
Ai, ormai è impossibile venirne fuori (mistergadget.tech)
L’intelligenza artificiale è ormai ovunque, un’espansione che sembra inarrestabile. Accediamo ai suoi benefici quotidianamente: dallo smartphone ai chatbot sui siti web, passando per i social network e molto altro.
Una diffusione così capillare che sta raggiungendo praticamente ogni cosa. Se da un lato l’IA promette enormi vantaggi in termini di tempo e produttività, dall’altro non possiamo permetterci di ignorare i rischi che porta con sé. Un recente studio, pubblicato sulla rivista Education and Information Technologies, solleva nuove preoccupazioni sull’uso dell’IA in ambito educativo, lanciando un chiaro monito a studenti e insegnanti.
Un utilizzo troppo intenso dell’intelligenza artificiale può avere pesanti conseguenze per gli studenti. Questo è quanto emerso dall’ultimo studio di Education and Information Technologies, che ha analizzato il comportamento di un gruppo di ragazzi con e senza l’ausilio di strumenti IA.
Nuova trappola AI: così finiamo dentro senza saperlo
I risultati mostrano che non tutti gli studenti usano l’intelligenza artificiale allo stesso modo. Sorprendentemente, i ragazzi più attivi, responsabili e con un buon rendimento sono meno inclini a farsi aiutare dai bot. Questo solleva una domanda cruciale: come può l’IA influenzare i tratti della personalità dei più giovani, che sono chiaramente ancora in una fase di sviluppo?

Dai dati emerge che un uso eccessivo degli strumenti di IA può avere un impatto negativo sulla motivazione all’apprendimento. Questo è un campanello d’allarme sia per gli studenti che per gli insegnanti, spingendoci a riflettere sulle modalità più appropriate per integrare l’intelligenza artificiale. Lo studio suggerisce persino l’introduzione di corsi specifici a scuola, per fornire agli studenti gli strumenti necessari a prevenire influenze comportamentali negative.
Lo stesso studio offre consigli pratici su come l’intelligenza artificiale dovrebbe essere utilizzata: come un supporto alle attività di base, e non come un sostituto. È innegabile il suo grande potenziale, ma va vista esattamente così: un elemento da integrare, che deve affiancare il lavoro umano, l’intelligenza e lo sviluppo personale, non rimpiazzarli.
Questo anche perché purtroppo con l’IA si può essere facilmente vittima di truffe, questo vale tanto sul lavoro come nella sfera privata, a scuola e in contesti di ogni tipo. Se continuamo ad utilizzare i sistemi per qualsiasi cosa di fatto ne veniamo assuefatti, non siamo più in grado di comprendere ciò che è reale, da ciò che magari è solo un sistema messo lì come trappola. Per questo vengono oggi sollevati tanti interrogativi, prima che diventi troppo tardi provare a sistemare le cose.