
Torna la truffa telefonica più pericolosa di sempre (Mistergadget.tech)
Le truffe telefoniche ormai sono una costante con cui bisogna convivere, essenziale dunque è capire come agire per arginare il fenomeno.
Pensare di arrivare a un punto di risoluzione totale è impossibile, quindi bisogna fare i conti con questa condizione che, complice anche l’intelligenza artificiale, si è purtroppo inasprita. I dati parlano chiaro, nell’ultimo anno si è arrivati ad un +200% delle truffe mediante telefono.
Una sorta di ritorno al passato ma, comprensibile. Questo perché mentre per quelle online, su App o strumenti simili c’è un grosso limite dato appunto da un pubblico relativamente ridotto per quelle telefoniche si riesce a colpire chiunque e si ha, dunque, un impatto maggiore.
Truffe telefoniche: torna quella più temuta
La truffa Wangiri è un tipo di frode telefonica che si basa su chiamate brevi, spesso di un solo squillo, da numeri sconosciuti, frequentemente con prefissi esteri. La parola “Wangiri” deriva dal giapponese e significa “uno squillo e riaggancio”, descrivendo perfettamente il meccanismo della truffa.

L’obiettivo dei truffatori è indurre la vittima a richiamare il numero. Questa curiosità o preoccupazione porta la persona a effettuare una chiamata verso un numero a tariffazione speciale o internazionale, generando costi elevati a suo carico. In alcuni casi, la truffa può anche attivare abbonamenti indesiderati o servizi a pagamento non richiesti.
“La Polizia postale segnala la recrudescenza della “truffa dello squilletto”: arriva una telefonata da un numero estero, giusto un paio di squilli per attirare l’attenzione dell’utente. Poco dopo ne arriva un’altra. A quel punto la curiosità spinge alcune persone a richiamare il numero, cadendo nella trappola dei truffatori. A quella telefonata ci sarà una risposta immediata; a volte nessuno parla, altre volte parte un audio registrato che intrattiene per qualche secondo l’interlocutore. Può sembrare uno scherzo, ma questo “scherzo” può arrivare a costare anche 1,5 euro al secondo” chiarisce la Polizia Postale.
“La telefonata viene infatti reindirizzata a una linea a pagamento che prosciuga il credito e arricchisce i truffatori. In questo periodo di clausura forzata, durante la quale il telefono è l’unico contatto con il mondo esterno, le persone hanno “la guardia bassa” e sono più soggette a cadere nel tranello” specificano le forze dell’ordine che invitano a fare attenzione e, soprattutto, non richiamare numeri sconosciuti.
Questi sono i numeri che al momento stanno circolando e sono pericolosi:
- +373 | Moldavia
- +33 | Francia
- +216 | Tunisia
- +225 | Costa d’Avorio
- +44 | Regno Unito
- +383 | Kosovo
- +53 | Cuba
- +1 e numeri come 473 o 809 | Caraibi
- +34 | Spagna
- +234 | Nigeria
- +32 | Belgio.
Va specificato che comunque anche se questi prefissi sono i più gettonati potrebbero non essere gli unici e di conseguenza è fondamentale fare sempre e comunque attenzione soprattutto se chi chiama vuole porre alcune condizioni che si possono evidenziare subito: mettere ansia, spingere all’azione, spaventare l’utente.