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Recensione Hypershell Pro X: l’esoscheletro che ti trasforma in Iron-Man e ti spinge oltre i tuoi limiti

Dalle ambiziose promesse di trasformare chiunque in un super-escursionista, alla prova dei fatti sull’efficacia e la praticità di utilizzo: abbiamo testato a fondo l’Hypershell Pro X per capire se questa tecnologia è pronta a rivoluzionare le nostre attività all’aperto (e non solo).


Hypershell Pro X
L’Hypershell Pro X si afferma come un’innovazione tecnologica significativa e un affascinante sguardo al futuro della mobilità personale, mantenendo la promessa fondamentale di potenziare sensibilmente la forza e la resistenza nelle gambe. Questo apre scenari d’uso entusiasmanti, non solo per sportivi ma anche per chi ha minori capacità fisiche. Tuttavia, pur essendo un prodotto pioniere con un potenziale enorme, l’esperienza d’uso attuale è frenata da alcuni aspetti pratici ancora acerbi, come un sistema di indossabilità migliorabile, una gestione dell’autonomia che richiede attenzione e un software di riconoscimento delle attività non sempre impeccabile. Si tratta quindi di un dispositivo ideale per early adopter e utenti con esigenze specifiche, disposti a perdonare qualche imperfezione in cambio di un ‘assaggio’ concreto delle capacità potenziate che il futuro ci riserva, tracciando comunque una strada importante per l’evoluzione degli esoscheletri consumer.
Pro
+ Reale e percepibile incremento della forza e della resistenza nelle gambe.
+ Permette di camminare/correre più velocemente e più a lungo, specialmente in salita.
+ Assistenza regolabile e personalizzabile, anche in modo differenziato per gamba.
+ Applicazione companion intuitiva, ma utilizzo base possibile anche senza smartphone.
+ Motori relativamente silenziosi durante il funzionamento.
+ Modalità Fitness che aggiunge resistenza per l’allenamento.
+ Potenzialmente molto utile per un’ampia gamma di utenti, non solo sportivi
Contro
– Sistema di serraggio delle cinghie poco pratico e da regolare ad ogni utilizzo.
– Tutorial di configurazione iniziale un po’ sommario.
– Ricarica della batteria secondaria macchinosa senza l’acquisto di un caricatore esterno.
– Riconoscimento automatico del tipo di attività non sempre affidabile.
– Modalità bicicletta poco efficace.
– Autonomia fortemente variabile e che richiede un’attenta gestione.
– Design vistoso che attira molto l’attenzione.

Gli esoscheletri motorizzati sembravano confinati alla fantascienza o a complessi apparati militari e industriali. Tuttavia, il progresso tecnologico li sta progressivamente portando verso il grande pubblico. L’Hypershell Pro X, presentato con clamore al CES di Las Vegas 2024, si inserisce proprio in questa tendenza, proponendosi non tanto come un ausilio per professionisti, quanto come un potenziatore delle capacità fisiche per appassionati di attività all’aperto e sportivi.

L’idea è semplice quanto ambiziosa: permettere di camminare più agevolmente, correre più velocemente, affrontare salite più ripide e coprire distanze maggiori, il tutto riducendo la fatica e magari trasportando zaini pesanti con minor sforzo. Abbiamo messo “sotto torchio” questo avveniristico accessorio per scoprirne potenzialità e limiti.



Presentazione e specifiche tecniche: la promessa di Hypershell

Hypershell non lesina sulle promesse, forte di una scheda tecnica intrigante. Il cuore del sistema è un motore elettrico capace di sviluppare una coppia continua di 32 Nm e assistere l’utente fino a una velocità di 20 km/h, erogando una potenza complessiva che l’azienda equipara a 1 CV (circa 0,74 kW). Questo si traduce, secondo il produttore, in un incremento massimo di forza nelle gambe fino al 40% durante l’attività.

Come ti arriva a casa (mistergadget.tech)
Fuori dalla scatola (mistergadget.tech)
Confezione (mistergadget.tech)

Il marchio propone la sua gamma di esoscheletri in tre varianti:

  • Go X: Il modello base, pensato per un’assistenza più leggera.
  • Carbon X: Una versione che punta sulla leggerezza grazie all’uso della fibra di carbonio.
  • Pro X: Il modello di punta, oggetto della nostra recensione, che offre il massimo delle prestazioni e delle funzionalità.

Design ed estetica: non proprio invisibile

Partiamo da un presupposto: indossando l’Hypershell Pro X non passerete di certo inosservati. Nei nostri test, sia in contesti urbani che naturalistici, gli sguardi incuriositi dei passanti sono stati una costante. Questo tipo di dispositivo è ancora una novità assoluta per la maggior parte delle persone. Per chi desiderasse una maggiore discrezione, è possibile indossarlo sopra una giacca ampia o una felpa con zip aperta, così da mimetizzare parzialmente i motori e l’armatura che cinge i fianchi.

Design ed estetica: non proprio invisibile (mistergadget.tech)

L’esoscheletro è composto da una robusta cintura da posizionare sopra i fianchi, da cui si dipartono due strutture articolate che avvolgono la parte superiore delle cosce, fissandosi con cinghie e fibbie. La parte posteriore, a contatto con la schiena, è generosamente imbottita per migliorare l’aderenza al corpo e garantire un buon comfort anche durante utilizzi prolungati. I materiali appaiono solidi e ben assemblati, suggerendo una buona durabilità complessiva, sebbene il peso totale del dispositivo (circa 2 kg per il Pro X) si faccia sentire quando non è attivo. Hypershell ha progettato il Pro X per adattarsi a un’ampia gamma di corporature: la guida ufficiale indica una compatibilità per girovita compresi tra 83 e 135 cm.

Ergonomia e indossabilità: configurazione iniziale e sistema di chiusura

L’Hypershell Pro X arriva ripiegato in una pratica valigetta di trasporto, le cui dimensioni (50 x 30 x 17 cm) non sono comunque trascurabili. Il primo passo, una volta estratto, consiste nello scaricare l’applicazione companion (disponibile per iOS e Android) e procedere all’accoppiamento Bluetooth per la configurazione iniziale.

Mobilità al top (mistergadget.tech)

L’app include un tutorial guidato che illustra come indossare correttamente l’esoscheletro. Sebbene i mini-video siano utili per indicare le regolazioni da effettuare e come stringere le varie cinghie, abbiamo trovato le spiegazioni un po’ sommarie. Ottenere un fitting ottimale dell’Hypershell Pro X ha richiesto un po’ di tempo e diversi tentativi, cruciali per massimizzare l’efficacia dell’assistenza e il comfort.

Per assicurare il dispositivo al corpo, il produttore ha optato per un sistema di fibbie a clip e cinghie regolabili. Se da un lato questa soluzione è concettualmente semplice, la sua praticità nell’uso quotidiano ci ha lasciati parzialmente insoddisfatti. È infatti indispensabile serrare con cura tutti gli elementi (cintura e supporti per le cosce) ogni volta che si indossa l’esoscheletro, un processo che può risultare un po’ macchinoso. Un sistema di chiusura più ergonomico e rapido, magari con meccanismi di blocco più intuitivi, sarebbe stato apprezzato.

Ergonomia e indossabilità: configurazione iniziale e sistema di chiusura (mistergadget.tech)

App mobile: intuitiva ma non indispensabile

L’applicazione che accompagna gli esoscheletri Hypershell si presenta con un’interfaccia pulita, minimale e facile da navigare, con tutte le informazioni e le funzionalità principali concentrate in un’unica schermata.

L’Hypershell Pro X offre diverse modalità di assistenza:

  • Modalità Eco: Fornisce un supporto più leggero, regolabile su quattro livelli (25%, 50%, 75% e 100%). Ideale per conservare la batteria o per chi cerca un aiuto discreto.
  • Modalità Hyper: Anch’essa con quattro livelli di intensità, ma eroga una potenza significativamente maggiore rispetto alla Eco, pensata per gli sforzi più intensi.
  • Modalità Trasparenza (o Neutra): Permette di camminare senza alcuna assistenza, annullando di fatto il peso dell’esoscheletro stesso (i 2 kg del dispositivo).
  • Modalità Fitness: A differenza delle altre, questa modalità introduce una resistenza attiva ai movimenti, trasformando l’esoscheletro in uno strumento per l’allenamento muscolare. L’effetto è simile a camminare con l’acqua fino alla vita.
App mobile: intuitiva ma non indispensabile (mistergadget.tech)

Un aspetto interessante è la capacità del dispositivo di riconoscere automaticamente fino a 10 diverse attività per adattare l’assistenza in tempo reale: camminata, salita, discesa, scale (in salita e discesa), camminata su sterrato, corsa, camminata sportiva, pedalata ed escursionismo in montagna. Sebbene il riconoscimento automatico sia presente, la sua affidabilità si è rivelata solo discreta durante i nostri test, a volte con ritardi o errate interpretazioni del movimento. Fortunatamente, è sempre possibile selezionare manualmente l’attività desiderata tramite l’app. L’autonomia residua, espressa sia in percentuale di batteria che in chilometri stimati, è costantemente visibile nella parte superiore dell’interfaccia.

È importante sottolineare che le modalità principali (Eco, Hyper, Trasparenza) e i livelli di assistenza possono essere selezionati anche direttamente dal blocco motore dell’esoscheletro, grazie a un unico pulsante fisico e quattro piccoli LED indicatori. Questa caratteristica rende l’uso dello smartphone non strettamente indispensabile durante l’attività, un vantaggio non da poco.

Esperienza d’uso: un reale potenziamento, con qualche limite

Passando alla prova sul campo, l’Hypershell Pro X offre un reale e tangibile guadagno di forza e resistenza nelle gambe. La sensazione, soprattutto in salita o durante sforzi prolungati, è quella di avere una spinta aggiuntiva che alleggerisce notevolmente la fatica. A titolo di esempio, pur avendo una preparazione fisica media, siamo riusciti a mantenere un ritmo costante di 6 km/h in camminata per un’ora, sia su terreno pianeggiante che con lievi pendenze, con un impegno percepito decisamente inferiore. Affrontare le salite, anche quelle più impegnative, diventa quasi un gioco da ragazzi: si ha la netta impressione che le gambe si sollevino con minor sforzo, come se le cosce fossero tirate verso l’alto. Abbiamo anche testato la salita di tre piani di scale di corsa, ripetutamente, un’impresa che normalmente ci lascerebbe senza fiato già al primo tentativo a velocità normale.

Esperienza d’uso: un reale potenziamento, con qualche limite (mistergadget.tech)

In questo senso, sebbene la comunicazione di Hypershell si rivolga principalmente a escursionisti e sportivi desiderosi di superare i propri limiti, vediamo un enorme potenziale anche per persone con una forma fisica media o ridotta, che potrebbero trovare nell’esoscheletro un valido aiuto per riprendere l’attività fisica, continuare a muoversi o semplicemente affrontare le sfide quotidiane con meno fatica. La possibilità di regolare l’assistenza in modo differenziato tra gamba sinistra e destra è un plus notevole per chi ha deficit specifici a un arto.

Le diverse modalità preimpostate funzionano generalmente bene, con una menzione d’onore per quella dedicata alle scale, che fornisce un supporto mirato ed efficace. Meno convincente, invece, la modalità bicicletta: l’assistenza è risultata troppo leggera e a tratti quasi fastidiosa a causa dell’inerzia del motore, non potendo certo sostituire una e-bike. Un altro aspetto positivo è il funzionamento relativamente silenzioso dei motori, che non disturba eccessivamente l’esperienza all’aperto.

Autonomia e ricarica: gestire l’energia

Hypershell dichiara per il modello Pro X un’autonomia massima di 17,5 km. Questo dato, nei nostri test, è apparso raggiungibile, ma è fortemente influenzato dal tipo di terreno, dal peso dell’utente e soprattutto dalla modalità e dal livello di assistenza utilizzati. Utilizzare l’assistenza al 100%, anche in modalità Eco, riduce drasticamente la durata della batteria. Per dare un riferimento, percorrere 6 km variando l’assistenza tra il 50% e l’80% in modalità Eco ha consumato circa il 90% della carica.

Autonomia e ricarica: gestire l’energia (mistergadget.tech)

Consigliamo quindi di riservare la modalità Hyper e i livelli di assistenza più elevati solo per gli sforzi più intensi e brevi, pianificando attentamente le uscite più lunghe. Fortunatamente, è possibile acquistare separatamente batterie aggiuntive. Qui emerge però una criticità: la batteria si ricarica tramite USB-C solo quando è inserita nell’esoscheletro. Per caricare un secondo accumulatore mentre si utilizza il primo, è necessario acquistare un caricabatterie esterno opzionale, altrimenti si è costretti a scambiare le batterie nel dispositivo per la ricarica. Una ricarica completa da 0 a 100% richiede circa 1 ora e 30 minuti utilizzando un caricabatterie da 65W (non incluso).

Prezzi e disponibilità

Hypershell X si può ordinare dal sito ufficiale in tre varianti:

  • Hypershell Go X con 400W e 18Nm di coppia: 999 euro,
  • Hypershell Pro X con 800W e 32Nm di coppia: 1.199 euro,
  • Hypershell Carbon X con 800W e 32Nm di coppia: 1.799 euro.
Prezzi e disponibilità (mistergadget.tech)

Un passo avanti verso il futuro della mobilità personale?

L’esoscheletro Hypershell Pro X è senza dubbio un dispositivo intrigante, tecnologicamente avanzato e, per molti versi, riuscito. Al netto di un sistema di serraggio che meriterebbe più attenzione progettuale e di alcune ingenuità software nel riconoscimento delle attività, una volta indossato e regolato correttamente, il Pro X offre un incremento di potenza nelle gambe che può davvero fare la differenza.

Questa maggiore facilità nel movimento apre scenari interessanti non solo per gli atleti che cercano di superare i propri limiti, ma soprattutto per persone con una condizione fisica non ottimale, anziani attivi o chiunque desideri affrontare sforzi fisici solitamente percepiti come troppo impegnativi. La possibilità di modulare l’assistenza permette di continuare a muoversi e allenarsi, rispettando le proprie capacità e magari riscoprendo il piacere di lunghe passeggiate o escursioni.

Un passo avanti verso il futuro della mobilità personale? (mistergadget.tech)

Certo, l’autonomia richiede una gestione oculata e il costo non è trascurabile (sebbene non specificato qui, è un fattore da considerare nel mondo reale). Tuttavia, l’Hypershell Pro X rappresenta un significativo passo avanti nella democratizzazione degli esoscheletri personali. Non è ancora un prodotto perfetto e per tutti, ma dimostra che il futuro immaginato nei film di fantascienza, dove la tecnologia potenzia le nostre capacità fisiche, è più vicino di quanto pensiamo. Sarà interessante osservare l’evoluzione di questi dispositivi, che potrebbero un giorno diventare compagni comuni nelle nostre avventure quotidiane e sportive.

Riccardo Ferrari

Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.

Pubblicato da
Riccardo Ferrari

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