
La truffa del Money Muling spaventa gli italiani (mistergadget.tech)
Una nuova e insidiosa truffa sta guadagnando terreno attraverso gli strumenti che usiamo quotidianamente sui nostri smartphone.
Se un tempo erano le email, poi i messaggi SMS, il sistema si evolve continuamente, ma l’obiettivo rimane lo stesso: indurre gli utenti a cadere in trappole che possono portare all’installazione di malware, virus o sistemi di controllo remoto sul proprio dispositivo. Questo consente ai malintenzionati di accedere a dati personali, foto, video, documenti, e persino a effettuare operazioni bancarie non autorizzate, il tutto all’insaputa della vittima.
Attualmente, la truffa più diffusa è il “money muling”. Questo schema sta circolando in modo specifico su Telegram, ma si sta diffondendo anche su altre piattaforme. Sfrutta il desiderio degli utenti di guadagnare un piccolo extra e utilizza una strategia apparentemente innocua, non immediatamente percepita come pericolosa, che può portare a violazioni con conseguenze molto gravi.
Come funziona la truffa “Money Muling”
Il termine “money muling” significa letteralmente “mulo da soldi”. Le vittime vengono contattate per compiere azioni all’apparenza semplicissime, come mettere “mi piace” a pagine sui social media, in cambio di denaro. Le cifre proposte sono piccole, non così elevate da far scattare subito un campanello d’allarme, ma comunque sufficienti per risultare allettanti e, inizialmente, vengono effettivamente pagate. Ed è proprio qui che la truffa diventa più insidiosa. A differenza delle frodi tradizionali che spesso promettono guadagni irrealistici e non mantengono le promesse, il “money muling” costruisce un rapporto di fiducia.

La tattica non è a breve termine, ma a lungo termine. I versamenti vengono effettuati regolarmente per un periodo prolungato, dando l’illusione di un vero e proprio lavoro. I truffatori possono presentarsi come agenzie di comunicazione, rendendo l’ingaggio ancora più credibile. Ovviamente non si tratta subito di cifre importanti ma di piccole esche che comunque contribuiscono a dare profondità alla storia. Se un soggetto non chiede denaro, fa svolgere un semplice lavoretto come mettere mi piace su alcuni post e inoltra denaro, è chiaro che gli utenti finali saranno tranquilli.
Il vero inganno si rivela solo in una fase successiva. Dopo aver guadagnato somme interessanti per mesi, all’utente viene offerta la possibilità di seguire un corso a pagamento, spesso piuttosto costoso, per “migliorare le prestazioni” e trasformare l’attività in un lavoro a tutti gli effetti. È nel momento in cui la vittima investe questa cifra elevata, spinta dai guadagni precedenti, che scatta la truffa. Il “personaggio” sparisce, bloccando ogni contatto, e la vittima perde il denaro investito, trovandosi costretta a segnalare l’accaduto alle autorità .