Dazn bloccherà la doppia utenza il prossimo anno
Come avevamo già ampiamente previsto, Dazn ha confermato ufficialmente che dal prossimo anno verrà bloccata la doppia utenza contemporanea, permettendo la visione ad un solo utente per volta.
La risposta ufficiale arriva da un’intervista a Milano Finanza di Veronica Diquattro, Chief Revenue Officer di Dazn, che al momento usa il condizionale, ma è evidente che la strada sia tracciata
Le nostre condizioni di servizio stabiliscono chiaramente che l’abbonamento è personale e non cedibile, la concurrency consente di vedere contenuti in contemporanea su più dispositivi.
Dal nostro monitoraggio abbiamo invece riscontrato che la funzionalità è sfruttata in modo scorretto da utenti che mettono in vendita una delle due utenze.
Un cambiamento sarà quindi possibile ma in futuro, probabilmente dalla prossima stagione.
Ovviamente la società si basa su dati raccolti attraverso l’applicazione, il famoso tracciamento dei comportamenti che molti utenti considerano irrilevante e che invece contribuisce a raccogliere informazioni come queste, ad esempio il nome della rete Wi-Fi a cui un utente è collegato nel momento in cui la sta usando.
Questo ovviamente offre il fianco a molteplici discussioni, perché la prospettiva è quella di un servizio che permetterà di utilizzare due utenze solo nel momento in cui la rete a cui ci si collega sarà la stessa, ma vogliamo pensare ai numerosissimi utenti che hanno diverse reti Wi-Fi dentro casa per coprire diverse aree, semplicemente perché non sono particolarmente avvezzi ai dettagli delle configurazioni.
Il fenomeno della condivisione della password è una piaga che colpisce tutta l’industria dello streaming, anche Netflix più di una volta ha accennato ad affrontare il tema salvo poi rinviarlo. A farlo cadere nel dimenticatoio.
Altrettanto verosimilmente una delle prospettive future sarà quella di abbonamenti ad un costo superiore che potranno essere utilizzati con più utenze a parziale “risarcimento” del danno subito con le condivisioni.
Dal nostro punto di vista, pur essendo del tutto legittimo il desiderio di Dazn di difendere il suo business, migliorare i suoi conti e proteggere i contenuti per cui acquista i diritti a costi elevatissimi, questa attenzione agli abusi, di gran lunga superiore a quella per la qualità del servizio, risulta quantomeno fuori luogo.
Anche nell’ultimo fine settimana non sono mancate le lamentele di utenti che a distanza di mesi faticano a vedere in modo continuativo gli incontri di calcio, ma soprattutto quando ci riescono lo fanno con una qualità video non all’altezza dei televisori che campeggiano nei nostri salotti.
Un’indagine di YouTrend svela che tre utenti su quattro hanno registrato di servizi nell’utilizzo della piattaforma, il 72% con forti rallentamenti del servizio, il 66% con bassa qualità del video, il 62% con un blocco totale della visione nel corso di più di una partita.
Secondo la stessa indagine due utenti su tre hanno un parere fortemente negativo sulla qualità del servizio, la stessa percentuale che lamenta di non aver ricevuto alcun tipo di indennizzo.
La metà degli utenti pronta a lasciare, ma sarà davvero così?
Durante la stessa indagine il dato più eclatante riguarda il numero degli utenti perché sarebbe pronto a lasciare il servizio perché solo il 43% si dichiara pronto a rinnovare l’abbonamento per il prossimo campionato. Abbiamo però una fondata certezza, data dall’esperienza, non da indagini empiriche, che questo è un numero poco attendibile.
Però, anche se le percentuali non fossero esatte, l’indagine di YouTrend specifica in modo molto chiaro come gli utenti non siano disposti a tutto per vedere il calcio, aspetto che la piattaforma Dazn dovrebbe tenere in considerazione nel momento in cui traccia le proprie politiche per il futuro.
Quasi il 90% degli utenti interpellati nel corso di questa indagine sostiene inoltre che le partite dovrebbero essere mostrate anche via satellite e attraverso il digitale terrestre per semplificarne la ricezione, soprattutto nelle zone in cui la rete non offre performance elevate, che purtroppo sappiamo essere una grande percentuale del paese.
La questione dei dati
In questi giorni di fermento, con gli utenti sul piede di guerra, rimane vivo anche il tema della misurazione degli ascolti delle piattaforme online, che rimangono ancora un tabù. Veronica Diquattro ha condiviso alcuni numeri.
Abbiamo un’audience media di 6,5 milioni di spettatori a giornata, superiore al pre Covid, con picchi di 7-7,3 milioni nelle giornate con partite di cartello.
Gli abbonati attuali costituiscono una cifra soddisfacente e in linea con le nostre aspettative, così come lo sono i ritorni pubblicitari, con un aumento del 20% degli investitori sulla serie A.
Auspichiamo di rimanere partner della Lega a lungo termine. La nostra non è un’attività semplice e richiede sviluppi tecnologici, di contenuti e di prodotto che richiedono know-how e capacità di mettere a fattori comune competenze acquisite in più mercati.
Quando si parla di numeri, c’è sempre il tema delicato di come li si guarda e soprattutto di come li si comunica, perché parlare di spettatori “a giornata” vuol dire tutto e niente: immaginate che un programma su Canale 5 o su Raiuno offre lo stesso numero di spettatori in una singola puntata di prima serata.
La prima radio d’Italia oggi misura un numero di ascoltatori, sette giorni su sette, superiore a quello che Dazn oggi condivide per l’intero weekend.
Bisogna aver chiaro che “spettatori a giornata” significa sommare tutti gli utenti che nell’arco di una giornata di calcio, verosimilmente un fine settimana, guardano una partita su da zone, senza però avere un chiaro spaccato di quali siano le duplicazioni, quali gli utenti unici, insomma un dato che si possa leggere in modo più chiaro e che si possa “pesare” in modo più analitico.
Per Dazn il tema del doppio utente rischia di diventare un boomerang particolarmente forte, perché i clienti trasparenti e corretti probabilmente non ameranno questo approccio per cui un fornitore, pagato, risponde con l’accusa di furbizia. Gli utenti che invece fanno i furbi, probabilmente non troveranno più appetibile l’uso della piattaforma.
Il numero di appassionati negli stadi, ma anche il numero dichiarato dalla stessa piattaforma di spettatori settimanali ci fanno pensare che il giocattolo del calcio sia in un momento particolarmente complicato, in cui le considerazioni di coloro che lo gestiscono devono essere più prudenti di quanto visto in passato.
La vicenda di Dazn e del famigerato doppio utente ci stanno facendo comprendere che i tifosi, o meglio, gli appassionati di calcio sono disposti a molto per la loro squadra, ma non a tutto.