciò che riguarda la sua privacy e, soprattutto, a contenuti che possono chiaramente rappresentare danni importanti per l’utente.
Fai attenzione a questa truffa: ti inviano le emoticon e sei dentro
Secondo quanto rivelato dagli specialisti di sicurezza informatica, e in particolare da uno studio dell’esperto Paul Buckler, le emoticon sono icone che possono essere facilmente manipolate proprio per la loro struttura. Questo significa che possono essere camuffate, ad esempio su WhatsApp, per contenere un sistema molto facile per gli hacker di attivare virus, malware e potenziali rischi dannosi. In sostanza, è fondamentale prestare sempre attenzione, perché è vero che le emoticon sono uno strumento che tutti inviamo ogni giorno, magari accompagnando un messaggio banale, ma possono diventare estremamente pericolose, soprattutto se non utilizzate o gestite in maniera adeguata e consapevole.

Secondo la ricerca condotta, i malware che si diffondono tramite questo sistema includono trojan, spyware e adware. Gli autori dello studio avvertono che il rischio maggiore risiede nella questione primaria per cui queste emoticon riescono semplicemente a eludere i meccanismi di sicurezza. Questo significa che sono in grado di introdurre facilmente all’interno del dispositivo a cui sono direzionate dei sistemi che poi offrono un accesso verso l’esterno, aprendo la porta a potenziali violazioni.
La cosa fondamentale, dunque, è non aprire, scaricare o copiare contenuti che arrivano da persone sconosciute. Ma è anche cruciale prestare maggiore attenzione a ciò che si riceve anche da persone conosciute, perché oggi, purtroppo, è facile violare anche i loro sistemi. È sempre bene leggere con estrema attenzione gli indirizzi email e i numeri di telefono. E, ovviamente, un consiglio chiave è: non cliccare se un’emoticon, ad esempio, si comporta in modo strano, o se sembra essere uno strumento cliccabile quando non dovrebbe. Ciò significa che c’è qualcosa che non va, qualcosa che non sta funzionando in maniera corretta, perché di fatto non è normale poter cliccare su una faccina che è stata condivisa; si tratta infatti di elementi che, di base, non sono cliccabili. Se per qualche motivo lo sono, allora sicuramente c’è qualcosa di strano in quel momento, e l’allerta deve essere massima.