
Addio chiamate SPAM, attiva questa impostazione (Mistergadget.tech)
L’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) avrebbe deciso di scendere in campo con un’iniziativa che molti attendevano da tempo: un filtro anti-spoofing obbligatorio per tutti gli operatori telefonici italiani.
L’obiettivo dichiarato è chiaro e condivisibile: mettere un freno alle fastidiose chiamate spam che spesso si nascondono dietro numeri apparentemente familiari o, peggio ancora, che mascherano vere e proprie truffe telefoniche.
Questo strumento tanto atteso potrebbe diventare realtà nei prossimi mesi, promettendo di rivoluzionare radicalmente il modo in cui i nostri smartphone gestiscono le chiamate in arrivo. Il cuore di questo intervento normativo e tecnologico è contrastare il famigerato spoofing, una tecnica subdola che permette ai malintenzionati di camuffare il proprio numero di telefono, facendo apparire sul display del destinatario un numero diverso da quello reale. In questo modo, i truffatori riescono a spacciarsi per enti affidabili, banche o numeri locali, aumentando esponenzialmente la probabilità che la vittima, fidandosi dell’apparenza, risponda alla chiamata.
Chiamate SPAM, c’è la sv0lta in Italia
Ma quali sono le misure anti-spoofing su cui sta lavorando l’AGCOM? Sembra che l’Autorità abbia concluso una fase di confronto con gli operatori telefonici, definendo una serie di interventi tecnici mirati a colpire il problema alla radice. L’obiettivo è implementare un vero e proprio filtro tecnologico capace di smascherare e bloccare le chiamate che utilizzano la pratica del “clispoofing”, come viene definita in gergo. Questa tecnica, infatti, consente a centinaia di operatori che agiscono nell’illegalità, spesso operando dall’estero, di agire indisturbati, eludendo le regole che invece gravano sui call center che operano nel rispetto della legge.

Le prime indiscrezioni suggeriscono che questo filtro anti-spoofing si baserà su un algoritmo specifico in grado di riconoscere e bloccare automaticamente le chiamate provenienti da numeri camuffati o non autentici. Una volta che l’AGCOM avrà approvato la delibera, gli operatori avranno un periodo massimo di sei mesi per adeguare i propri sistemi e implementare questo scudo protettivo contro le chiamate indesiderate.
Un aspetto cruciale di questa iniziativa è la collaborazione sinergica tra l’AGCOM e i principali attori del settore, incluse le associazioni di consumatori come Altroconsumo, che ha fornito un contributo attivo durante la fase di consultazione pubblica. Tra le proposte avanzate spiccano l’obbligo per gli operatori di verificare l’autenticità dei numeri in transito sulle proprie reti, il blocco preventivo delle chiamate che presentano elementi di sospetto e l’introduzione di protocolli di sicurezza specifici per il traffico telefonico internazionale, da dove, purtroppo, proviene una fetta consistente delle chiamate fraudolente.
Il percorso per giungere a questa soluzione non è stato breve, con una consultazione pubblica durata ben sei mesi. Questo approccio meticoloso testimonia la volontà dell’AGCOM di costruire un sistema solido ed efficace, capace di tutelare i diritti degli utenti finali. Certo, è improbabile che questo filtro anti-spoofing eliminerà completamente tutte le telefonate indesiderate, ma rappresenta senza dubbio un passo avanti significativo nella protezione della nostra privacy telefonica, restituendoci un po’ di quella serenità che troppo spesso viene disturbata da squilli inopportuni e, potenzialmente, pericolosi.