
Se non clicchi in quel punto puoi ancora salvarti (mistergadget.tech)
Ancora una truffa sulla famosa App, si tratta della cosiddetta “truffa della ballerina”, una frode più elaborata di quanto possa sembrare.
Il suo meccanismo inganna gli utenti inducendoli a cliccare su un collegamento che, solo in un secondo momento, rivela la sua vera natura: un tentativo di furto d’identità e di dati sensibili.
L’inganno prende il via con un messaggio apparentemente innocuo, che spesso arriva da un numero sconosciuto ma si presenta con nomi comuni come “Sono Anna” o “Sono Giovanni”. Questa familiarità iniziale è studiata per conquistare la fiducia della vittima, facendole credere di conoscere il mittente. Il contenuto del messaggio è sapientemente formulato per toccare le corde emotive, con frasi del tipo: “Per favore, vota per mia figlia in questo sondaggio per aiutarla a vincere un’importante borsa di studio. Grazie mille”.
La truffa della ballerina su Whatsapp
L’appello ai sentimenti familiari o genitoriali porta molti a pensare di avere a che fare con un parente, un amico o un conoscente con un figlio. L’assenza di una richiesta diretta di denaro o di informazioni personali immediate contribuisce ad abbassare le difese, spingendo l’utente a interagire con il link senza alcun sospetto.

La truffa si diffonde in maniera simile a una catena di Sant’Antonio. Il nome “truffa della ballerina” deriva spesso proprio dal pretesto del messaggio, che invita a votare per una figlia o una nipote impegnata nella danza o in altre attività artistiche. Cliccando sul collegamento, con l’intenzione di esprimere un voto, si attiva in realtà un sofisticato sistema di phishing. Questa frode ha come obiettivo primario non il furto diretto di denaro, ma la sottrazione di un’ampia gamma di informazioni personali e credenziali di accesso.
Una volta che l’utente cade nella trappola e clicca sul link, viene reindirizzato a una pagina web fraudolenta che imita perfettamente l’aspetto di un sito legittimo, spesso legato a un sondaggio o a un sistema di votazione online. Qui, vengono richieste informazioni personali quali nome, cognome, data di nascita, indirizzo email e, in certi casi, persino numeri di telefono o dettagli di account social. Lo scopo finale è la raccolta di un profilo completo dell’identità della vittima. Questi dati possono poi essere utilizzati per attività illecite come il furto di identità digitale, l’accesso non autorizzato ad account online (email, social media, home banking) e la commissione di ulteriori frodi.
È cruciale capire che, anche se la richiesta iniziale appare innocua e non implica pagamenti immediati, il furto di identità può avere conseguenze molto più gravi e durature. I dati personali sottratti possono essere impiegati per aprire conti bancari fittizi, richiedere prestiti a nome della vittima, effettuare acquisti online non autorizzati o persino commettere crimini informatici, con la responsabilità che ricade sulla persona derubata della propria identità digitale.
Per proteggerti, sii sempre scettico di fronte a messaggi da numeri sconosciuti, specialmente quelli che fanno appello alle emozioni.