
La TV: spia quello che guardi e lo usa in questo modo (mistergadget.tech)
L’Ai adesso si fa strada, arriva persino nella TV, non solo tecnicamente ma in modo direttamente interconnesso alle emozioni.
Siamo abituati all’invasione della pubblicità ma ora c’è dell’altro. Ci vengono proposti contenuti allineati. Quel prodotto pubblicizzato è perfettamente in linea con il contenuto che stavate guardando, quasi avesse letto nella vostra mente. Non è fantascienza, ma la nuova frontiera dell’advertising lanciata da YouTube con il suo strumento “Peak points”.
Questa innovazione sfrutta il potere dell’intelligenza artificiale, in particolare il modello Gemini di Google, per individuare i picchi emotivi all’interno dei video. In pratica: il sistema capisce quando la vostra attenzione e il vostro coinvolgimento sono al massimo e, con precisione, piazza l’annuncio pubblicitario proprio lì, nel momento di maggiore “vulnerabilità” emotiva dello spettatore. Per loro una grande strategia, per gli spettatori un enorme fastidio (bisogna ammetterlo).
Arrivano le pubblicità con l’AI ed è un grande dilemma
La corsa all’oro dell’attenzione non si ferma a YouTube. Anche Netflix, il colosso dello streaming, ha annunciato di essere al lavoro su un nuovo formato pubblicitario basato sull’IA. L’obiettivo? Permettere agli inserzionisti di integrare visivamente i propri prodotti con i contenuti originali della piattaforma. Amy Reinhard, presidente della divisionione pubblicitaria, ha svelato questi annunci interattivi potenziati dall’IA, che appariranno non solo durante la riproduzione, ma anche quando l’utente metterà in pausa il contenuto.

I numeri parlano chiaro e confermano la direzione intrapresa. Secondo il rapporto finanziario di Alphabet, YouTube ha registrato ricavi pubblicitari per ben 8,93 miliardi di dollari, un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente. E ora, con questa nuova frontiera, potrebbe crescere ulteriormente.
Una ricerca in tale campo è stata condotta dall’Università di Cambridge, la definisce l'”economia dell’intenzione”. Gli autori, Yaqub Chaudhary e Jonnie Penn, invitano tutti a fare attenzione: “Mettiamo in guardia dal fatto che gli strumenti di intelligenza artificiale sono già in fase di sviluppo per suscitare, dedurre, raccogliere, registrare, comprendere, prevedere e, in ultima analisi, manipolare e mercificare i piani e gli scopi umani.”
In pratica, secondo i ricercatori, questo è il futuro e tutti dobbiamo ben comprenderne la portata e capire anche dove stiamo andando. Come lo streaming ha scardinato il nostro modo di vedere i contenuti è chiaro che anche in questo senso l’Ai porterà una serie di variazioni che saranno importanti, sicuramente utili ma anche spaventose per certi versi. Sta, come sempre, allo spettatore capire bene dove fermarsi, come gestire tutto, anche solo una “semplice” pubblicità.