
Spid, italiani: costretti a pagare per usarlo (MisterGadget.tech)
Siamo tutti abituati a utilizzare lo SPID per accedere ai documenti e ai servizi online delle istituzioni. Ormai è diventato uno strumento quasi obbligatorio nella nostra vita digitale.
Se in passato era disponibile sia a pagamento che gratuitamente, una novità importante sta per rivoluzionare il panorama: lo SPID gratuito, così come lo abbiamo conosciuto, sta per finire. Presto, dovremo fare i conti con un sistema di pagamento che, a partire dalla fine di luglio, introdurrà un cambiamento significativo, corredato da un risvolto economico.
Gli utenti interessati da questa variazione sono stati avvisati tramite email, ma è possibile che molti non abbiano ancora letto la comunicazione o che questa sia finita nella cartella dello spam. Il servizio, che fino a oggi veniva offerto gratuitamente dal provider InfoCert, diventerà a pagamento. Dopo Aruba, che ha già modificato le sue modalità di accesso, anche InfoCert ha deciso di applicare un cambiamento in termini di pagamento a partire dal 28 luglio.
SPID, stangata per gli italiani: ora è a pagamento
La spiegazione ufficiale è continuare a offrire un servizio in linea con le aspettative degli utenti, mantenendo al contempo una struttura che ha ovviamente dei costi e che è necessario sostenere attraverso il contributo degli utenti. In pratica, tutti coloro che da quel momento in poi andranno a rinnovare il proprio SPID dovranno corrispondere una cifra.

Nello specifico, per coloro che hanno uno SPID personale, il canone annuale sarà lo stesso di Aruba, ovvero 5,98 euro all’anno IVA inclusa. Chiaramente, non si tratta di una cifra eccessiva, anche perché parliamo di meno di 6 euro su base annua, davvero poco, sebbene ovviamente gli utenti non fossero abituati a questa spesa. È importante sottolineare che non ci saranno addebiti indesiderati: l’utente potrà comunque scegliere di recedere dal contratto in qualsiasi momento. Basterà inviare a InfoCert un messaggio attraverso la PEC all’indirizzo revoca.spid@legalmail.it oppure una raccomandata alla direzione generale amministrativa dell’azienda.
Questa transizione segna un punto di svolta nell’accesso ai servizi pubblici digitali. Mentre la gratuità dello SPID ha contribuito alla sua rapida diffusione, l’introduzione di un costo, seppur modesto, solleva interrogativi sulla futura adesione degli utenti e sull’equità del sistema. È fondamentale che i cittadini siano pienamente consapevoli di questi cambiamenti per evitare interruzioni nell’accesso ai servizi essenziali e per scegliere l’opzione più adatta alle proprie esigenze.
La decisione di InfoCert, uno dei principali gestori di identità digitale, potrebbe influenzare il mercato e spingere anche altri provider a rivedere le proprie politiche. Sebbene il costo sia contenuto, rappresenta un cambiamento significativo per chi era abituato a un servizio completamente gratuito e sappiamo bene quanto questo possa comunque turbare il cliente, abituato ad un dato servizio con fruibilità gratuita.