
L'intelligenza artificiale userà i nostri dati personali (mistergadget.tech)
L’arrivo dell’Intelligenza Artificiale all’interno del gruppo Meta – e quindi su piattaforme come WhatsApp, Facebook e Instagram – segna un punto di svolta decisivo.
Non solo per le novità che introduce, ma anche per una questione molto più delicata: l’utilizzo dei dati personali che abbiamo condiviso online per addestrare proprio questo sistema.
Meta ha comunicato, tramite un messaggio diffuso a tutti gli utenti del gruppo, proprio questa integrazione: tutto ciò che abbiamo condiviso negli anni online, dalle foto ai dati personali, sarà utilizzato per migliorare l’approccio dell’intelligenza artificiale. Questo consentirà di allenare i modelli sui dati degli utenti che sono stati condivisi in tutte le applicazioni nell’Unione Europea. In realtà, non è una novità assoluta, poiché è stata introdotta prima su WhatsApp con l’intelligenza artificiale, e successivamente su Instagram e Facebook.
AI su Meta e uso dei dati personali: cosa vuol dire
I messaggi con la comunicazione apposita sono stati ricevuti sia via email che tramite un pop-up direttamente all’interno delle app. L’informativa sulla privacy è disponibile sul sito internet ufficiale ed è stata aggiornata il 7 aprile 2025, con modifiche effettive a partire dal 27 maggio. Quest’ultima data era il termine ultimo per presentare ricorso, nel caso l’utente non volesse condividere le sue informazioni personali per addestrare l’intelligenza artificiale.

In particolare, quali tipi di dati raccoglierà Meta? Per quanto riguarda WhatsApp, verranno utilizzati i messaggi scambiati con l’intelligenza artificiale o condivisi con essa. Per Instagram e Facebook, dipenderà dal contenuto: i messaggi privati ovviamente non saranno utilizzati, ma le conversazioni con Meta e i dati condivisi pubblicamente potranno esserlo.
Inizialmente, l’introduzione di questa funzionalità era prevista già l’anno scorso in Europa, ma è stata bloccata per volere degli organi competenti in materia, ricevendo il via libera solo un anno dopo. Meta ha anche spiegato in che modo addestrerà l’intelligenza artificiale, per consentire a tutti di comprendere bene cosa stia accadendo e cosa significhi addestrare questi modelli.
Si tratta, difatti, di un sistema progressivo: l’intelligenza artificiale non è un prodotto “fatto e finito”, ma migliora nel tempo. Comprende le nostre abitudini, le nostre esigenze, il nostro tono, e per essere sempre più responsiva rispetto alle nostre necessità, ha bisogno di allinearsi costantemente con tutte le novità, le modifiche e i linguaggi. Almeno fino ad oggi, non ci sono stati grandi cambiamenti da questo punto di vista, ma è chiaro che ora dobbiamo affrontare la questione e comprendere cosa accadrà da questo momento in poi, poiché siamo di fronte a un cambiamento epocale.