Equalizzatore Audio: come trovare le impostazioni perfette per altoparlanti, cuffie e auricolari (MisterGadget.Tech)
Dalla teoria alle app automatiche, una guida per personalizzare l’ascolto e ottenere il massimo dai tuoi dispositivi audio
Viviamo in un’epoca d’oro per l’audio: la maggior parte delle persone utilizza cuffie, auricolari e altoparlanti di qualità superiore rispetto al passato, e ha accesso a vaste librerie musicali in streaming ad alta fedeltà. Tuttavia, se hai mai indossato un nuovo paio di cuffie scoprendo che il loro profilo sonoro di default è troppo carico di bassi, piatto, o semplicemente sgradevole, probabilmente vorrai intervenire sull’equalizzazione. L’equalizzazione (spesso abbreviata in “EQ”) è il processo di correzione degli sbilanciamenti nelle diverse frequenze audio. È un’operazione relativamente semplice da imparare e migliorare con la pratica.
Questo articolo vuole essere una guida per chiunque desideri ottenere il massimo dai propri dispositivi audio ma non sa da dove iniziare. L’equalizzazione si basa molto sulle preferenze personali, è più un’arte che una scienza esatta, quindi l’obiettivo è fornire le linee guida generali del processo, offrendo anche suggerimenti pratici per ottenere risultati migliori. Ecco come trovare le impostazioni EQ ideali per i tuoi altoparlanti, cuffie o auricolari.
Prima di mettere mano alle cuffie, chiariamo alcuni concetti base. Il suono esiste attraverso una gamma di frequenze udibili, nota come spettro audio. Il suono è composto da vibrazioni che si propagano come onde; maggiore è la distanza tra i picchi di queste onde (lunghezza d’onda), più bassa è la frequenza (suoni gravi, bassi). Onde più corte corrispondono a frequenze più alte (suoni acuti).
Le frequenze si misurano in Hertz (Hz), che indicano il numero di oscillazioni al secondo. L’orecchio umano percepisce tipicamente i suoni tra 20Hz (i bassi più profondi) e 20.000Hz (gli acuti più alti), ed è questa la gamma coperta da un equalizzatore standard. Lo spettro audio viene spesso rappresentato con un grafico logaritmico, poiché l’orecchio umano è più sensibile alle variazioni nelle basse frequenze.
Quando equalizziamo, stiamo semplicemente alzando o abbassando il volume di diverse sezioni (bande) dello spettro audio. La maggior parte degli equalizzatori non agisce su ogni singola frequenza, ma su gruppi chiamati “bande”.
Innanzitutto, non esiste un’impostazione EQ universalmente “corretta” per l’ascolto personale. Se ti piace un suono carico di bassi che quasi sovrastano il resto, sei libero di impostare l’EQ in quel modo! Non farti influenzare dagli “snob” dell’audio. Detto questo, se cerchi un suono tecnicamente “buono” o equilibrato, ci sono alcuni standard comuni a cui tendono gli audiofili:
Una volta definita la tua preferenza generale, devi capire come suonano le tue cuffie o altoparlanti “di fabbrica” (il loro profilo sonoro o “signature”) e quali strumenti hai per modificarlo. Ascolta attentamente: il dispositivo enfatizza qualche frequenza in particolare? Ci sono parti dello spettro troppo presenti o troppo deboli? Ascolta brani che conosci molto bene. Se hai difficoltà, cerca online test e misurazioni professionali (es. grafici di risposta in frequenza) del tuo specifico modello (siti come RTINGS.com sono ottime risorse).
Poi, individua il software EQ:
Un errore comune per i principianti è alzare semplicemente le bande che sembrano carenti. Questo rende tutto più forte, ma raramente migliora l’equilibrio. È molto meglio iniziare individuando le frequenze eccessivamente presenti e riducendole (tagliandole). Ad esempio, molte cuffie consumer pompano i bassi, che possono “impastare” i medi. Invece di alzare i medi per compensare, inizia riducendo i bassi eccessivi.
Una volta identificate e ridotte le frequenze sbilanciate, reintroducile gradualmente nel mix finché non trovi un equilibrio soddisfacente. Procedi banda per banda. I bassi sono spesso un buon punto di partenza, poiché pulire quella zona (“sfangare” il suono) può migliorare notevolmente la chiarezza generale. Questo processo richiede molti tentativi ed errori, non scoraggiarti!
Ascoltare canzoni che conosci a memoria è fondamentale. Concentrati sui singoli strumenti: riesci a distinguerli chiaramente? Il basso sovrasta la voce? Un violino risulta fastidiosamente stridulo? Un buon indicatore è la “separazione strumentale”: la capacità di isolare mentalmente ogni strumento nel mix. Se fai fatica a sentire un elemento importante, probabilmente l’EQ non è equilibrato.
Usa brani ben prodotti e mixati professionalmente (la maggior parte delle hit radiofoniche lo sono) e nel formato di massima qualità possibile. Evita, se puoi, lo streaming a bassa qualità. Se possiedi monitor da studio o cuffie di riferimento con risposta piatta, usali per confronto, ma non sono indispensabili.
Dopo aver bilanciato le frequenze, potresti aver alzato o abbassato notevolmente diverse bande. L’ultimo passo è regolare il livello generale dell’EQ in modo che il guadagno complessivo (la media di tutti gli aggiustamenti) sia il più vicino possibile a 0 dB. Questo evita di alterare significativamente il volume generale del brano a causa dell’equalizzazione. Non serve una precisione matematica assoluta, ma evita di avere tutte le bande molto sopra o molto sotto lo zero.
Una volta soddisfatto, salva le impostazioni EQ, magari facendo uno screenshot, per poterle recuperare in caso di reset o cambio dispositivo.
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