
Nuova allerta delle forze dell'ordine, se ti appare questo numero (Mistergadget.tech)
Le forze dell’ordine hanno diffuso una nuova allerta rivolta a tutti gli utenti, invitando a prestare massima attenzione a un fenomeno sempre più diffuso: le chiamate fraudolente.
Non si tratta di semplici telefonate moleste da parte di call center, ma di vere e proprie truffe studiate per carpire dati personali e bancari, con il rischio concreto di furti d’identità e danni economici.
Questo tipo di chiamate va distinto dal telemarketing aggressivo: qui lo scopo è truffare l’utente, spesso attraverso tecniche sofisticate che rendono difficile riconoscere il pericolo. Proprio per questo l’FBI e le autorità raccomandano di prestare particolare attenzione a chi chiama, al contenuto della conversazione e, soprattutto, a come si risponde.
Allerta Forze dell’ordine: cosa fare
Una raccomandazione importante: non pronunciare mai parole come “sì”, “ok” o qualsiasi forma di assenso durante queste telefonate. Queste risposte possono essere registrate e utilizzate in modo fraudolento per simulare l’accettazione di contratti o condizioni mai realmente approvate.

La Polizia Postale sottolinea un altro aspetto cruciale: i truffatori sono in grado di rendere credibili le loro chiamate utilizzando nomi presenti nella rubrica dell’utente e numeri che sembrano italiani, con prefisso +39. Questo espediente serve a superare la naturale diffidenza verso numeri sconosciuti o internazionali.
La tecnologia, se da un lato offre enormi vantaggi, dall’altro può diventare un’arma nelle mani sbagliate. È quindi fondamentale non condividere alcun dato personale durante queste telefonate, nemmeno informazioni apparentemente innocue come nome e cognome. Bastano pochi dettagli per essere coinvolti in situazioni molto gravi senza nemmeno rendersene conto.
Informarsi, riconoscere i segnali d’allarme e sapere come reagire può fare la differenza. “In questa tipologia di truffe la vittima inizialmente viene contattata tramite un messaggio SMS apparentemente proveniente dall’istituto di credito presso cui ha acceso il proprio conto e che proprio per questo si accoda alle notifiche già effettivamente ricevute dalla banca, rendendo la comunicazione credibile. Questo messaggio avvisa l’utente di un probabile accesso abusivo al conto, da cui sarebbero in corso dei prelievi non autorizzati” si legge nel Comunicato della Polizia Postale.
“Il raggiro prosegue poi con una chiamata telefonica, che l’utente riceve da un numero identico a quello della Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale della provincia di residenza. Ciò è possibile grazie alla tecnica c.d. dello “Spoofing”, che consente ai malfattori di effettuare delle telefonate via Voip (voice over IP) attraverso computer e dispositivi informatici, permettendo di scegliere il numero che apparirà sul display della vittima chiamata” specificano gli operatori nella comunicazione ufficiale.