Iliad si fonderà con Vodafone? | Podcast

Redazione Web19 Dicembre 2023
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Trascrizione podcast

Arriva la fine dell’anno e arriva anche una proposta clamorosa, quella di Iliad, che propone la fusione con Vodafone. Benvenuti dunque a Mister Gadget, del notiziario quotidiano dedicato al mondo della tecnologia e dell’innovazione, oggi a cavallo anche con quello della finanza, per raccontarvi della vicenda che ieri ha tenuto a lungo banco, quello cioè della proposta di Iliad che ha espresso l’interesse per una fusione con Vodafone a cui andrebbero circa 8,5 miliardi in pagamento più 2 miliardi come finanziamento soci. È un’operazione per cui Vodafone ha risposto con un comunicato con cui prende atto, ma non c’è al momento alcuna, diciamo mossa tangibile che possa far prevedere se questa offerta, questa proposta verrà accettata oppure no. Come abbiamo già raccontato più volte, tra l’altro proprio in questo periodo si parla anche di una trattativa in corso con Fastweb, quindi gli esiti di questa vicenda sono tutt’altro che scontati.

Prima di proseguire voglio ricordarvi che questa settimana Mister Gadget è realizzato in collaborazione con Polaroid e il nostro consiglio a Natale di regalare Polaroid Go o Polaroid Now Plus, i gioielli della nuova collezione di macchine fotografiche istantanee Polaroid: punta, scatta e conserva per sempre. Rendi il Natale ancora più bello con un ricordo Polaroid e vi ricordiamo che Polaroid in Italia è distribuita da Nital.

Proseguiamo con un tema che riguarda sempre il mondo degli operatori telefonici. Perché Agcom è intervenuto sulla clausola inflazione che molti operatori hanno introdotto. Se si sottoscrive un contratto bisogna obbligatoriamente sottoscrivere anche la clausola dedicata agli aumenti in caso di crescita dell’inflazione. Ma il tema è che non ci sono però cali in cui nel momento in cui l’inflazione dovesse calare E allora dice l’Authority che questo non si può fare cioè si può mettere una clausola inflazione solo se si prevede che aumenti il prezzo con l’aumento dell’inflazione, ma scenda nel momento in cui l’inflazione dovesse diminuire. E non solo perché il Garante dice in modo chiaro agli operatori telefonici che non ci può essere oltre al tasso di inflazione, un ulteriore aumento, ma bisogna prevedere che in questo caso, se c’è un markup, oltre all’aumento di inflazione, gli utenti possano liberarsi dalla loro proposta senza alcun tipo di penale. E non solo perché se l’aumento è superiore al 5%, gli utenti dovranno essere abilitati a cambiare il proprio piano tariffario aderendo ad un piano con condizioni simili ma che non abbia scatti di inflazione. Insomma, ancora una volta gli operatori italiani sono stati pizzicati con comportamenti che al Garante non sono piaciuti.

C’è una vicenda invece curiosa negli Stati Uniti, dove dal 25 dicembre potrebbe essere impossibile comprare Apple Watch serie 9 e Apple Watch Ultra 2 che sono coinvolti in un caso legato ad una violazione di brevetti per il sensore dell’ossigeno nel sangue per il saturimetro che è compreso inserito nell’orologio. C’è una vicenda, insomma, che vede contrapposti Apple e Masino che una base anziché è una grande azienda che si occupa di apparati medicali. Diciamo che in una prima sentenza sono state individuate due violazioni e quindi è stato imposto un embargo alle vendite. Bisogna capire se il presidente Biden, ma pare che non sia intenzionato a farlo, vorrà mettere il ban presidenziale per permettere ad Apple Watch di rimanere ancora sul mercato.

Ieri ha tenuto banco un’altra notizia importante che riguarda l’attacco degli hacker a molte strutture dell’amministrazione pubblica italiana. Soprattutto i piccoli comuni, sono rimasti in grosse difficoltà perché i sistemi non hanno funzionato per l’intera giornata. Si sta cercando di capire che cosa sia successo veramente. Nei prossimi giorni, ovviamente ve ne racconteremo di più. Per oggi abbiamo terminato. Grazie per averci seguito fino a qui. Se volete ci risentiamo domani.


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