
Disastro senza precedenti, sono finiti sul dark web (mistergadget.tech)
Una notizia farà sussultare chiunque, forse non solo per la questione dell’hackeraggio ma per i numeri che stanno circolando.
Non è sicuramente la prima volta che dati degli utenti finiscono in rete, come non è la prima volta che ci sono degli attacchi hacker. Tuttavia, adesso si parla di un presunto data leak che avrebbe esposto ben 89 milioni di account sul Dark Web.
Parliamo di cifre veramente preoccupanti, che non sono al momento state ancora confermate, ma si tratta comunque di una questione dalla portata veramente determinante. Purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, complici anche tutte le strumentazioni avanzate oggi disponibili, gli attacchi online sono diventati molto più frequenti e con delle portate sempre maggiori.
Dati privati finiti in rete: disastro di enorme portata
La questione in questo caso parla di dati personali, quindi chiaramente di informazioni che sono relative ai dettagli degli account, a quello che comunemente andiamo a inserire nel momento in cui effettuiamo la registrazione su un sito. Ovviamente la cosa importante, come sempre detto, è quella di attivare tutte le modalità del caso: in primo luogo, ad esempio, cambiare subito le password, quindi poi prediligere la gestione tramite un password manager o comunque evitare di impostare la stessa password su tutti i siti, o di scegliere delle password banali come “1234”.

È fondamentale attivare sempre l’autenticazione a due fattori, che è stata introdotta di recente anche su WhatsApp. Laddove ci sia il pericolo o l’idea che sia avvenuto un attacco informatico, bisogna intervenire subito, quindi andare a cancellare tutti quelli che sono i dati disponibili all’interno delle singole applicazioni e degli strumenti che sono stati violati. In particolare, facciamo riferimento ai numeri di conto bancario, di carte di credito e qualunque altro strumento di questo tipo possa essere utilizzato per i pagamenti online.
A rendere la situazione ancora più incerta, molto di recente si sono diffuse le truffe chiamate spear phishing. Si tratta di un attacco molto pericoloso, effettuato da chi ha già una parte di informazioni, ed è proprio quello che fanno gli hacker. In questo modo prelevano una parte di informazioni e hanno quindi gli strumenti per perpetuare poi delle truffe molto grandi nei confronti degli utenti, che cadono molto facilmente in errore. Nel momento in cui, ad esempio, un operatore bancario fittizio li contatta conoscendo già nome, cognome e numero del conto, è chiaro che la persona, in quel caso, non pensa a una truffa, ma crede effettivamente di parlare con un professionista del settore.
Questo ci deve chiarire come siamo costantemente esposti, anche perché talvolta, quando veniamo magari contattati in momenti in cui siamo disattenti o semplicemente di corsa, non prestiamo la dovuta attenzione. Ovviamente è importante evitare sempre di avere la stessa combinazione nome utente e password, cercando quantomeno di variare il più possibile sia nella scelta che nelle impostazioni, considerando anche che una password andrebbe cambiata ogni tre mesi. È sicuramente una seccatura; alcuni siti inviano promemoria e lo fanno fare in automatico, per altri non è così, ma sarebbe buona norma poterlo fare.