
L'aspetto di Honor 400 Pro richiama quello di Huawei Pura 70 (mistergadget.tech)
Tra AI generativa, funzioni avanzate di imaging e un design che gioca con suggestioni familiari, Honor 400 Pro è il nuovo smartphone che prova a fare tutto, ma davvero tutto. È pensato per chi cerca prestazioni solide, ma anche un’esperienza fotografica che faccia parlare, con qualche trovata inedita. Non ha il processore dell’anno, ma riesce comunque a dire la sua. E lo fa con stile.
+ Display visibile anche sotto il sole
+ Ricarica rapidissima a 100W
+ Software AI con funzioni utili
– Video non all’altezza delle foto
– Chip non di ultima generazione
Indice
Honor 400 Pro è uno smartphone che nasce con un obiettivo chiaro: posizionarsi nella fascia alta del mercato offrendo funzionalità da top di gamma senza per forza seguire la corsa al processore più recente. Punta invece su un mix ben bilanciato di design, potenza, fotocamere e intelligenza artificiale.
Lo vedremo nel dettaglio, ma già a colpo d’occhio si capisce che non è un prodotto qualunque: ha uno schermo OLED da 6,7 pollici con luminosità record, un comparto fotografico multiplo guidato da un sensore da 200 MP, un software ricco di strumenti AI e una batteria da 5300 mAh con ricarica a 100W. Il tutto confezionato in una scocca sottile, elegante, con certificazioni IP68/IP69 e resistenza SGS a cadute e schiacciamenti.
Design
Honor 400 Pro punta a distinguersi. E ci riesce, soprattutto grazie al modulo fotografico triangolare che richiama vagamente iPhone, ma viene reinterpretato con un’estetica meno rigida e più personale. È una scelta di design che divide, ma ha personalità.
La back cover ha un trattamento opaco molto piacevole, disponibile in due colorazioni sobrie ma eleganti (Midnight Black e Lunar Grey), mentre il frame laterale è piatto, con una sensazione di solidità ben riuscita. Nonostante i 205 grammi di peso, l’ergonomia è buona, grazie anche allo spessore contenuto in soli 8,1 mm.

Frontalmente, troviamo un piccolo ovale nella parte alta dello schermo, in stile “dynamic island”, che Honor chiama Magic Capsule. È più che una trovata estetica: permette di gestire alcune notifiche e interazioni rapide, ma senza la complessità (eccessiva) di alcune implementazioni concorrenti.
Specifiche tecniche
Lo schermo OLED da 6,7 pollici ha una risoluzione di 2800×1280 pixel, frequenza di aggiornamento a 120 Hz e una luminosità di picco che arriva a 5000 nit. Tradotto: è visibile in ogni situazione, anche sotto il sole a picco, e con una fedeltà cromatica eccellente grazie alla copertura DCI-P3 e alla profondità colore a 10 bit.
Sotto la scocca troviamo lo Snapdragon 8 Gen 3, affiancato da 12 GB di RAM e 256 o 512 GB di memoria interna. Non è l’ultimissima versione del chip Qualcomm, ma ha ancora margini ampi per offrire prestazioni di altissimo livello.

La connettività include tutto quello che serve: 5G, Wi-Fi 7, Bluetooth 5.4 e NFC. A rendere il pacchetto più completo ci pensano la resistenza IP68/IP69 e la certificazione SGS per la resistenza a cadute e pressioni.
Performance
L’esperienza d’uso è scorrevole, rapida, priva di incertezze. Le app si aprono senza esitazioni, il multitasking è gestito con disinvoltura e anche il gaming spinto non mette mai in difficoltà il sistema. Merito del buon equilibrio tra chip, software e gestione termica, che riesce a contenere il riscaldamento anche sotto stress.
Il comparto audio offre un suono potente e corposo, con un volume molto alto per la categoria. In chiamata, la qualità è ottima, sia per chi ascolta sia per chi parla, grazie a un microfono preciso e a un buon lavoro di soppressione dei rumori.
Software
Qui il giudizio è più articolato. Il sistema operativo è MagicOS 9.0, basato su Android 15, e porta con sé una valanga di funzionalità AI, molte delle quali in collaborazione con Google (come Gemini, Recorder e Circle to Search).
Dal punto di vista funzionale, l’integrazione è ottima. La scrittura assistita, la traduzione simultanea delle chiamate, il Magic Portal per la navigazione tra app e lo strumento di riconoscimento immagini sono tutti elementi utili e ben costruiti.

Graficamente, però, il sistema sembra rimasto qualche passo indietro. Le icone e lo stile generale ricordano ancora la vecchia interfaccia EMUI dei tempi di Huawei, rendendo l’esperienza un po’ meno moderna rispetto alla concorrenza.
Volendo entrare nelle funzionalità specifiche di Honor 400, dobbiamo necessariamente parlare delle molteplici soluzioni di intelligenza artificiale, come quella che permette di fare upscale di vecchie immagini migliorando la qualità, a cui si aggiunge anche la capacità di generare sottotitoli automatici con intelligenza artificiale partendo da qualunque contenuto video.
Proprio grazie all’intelligenza artificiale è possibile anche tradurre automaticamente le chiamate durante la loro esecuzione, in diverse lingue compreso l’italiano.
Fotocamera
Qui Honor 400 Pro si prende la scena. Il sensore principale da 200 MP (con OIS ed EIS) offre scatti dettagliati, precisi e ben bilanciati, anche in condizioni di luce complesse. Al suo fianco troviamo un teleobiettivo da 50 MP con zoom ottico 3x e una ultra-grandangolare da 12 MP. La selfie cam è da 50 MP, decisamente sopra la media.
Le funzioni AI arricchiscono l’esperienza: Super Zoom, ritratti migliorati, simulazioni cinematiche, rimozione dei passanti, eliminazione riflessi, espansione delle immagini e persino la trasformazione automatica delle foto in video. Alcune di queste sono più sorprendenti che utili, ma nel complesso il pacchetto è completo e ben fatto.

Rispetto lo scorso anno, bisogna ricordare anche la collaborazione con lo studio Harcourt, i filtri sono utilizzati per ottimizzare il risultato degli scatti. A proposito di ritratti, è sicuramente un vantaggio il fatto di poter usare qualunque tipo di lunghezza focale quando si scatta un’immagine “portrait”.
Le foto in movimento e i ritratti, in particolare, sono da top di gamma. I video, invece, restano un po’ indietro, sia per stabilizzazione che per qualità complessiva, soprattutto in notturna.
A proposito della funzione foto in movimento, si può usare questo tipo di scatto anche per creare dei collage molto carini, semplicemente selezionando più immagini all’interno dell’applicazione galleria.
Dalla foto al video in un click
La famiglia Honor 400 introduce una novità assoluta, per la prima volta viene implementato in uno smartphone il nuovo servizio di Google capace di trasformare una fotografia in un breve video clip.
Non bisogna fare altro che selezionare la foto che si vuole animare, premere il pulsante sul display e attendere che il server faccia la sua elaborazione.

Potremmo spendere moltissimo tempo chiedendoci quanto davvero useremo una funzione di questo genere, ma è comunque uno specchio del potenziale di questo dispositivo in quanto capacità di calcolo. L’elaborazione del video viene fatta con una selezione random tra i modelli disponibili, non è possibile intervenire attraverso i prompt, ma il risultato della “generazione” è senza dubbio interessante.
Batteria
Honor 400 Pro utilizza una batteria al silicio-carbonio da 5300 mAh, che garantisce una giornata piena di utilizzo intenso, con margine. La vera chicca è la ricarica: 100W via cavo e 50W wireless. In 15 minuti si arriva oltre il 50% di carica. Poco più di 35 minuti per il pieno.
Un vantaggio secondario ma concreto è che la capacità generosa della batteria non si traduce in un peso eccessivo: l’autonomia è sopra la media, senza penalizzare portabilità ed ergonomia.
Che faccio, lo compro?
Honor 400 Pro non è solo un bell’esercizio di stile. È uno smartphone completo, concreto, che riesce a distinguersi per alcuni elementi di rottura, come la fotocamera da 200 MP, la ricarica super veloce e l’ecosistema software AI-driven.
Leggerete ovunque della nuova funzione di generazione di un video partendo da una foto, che forse non userete mai, ma quello che conta davvero è l’equilibrio complessivo di questo smartphone, anche se il suo prezzo è un po’ alto.
Il prezzo ufficiale di 799 euro scende in fase di lancio a 699 euro, posizionamento sicuramente più consono rispetto a quello formale. Bisogna tenere conto del fatto che il mercato oggi propone svariati prodotti molto interessanti in quell’ambito di prezzo, ad esempio il Motorola Edge 60 Pro, che offre lo stesso potenziale tecnologico ad una cifra leggermente più bassa.
Ci sono margini di miglioramento, soprattutto sul fronte del design software e della resa video, ma nel complesso si tratta di una proposta difficile da ignorare per chi cerca un’esperienza completa a un prezzo competitivo rispetto ad altri flagship.
Il compromesso sul processore non pesa nell’uso reale, e le funzioni intelligenti — almeno quelle più concrete — fanno la differenza. Se la vostra priorità è scattare ottime foto, avere un display sempre leggibile, e non stare mai troppo attaccati alla presa di corrente, allora Honor 400 Pro merita una posizione in una posizione alta della vostra lista.
