
Dopo il cerchietto di Whatsapp arriva l'ennesima novità (Mistergadget.tech)
Ancora una novità significativa si profila all’orizzonte per gli utenti, i quali, negli ultimi tempi, hanno dovuto familiarizzare con l’integrazione, talvolta destabilizzante, dell’intelligenza artificiale nelle loro interazioni digitali.
Ci riferiamo, ovviamente, a uno stravolgimento epocale, a un paradigma a cui non eravamo abituati e che sta ridefinendo profondamente il nostro modo di interagire con le applicazioni, inclusi i social network. Molti avranno notato la comparsa di un piccolo cerchio all’interno dei sistemi, in particolare quelli appartenenti al gruppo Meta, come WhatsApp e Facebook, e le altre piattaforme collegate. Ora, tuttavia, si aggiunge un’ulteriore variazione, comprensibilmente fonte di una certa preoccupazione per alcuni.
Meta ha infatti deciso di lanciare una nuova applicazione completamente autonoma, che opererà in modo indipendente rispetto alle app esistenti. Dopo aver introdotto funzionalità basate sull’intelligenza artificiale all’interno dei suoi social network, l’azienda ha presentato un sistema denominato “Meta AI”, che rappresenta la prima vera e propria incarnazione di un assistente vocale con caratteristiche avanzate.
Meta lancia la sua App
Non si tratta semplicemente di un chatbot; è un’applicazione che integra una serie di funzionalità innovative, come la possibilità di modificare le immagini, un sistema di conversazione con voce sintetica e un feed social con una sezione “Discovery” che mostra in tempo reale gli utenti che interagiscono con l’intelligenza artificiale. Negli Stati Uniti e in Canada, questa implementazione è già in una fase avanzata, con l’intelligenza artificiale capace di personalizzare le risposte in base ai dati prelevati proprio dai social network degli utenti.

In Europa, il lancio è caratterizzato da maggiore cautela e da limitazioni più stringenti. L’applicazione con tutte le funzionalità descritte non sarà immediatamente disponibile, ma è certo l’arrivo di una serie di nuovi elementi che potranno integrarsi anche con strumentazioni estetiche, come gli occhiali sviluppati appositamente con l’intelligenza artificiale.
Siamo indubbiamente di fronte a un cambiamento significativo, ed è naturale che ciò possa generare una certa destabilizzazione negli utenti. Tuttavia, è altrettanto comprensibile come tutte le aziende del settore stiano spingendo con decisione verso questa direzione.
Il Garante per la protezione dei dati personali ha recentemente emesso un avviso riguardante Meta AI, fornendo agli utenti un’importante informazione: hanno la facoltà di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali per l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale sviluppati da Meta (per questo si rimanda proprio al sito del Garante dove ci sono i link con cui poter procedere formalmente alla richiesta).
L’autorità ha inoltre reso noto che sta conducendo una valutazione approfondita per accertare se il trattamento dei dati, basato sul legittimo interesse di Meta, sia effettivamente conforme alle disposizioni del GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). Questa valutazione mira a garantire che i diritti alla privacy degli utenti europei siano pienamente rispettati anche nel contesto dell’innovazione tecnologica legata all’intelligenza artificiale.