L'intelligenza artificiale di Meta
Meta AI è arrivata anche in Italia, già integrata in app che usiamo ogni giorno come WhatsApp, Facebook e Instagram. Ma cosa può fare davvero? E quanto ci riguarda da vicino? In questo articolo scoprirai non solo le funzioni principali e gli esempi pratici, ma anche le implicazioni più profonde legate all’uso dei nostri dati e all’impatto che questa tecnologia può avere sulla nostra vita quotidiana.
Negli ultimi tempi, l’intelligenza artificiale generativa è diventata una delle tecnologie più discusse. Capace di scrivere testi, creare immagini o rispondere a domande complesse, l’AI sta entrando nella vita quotidiana di milioni di persone. Tra i protagonisti di questa rivoluzione c’è anche Meta AI, l’assistente intelligente sviluppato da Meta, la società madre di Facebook, Instagram e WhatsApp.
Meta AI non è un prodotto a sé stante, ma un’intera infrastruttura tecnologica integrata nelle app che già utilizzi ogni giorno. Il suo funzionamento si basa su modelli linguistici avanzati (Large Language Models) chiamati Llama, sviluppati direttamente da Meta. L’ultima versione disponibile, Llama 3, è stata lanciata nel 2024 ed è il cuore del sistema. Questi modelli sono in grado di comprendere il linguaggio naturale, scrivere testi coerenti, rispondere alle domande e perfino generare immagini grazie al modello grafico Emu.
Meta AI è quindi molto più di un assistente virtuale: è una nuova interfaccia per interagire con il digitale.
Meta AI non è solo un chatbot da provare per curiosità, ma un’iniziativa strategica che coinvolge l’intero ecosistema Meta. L’obiettivo? Rendere le app che già usi più intelligenti e personalizzate.
Ecco dove puoi già incontrarla:
In Italia, puoi usare Meta AI come assistente virtuale, per esempio chiedendole informazioni in tempo reale, come le previsioni meteo per una città o spiegazioni semplici su argomenti complessi. Basta scrivere, ad esempio, “Quali sono le previsioni meteo per Roma domani?” oppure “Spiegami cos’è lo SPID in parole semplici”.
Se hai bisogno di aiuto con la scrittura, Meta AI è in grado di generare testi su richiesta: dai post social alle email, fino a descrizioni creative. Puoi chiedere: “Scrivi un post per l’inaugurazione del mio negozio” oppure “Genera 3 didascalie per una foto al tramonto sul lago”.
Meta AI è utile anche quando devi leggere o capire qualcosa di lungo: può riassumere testi e articoli, rendendo tutto più chiaro e veloce da consultare. Ti basta incollare il contenuto e scrivere: “Riassumi questo articolo”. È anche uno strumento perfetto per il brainstorming. Se stai cercando idee per una festa, un viaggio o un progetto creativo, puoi chiederle suggerimenti come “Idee per un compleanno low budget a Milano” o “Suggerisci nomi per un blog di cucina lombarda”.
Infine, Meta AI è in grado di tradurre frasi in varie lingue, un supporto comodo in viaggio o nella comunicazione con persone straniere. Ad esempio: “Come si dice ‘Dov’è la stazione?’ in francese?” oppure “Traduci: ‘Vorrei prenotare un tavolo per due’ in inglese”.
La tecnologia è in continua evoluzione, e nuove funzioni vengono aggiunte costantemente. Per questo vale la pena esplorare e sperimentare.
Meta AI si muove in un panorama ricco di alternative, ma si distingue per un approccio unico. A differenza di altri modelli che richiedono l’accesso a siti o app dedicate (come chatGPT o Claude), Meta AI è già integrata nei luoghi in cui le persone trascorrono più tempo: WhatsApp, Facebook, Instagram e Messenger. Non serve installare nulla né cambiare abitudini. Questa presenza capillare nelle app social rappresenta il suo principale punto di forza.
Inoltre, Meta ha adottato una strategia aperta rendendo disponibili i suoi modelli open source, favorendo lo sviluppo di nuove applicazioni e l’adozione da parte della community tech. In pratica, punta meno sull’essere una destinazione e più sull’essere ovunque.
Meta AI può essere utile, ma non tutti vogliono avere un’intelligenza artificiale sempre attiva nelle app. Al momento, non è possibile disattivare completamente Meta AI da Facebook, Instagram o WhatsApp, ma esistono alcune opzioni per limitare la raccolta e l’uso dei tuoi dati per l’addestramento dei modelli.
L’intelligenza artificiale di Meta non porta con sé solo vantaggi pratici, ma anche interrogativi profondi su privacy, equità e responsabilità. Dalla gestione dei dati personali all’impatto sul lavoro e sulla disinformazione, le sfide etiche legate a questa tecnologia sono complesse e ancora in evoluzione. Essere informati è il primo passo per usarla in modo consapevole.
Al momento, grazie al GDPR, Meta permette agli utenti europei di richiedere l’esclusione dai processi di addestramento AI. Questo vale per dati pubblici, messaggi e contenuti condivisi. Per esercitare questo diritto, l’azienda ha messo a disposizione un modulo online con cui è possibile richiedere la disattivazione dell’uso dei dati. Ecco come fare:
Attenzione: questo processo non rimuove Meta AI dalle app, ma impedisce che i tuoi contenuti vengano utilizzati per addestrare i futuri modelli. È una forma di controllo parziale, ma importante.
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