Vivo X300 Pro Mini cosa sappiamo e quando arriverà (mistergadget.tech)
Il Vivo X300 Pro Mini potrebbe integrare una batteria da 6.800 mAh. Xiaomi 16 userà una 5.000 mAh in un corpo più sottile.
Secondo un nuovo report pubblicato online, due dei prossimi flagship Android più attesi – Xiaomi 16 e Vivo X300 Pro Mini – potrebbero introdurre batterie di capacità superiore alla media, pur mantenendo dimensioni compatte. Il noto leaker Digital Chat Station ha condiviso su Weibo alcune anticipazioni legate ai due dispositivi, con particolare riferimento alla capacità energetica, al design e alla posizione sul mercato.
L’informazione più rilevante riguarda il Vivo X300 Pro Mini, dispositivo inedito e ancora non annunciato ufficialmente, che dovrebbe appartenere alla gamma compatta del brand. Secondo il leak, il telefono sarà dotato di una batteria compresa tra 6.500 e 6.800 mAh, una capacità estremamente elevata per un modello non appartenente alla categoria “Ultra”.
Si tratterebbe del primo smartphone compatto con una batteria prossima ai 7.000 mAh, senza adottare cornici spesse o peso eccessivo. Il dispositivo punterebbe a offrire un’autonomia di lunga durata, abbinando la capacità energetica a componenti hardware efficienti e probabilmente a un display con refresh adattivo.
L’adozione di una batteria di questa dimensione in un formato compatto segnerebbe una svolta nell’equilibrio tra portabilità e durata, tipicamente difficile da raggiungere nei flagship compatti.
Accanto al nuovo modello Vivo, Digital Chat Station ha fornito anche informazioni preliminari su Xiaomi 16, prossimo top di gamma del marchio cinese. Secondo quanto riportato, il dispositivo sarà dotato di una batteria da 5.000 mAh, mantenendo uno spessore ridotto rispetto al predecessore.
Pur non raggiungendo i livelli del dispositivo Vivo, Xiaomi 16 conferma l’intento del produttore di ottimizzare l’autonomia senza aumentare il peso del device. Il modello dovrebbe essere uno dei primi a utilizzare il processore Snapdragon 8 Gen 4, costruito a 3 nm, con importanti vantaggi in termini di efficienza energetica.
In combinazione con un pannello AMOLED LTPO e un’interfaccia software alleggerita, Xiaomi potrebbe riuscire a garantire un uso prolungato anche in un profilo sottile, migliorando la maneggevolezza rispetto a molti concorrenti nella fascia alta.
Il punto centrale del leak è la direzione intrapresa dai produttori cinesi per i flagship del 2025: massimizzare la batteria anche su modelli più piccoli. Con il Vivo X300 Pro Mini, in particolare, si intravede una strategia volta a ridefinire la categoria dei “compact flagship”, dotandoli di batterie finora riservate solo a dispositivi di grandi dimensioni.
La sfida tecnica sarà quella di integrare celle più capienti senza compromettere il design, la dissipazione termica e il bilanciamento del peso. Per ottenere questo risultato, Vivo potrebbe adottare soluzioni come moduli batteria sottili multi-strato o sistemi interni di layout ottimizzato.
Il riferimento alla serie X300 Pro indica inoltre che il Mini non sarà una variante depotenziata, ma un dispositivo di fascia alta con caratteristiche da vero top di gamma, rivolto a utenti che desiderano prestazioni elevate in un formato compatto.
Xiaomi, con i suoi 5.000 mAh, adotta una posizione più conservativa, puntando sul profilo sottile e sull’equilibrio complessivo. Vivo, invece, sembra voler attrarre chi cerca la massima autonomia possibile in un formato ridotto, anche a costo di aumentare leggermente lo spessore.
La scelta riflette due strategie diverse: efficienza e leggerezza da un lato, autonomia estrema dall’altro. Entrambi i brand, tuttavia, si muovono nella direzione di rompere la tradizione che associa compattezza a sacrifici sull’autonomia.
I primi leak su Xiaomi 16 e Vivo X300 Pro Mini suggeriscono una nuova fase nel mercato dei flagship compatti: batterie più grandi senza compromettere il design. Con Vivo pronto a lanciare un dispositivo da oltre 6.500 mAh in formato Mini, e Xiaomi focalizzata su efficienza e sottigliezza, i produttori cinesi confermano la loro volontà di spingere i limiti dell’hardware anche nei segmenti dove un tempo si accettavano compromessi. Il 2025 potrebbe così segnare un punto di svolta per chi cerca prestazioni e autonomia in uno smartphone compatto.
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