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Cosa significa davvero ‘gadget’? Definizione ed esempi

Cos’è esattamente un ‘gadget’? Definizione, esempi e la sottile differenza con un ‘dispositivo’

La parola “gadget” è entrata prepotentemente nel nostro vocabolario quotidiano, ma cosa significa esattamente? Le sue origini risalgono probabilmente alla metà del 1800, come termine dello slang marinaresco usato dai marinai per indicare strumenti o oggetti di cui non ricordavano il nome specifico. Ma il linguaggio è in continua evoluzione. Oggi, un dizionario autorevole come il Merriam-Webster definisce “gadget” come un “piccolo dispositivo meccanico o elettronico con un uso pratico ma spesso considerato una novità”. In italiano potremmo usare sinonimi come aggeggio, marchingegno, dispositivo accessorio, trovata. Quando sentiamo la parola “gadget”, probabilmente pensiamo subito al nostro smartwatch, all’e-reader o agli auricolari wireless, anche se il termine in realtà abbraccia una gamma più ampia di oggetti.

Dispositivi tipicamente classificati come gadget includono altoparlanti Bluetooth portatili, fitness tracker, occhiali smart, power bank portatili, console di gioco portatili come Nintendo Switch o Steam Deck, e così via. Ma attenzione, anche alcuni dispositivi medici come i misuratori di pressione sanguigna o i pulsossimetri possono rientrare nella categoria, quindi il termine non si applica esclusivamente alla tecnologia di consumo. In generale, i gadget sono progettati per svolgere un compito specifico, sono solitamente compatti e portatili, e sono spesso percepiti come delle novità tecnologiche. Anche alcuni dispositivi per la smart home, pur non essendo portatili nel senso tradizionale, possono essere considerati gadget: un Amazon Echo, ad esempio, lo è quasi certamente. Al contrario, un termostato smart è probabilmente più assimilabile a un elettrodomestico o a un componente dell’impianto domestico.

Un altro aspetto importante è che i gadget, di norma, incorporano tecnologia moderna. Difficilmente descriveremmo un classico rasoio a cartuccia come un “gadget”, ma un rasoio elettrico rientra perfettamente nella categoria. In altre parole, i gadget utilizzano la tecnologia per svolgere un’attività in modo più efficiente rispetto ai metodi tradizionali: sono spesso più semplici, veloci e convenienti degli strumenti puramente meccanici.

Gadget vs. Dispositivo: qual è la differenza?

Qui le cose si fanno interessanti. Qual è la differenza tra un “gadget” e un “dispositivo”? Proviamo con un esempio: il tuo smartwatch è (probabilmente) un gadget, il tuo laptop è (quasi certamente) un dispositivo. Sebbene i laptop siano tecnologia di consumo portatile, generalmente non vengono considerati “gadget” perché fungono da strumenti informatici multifunzionali su larga scala.

Gadget vs. Dispositivo: qual è la differenza? (mistergadget.tech)

Seguendo questa logica: una piccola fotocamera digitale compatta potrebbe essere definita un gadget, mentre le fotocamere di livello professionale usate dagli youtuber sono più probabilmente considerate “dispositivi”. Una luce da lettura a clip è un gadget, ma una lampada da tavolo a LED completa è un dispositivo. Allo stesso modo, un trapano a batteria potente è un dispositivo (o un utensile), mentre un piccolo cacciavite elettrico potrebbe essere visto come un gadget, grazie al suo design più compatto e all’uso più specifico. In sintesi, i gadget tendono ad essere più specifici, più piccoli e talvolta più “accessori”, mentre i “dispositivi” sono spesso più grandi, multifunzionali o essenziali per un’attività principale.

Tuttavia, ammettiamolo: la linea di demarcazione tra gadget e dispositivo è spesso sfumata e soggettiva. Prendiamo lo smartphone: è compatto, sfrutta tecnologia moderna ed è estremamente portatile, ma svolge così tante funzioni fondamentali nella nostra vita quotidiana che descriverlo come un “semplice gadget” sembra quasi riduttivo. Come lo classificheresti tu?

La percezione di cosa definisce un gadget è in continua evoluzione, così come il linguaggio stesso. Possiamo solo immaginare cosa sarà considerato un “gadget” tra cinque o dieci anni, man mano che la tecnologia continuerà a permeare ogni aspetto della nostra vita.

Riccardo Ferrari

Studente di farmacia di giorno e scrittore di notte. Caporedattore, coordinatore e gestore delle componenti social e di pubbliche relazione di una piccola realtà: Natural Born Gamers. Nato con un joypad della prima PlayStation in mano e cresciuto con Final Fantasy, Metal Gear Solid e Resident Evil. Da lì non ha mai abbandonato il mondo videoludico, ho abbracciato anzi nuove passioni come il cinema, le serie tv ed il mondo della tecnologia.

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Riccardo Ferrari

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