
Truffe AI: come riconoscerle (Mistergadget.tech)
L’intelligenza artificiale viene utilizzata per scopi molto differenti ed è chiaro che purtroppo rappresenta un vantaggio quando si parla di truffe online.
È chiaro che anche questo settore sta cambiando e che ci sono dei risvolti molto importanti che vanno segnalati a tutti gli utenti proprio affinché questi possano tutelarsi. Ovviamente, quando si parla di intelligenza artificiale, sono tanti strumenti differenti quelli che consentono di creare immagini, quelli che consentono di creare video, generare testi e addirittura creare dei siti internet; quindi, questo esplica in maniera più o meno intensa tutto il lavoro che si può andare a fare in pochi attimi anche non avendo assolutamente conoscenza, ed è una base fondamentale per comprendere perché oggi le truffe online sono così minacciose e perché dobbiamo fare attenzione.
Anche coloro che hanno una conoscenza discreta del settore possono comunque essere oggetto di attacchi ed è per questo che ovviamente devono capire come difendersi. Lo abbiamo visto per le truffe telefoniche con voci registrate o comunque fittizie, lo abbiamo visto con messaggi e poi con strumenti impensabili prima d’ora, e lo vediamo adesso con una varietà di elementi che, se ovviamente utilizzati in contemporanea, possono dare seguito a qualcosa di veramente pericoloso.
Truffe AI: come riconoscerle
L’intelligenza artificiale infatti, e lo vediamo adesso con una varietà di elementi che, se ovviamente utilizzati in contemporanea, possono dare seguito a qualcosa di veramente pericoloso. L’intelligenza artificiale infatti consente di determinare delle truffe molto particolari e articolate. Questo vuol dire che se un tempo eravamo in grado, da alcuni segnali eloquenti, di comprendere che si trattava di un raggiro, oggi non è più così e dobbiamo prenderne atto.

Guardando in generale a quella che è la situazione odierna, bisogna fare attenzione a messaggi che si ricevono con link e allegati, SMS fraudolenti che contengono strani codici, ma anche semplicemente a chiamate che provengono da soggetti che sembrano potenzialmente riferimenti di banche, enti, istituti di credito e qualunque altro elemento che possa spingerci a compiere un’azione. Che tipo di azione ci spingono a compiere? Tendenzialmente il rilascio di credenziali.
Quindi, ad esempio, un ente bancario che chiede di condividere un PIN: ovviamente è chiaro a tutti che nessuno mai contatterebbe un utente per richiedere un PIN. Questo è un dato riservato, fa parte del pacchetto privacy e quindi è chiaro a tutti che sostanzialmente gli utenti devono mantenere sempre la guardia elevatissima, soprattutto perché quando ci viene proposta una promozione straordinaria, ma anche un’offerta di pochi euro, potrebbe essere semplicemente un gancio per portarci poi su un sito fake, sito generato con l’intelligenza artificiale, o magari quando riceviamo telefonate che sembrano essere da parte di persone a noi note, magari con alterazioni della voce, oppure quando riceviamo dei contenuti attraverso le app di messaggistica (ad esempio WhatsApp), basta una semplice foto illusoria per spingerci a cliccare e scaricare un malware che danneggia il nostro dispositivo.