
Cosa succede per chi non ha negato il consenso ufficialmente (mistergadget.tech)
In questi giorni non si parla d’altro che della possibilità per Meta di utilizzare i dati personali degli utenti per addestrare la propria intelligenza artificiale.
Il problema è che, anche se sono state inviate delle notifiche per informare le persone che utilizzano tutto il gruppo Meta – quindi WhatsApp, Instagram e Facebook – molti non hanno compreso cosa stesse accadendo, come gestire la situazione e, soprattutto, come potersene tirare fuori adesso che il termine ultimo è praticamente passato.
Tutto è iniziato con l’avvento di Meta AI, uno strumento basato sull’intelligenza artificiale sviluppato da Meta, che è arrivato prima su WhatsApp e poi sui social network. Nel momento in cui ha fatto il suo ingresso nel comparto totale del gruppo Meta, è stata inviata un’informativa a tutti gli utenti che spiegava come l’intelligenza artificiale, essendo uno strumento progressivo che apprende nel corso del tempo, avesse bisogno di dati ed elementi per poter sviluppare le sue capacità. Per farlo, è chiaro che c’era bisogno dell’appoggio dei dati degli utenti, ma è anche chiaro che gli utenti erano liberi di opporsi a questa situazione. Meta non si è fatta trovare impreparata: ha lanciato un’informativa, cercando di spiegare cosa sarebbe avvenuto, come sarebbe stato fatto e, soprattutto, che ci sarebbe stata la possibilità di dire “No”.
Dati condivisi con l’AI: cosa fare
Alcuni utenti hanno colto subito l’informativa e hanno presentato la richiesta di non utilizzare i propri dati. Altri, invece, non hanno compreso cosa dovevano fare, spaventati anche che si trattasse magari di una truffa, e hanno evitato di procedere. Fatto sta che ormai la data che era stata segnata come ultima è passata, quindi coloro che non hanno fatto questo passaggio si chiedono adesso come possono fare, poiché il modulo andava presentato entro il 26 maggio.

I dati che saranno utilizzati riguardano le foto, i video, i reel, i commenti e tutti quelli che sono dati pubblici, ovvero quelli che sono stati comunque pubblicati dall’utente. Ovviamente, stiamo parlando di una funzione in rete attiva, quindi è importante capire che riguarderà tutti i post e tutto ciò che è pubblico.
Dal 27 maggio, però, siamo in una fase nuova: l’utente potrà comunque chiedere di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali utilizzando gli stessi moduli per i social. C’è però una specifica importante da fare: mentre coloro che hanno inviato subito la decisione di fatto hanno stoppato la condivisione anche in maniera retroattiva (quindi l’intelligenza artificiale non potrà utilizzare né i dati passati né quelli futuri), coloro che inoltrano la richiesta adesso devono accontentarsi dell’impossibilità di utilizzo dei dati presenti e futuri. Questo significa che i dati passati saranno comunque impiegati dall’applicazione per migliorare le capacità dell’intelligenza artificiale. È quindi un promemoria cruciale sull’importanza di leggere attentamente le informative sulla privacy e di agire tempestivamente quando vengono offerti diritti specifici riguardo ai propri dati online.